
L’aumento dovrebbe arrivare nella bolletta di dicembre, quando cioè si tratterà di pagare il conguaglio della Tari, i cui pagamenti saranno spostati (se ne discuterà martedì in commissione) al 31 luglio (la prima rata), al 30 settembre (la seconda) e al 2 dicembre (il conguaglio, appunto).
Una bolletta maggiorata di oltre l’8% probabilmente, stando ai primi conti che ieri sono stati oggetto di un confronto di maggioranza.
Il Cogesa ha presentato infatti un conto con oltre 300mila euro in più di quelli che erano previsti, cosa che in realtà era accaduta anche lo scorso anno (quando venne approvato il Pef 2020), ma che il Comune poi, sotto campagna elettorale ormai, si era rifiutato di pagare, appellandosi anche al paracadute del Covid.
E che prima o poi i nodi vengono al pettine, e su quello del Cogesa c’è un intoppo da milioni di euro di debiti che, qualcuno, prima o poi, dovrà coprire. Neanche a dirlo quel qualcuno saranno i contribuenti.
E così, salvo equilibrismi, che però rischiano di peggiorare la situazione già critica della partecipata, il primo pegno si pagherà quest’anno e non è escluso che la situazione, in futuro, sarà destinata a peggiorare.
L’amministrazione comunale, infatti, deve approvare ancora il Pef 2021 che doveva essere licenziato a luglio dello scorso anno e, a seguire, questione di giorni, dovrà approvare anche quello 2022-2025, ovvero su base quadriennale come previsto dalla nuova normativa.
E sui conti futuri bisogna ancora calcolare i costi maggiorati dell’energia, destinati a scombussolare, come avvenuto per Saca, le casse della partecipata.
“Abbiamo chiesto un parere sul Pef ad una società specializzata – spiega l’assessora Katia Di Marzio – per verificare la richiesta fatta da Cogesa, anche in considerazione che la normativa non ci consente di superare il 6,6% di aumento in bolletta. Bisogna conciliare però la tutela dei contribuenti con il futuro del Cogesa che è una società pubblica”.
Pantalone è sempre così magnanimo.
Con la differenziata avremmo pagato meno e invece… Così si diceva.
A parità di costi torniamo all’indifferenziata che è molto più comoda!
Quanti raccomandati verranno assunti quest’anno? Quanti SUV verranno concessi agli “Alti” Dirigenti? Quali altri aumenti verranno concessi a questi geni della raccolta che dovevano abbassare in modo significativo il costo della bolletta? Se tutto tace e ognuno fa quello che vuole a noi onesti cittadini può venire qualche dubbio in merito alla corretta gestione dell Ente?