Tamponi in reparto, il Nursind denuncia i percorsi promiscui all’Annunziata

Il sindacato Nursind avverte che ricorrerà alle autorità competenti nel caso dovessero verificarsi contagi, perché la gestione dei pazienti e in particolare quella legata ai tamponi pre ricovero all’ospedale di Sulmona non rispetterebbe in alcun modo le direttive del Crea.
Sotto accusa una lettera, “indirizzata solo al Pronto soccorso e non agli altri dirigenti dell’unità operative come se questi fossero estranei alle misure diagnostiche e di sicurezza da adottarsi nell’ambito delle strutture che dirigono e di cui sono responsabili”, con la quale il direttore sanitario dell’Annunziata stabilisce che i tamponi debbano essere fatti in ciascun reparto di appartenenza “ad opera di personale non meglio identificato e formato alla specifica funzione”. Da qui, poi, le provette devono essere portate al box pre-triage nel piazzale del vecchio ingresso “quindi uscendo dal reparto con la divisa presuntivamente pulita, per poi rientrare – scrive il sindacato – nel reparto di appartenenza seguendo il percorso di entrata comune agli utenti esterni, ai visitatori, ecc.. ecc.”.


Una promiscuità che coinvolge, denuncia il sindacato, la sala d’attesa della vecchia ala, le zone attraversate dagli utenti, il laboratori analisi, le ascensori, l’ex cucina, gli spogliatoi e persino l’obitorio e la sala autoptica “il tutto in una commistione di persone, di corredi e arredi senza distinzione fra sporco e pulito”.
“Sembra che non potesse essere fatto di meglio per assicurare la massima promiscuità e soprattutto l’ingresso di pazienti la cui ‘non contagiosità’ – scrive il segretario provinciale del Nursind, Antonio Santilli – potrà essere accertata solo dopo l’esecuzione del tampone (non per niente entrano in ospedale proprio per accertare la loro non contagiosità) e, quindi, quando magari il contagio (in caso di tampone positivo) si è già diffuso nel reparto, magari infettando anche i ricoverati ‘sani’.
In questo caso lo stesso personale che ha eseguito il tampone rischia di farsi ‘untore’ involontario non solo del reparto, ma dell’intero ospedale”.
Il sindacato chiede quindi che i tamponi vengano fatti con un servizio centralizzato, separato e protetto e da un team specializzato nell’eseguirli. “In fondo si tratta di operazioni di pre ospedalizzazione”.

Commenta per primo! "Tamponi in reparto, il Nursind denuncia i percorsi promiscui all’Annunziata"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*