Tassa sulla grondaia, il Consiglio di Stato: “Competenza regionale non dei Consorzi”

C’è chi, come la candidata Catia Puglielli, raccoglie firme; chi, come il candidato Angelo Figorilli, ha attrezzato nel suo comitato elettorale un banchetto con un modulo per presentare istanza di annullamento in autotutela e chi, con il sostegno di un avvocato, ha già preparato un fac-simile per obiettare come la cosiddetta tassa sulla grondaia, che in questi giorni il Consorzio di bonifica Aterno-Sagittario sta recapitando nelle case, tutte, dei residenti in Valle Peligna, e solo in Valle Peligna, non sia dovuta per una serie di ragioni.

La verità è che la tassa, una sorta di ripristino dell’Imu, che il Consorzio si è “inventata” bussando alle casse anche di chi non ha neanche i vasi da annaffiare in balcone è del tutto illegittima. E a stabilirlo non è una presunzione di logica, ma una sentenza del Consiglio di Stato (la numero 241 del 2024) che, in una controversia tra Il Consorzio del Sarno e la Regione Campania, chiarisce in modo lapidario come il motivo stesso della tassa, ovvero la manutenzione idraulica, non è competenza dei Consorzi di bonifica, ma della Regione.

“I plurimi indici normativi invocati dalla Regione Campania a sostegno della propria tesi (per cui i consorzi sarebbero competenti anche in ordine alla manutenzione dei corsi d’acqua) risultano piuttosto deporre per la tesi diametralmente opposta – scrivono i giudici amministrativi di secondo grado -, quella ossia sostenuta dagli odierni appellanti (per cui i consorzi sarebbero competenti sulle sole opere di bonifica e di irrigazione, mentre la regione sarebbe competente sui corpi idrici naturali e artificiali, seppur ricadenti nel perimetro di competenza dei consorzi stessi)”. E ancora, il decreto legislativo 152 del 2006, riserva alla Regione “la gestione e la manutenzione delle opere e degli impianti, dunque anche delle opere idrauliche”.

“In altre parole l’uso e lo sfruttamento del corso d’acqua, a fini di bonifica ed irrigazione, non potrebbe mai comportare l’attrazione della competenza, altresì, sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del corpo idrico stesso – aggiunge il Consiglio di Stato -. Del resto a risorse finanziarie attuali (i consorzi di bonifica alimentano i propri bilanci attraverso i contributi degli iscritti, salvo specifici finanziamenti regionali) i consorzi stessi non potrebbero giammai essere in grado di affrontare simili spese”.

Figurarsi il Consorzio di bonifica Aterno-Sagittario, annegato nei debiti da decenni di gestione scriteriata e clientelare e che, questo sembra essere il vero motivo della imposizione della tassa riesumata da una delibera – mai applicata – del 2001, ha inutilmente chiesto alla Regione Abruzzo di finanziare l’ente come era stato promesso.

In sostanza il Consorzio chiede una tassa di “scopo” per un servizio che non fornisce, né dovrebbe e potrebbe gestire, essendo riservato alle competenze di una Regione latitante. Un po’ come vendersi la fontana di Trevi.

Con il cetriolo, che va sempre all’ortolano.

28 Commenti su "Tassa sulla grondaia, il Consiglio di Stato: “Competenza regionale non dei Consorzi”"

  1. Se pago almeno avrò il diritto di voto per il rinnovo del CdA a piè pari di chi ha un terreno?

  2. La gente non arriva più a fine mese e si toglie il pane di bocca per pagare le bollette, adesso anche le tasse che non deve, ma vi rendete conto?

  3. Sub lege libertas | 12 Maggio 2025 at 07:27 | Rispondi

    Considerando, a quanto pare, questa tassa priva di presupposto, come recita l’articolo, “in sostanza il Consorzio chiede una tassa di “scopo” per un servizio che non fornisce, né dovrebbe e potrebbe gestire”, chiedo ai più esperti, se si possa configurare un reato di truffa nei confronti del cittadino.Il reato di truffa, come previsto dall’articolo 640 del Codice Penale, consiste nel procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, tramite l’uso di artifizi o raggiri (lettera pervenuta unitamente al bollettino di pagamento)che inducono una persona in errore. La truffa è un delitto che si configura quando qualcuno, con mezzi ingannevoli, riesce a indurre una persona a compiere un atto che altrimenti non avrebbe compiuto (pagamento della tassa in questione che qualcuno ha già provveduto a pagare), causando un pregiudizio patrimoniale.
    Rimango in attesa di qualche autorevole risposta, considerando che tra i candidati abbiamo anche degli avvocati. Grazie

    • Esatto secondo me si configura proprio il reato di truffa anzi nel caso specifico aggravata ed invito tutti a presentare denuncia presso le forze di polizia o presso la procura della repubblica e vediamo come finisce sta storia…

  4. Il fustigatore | 12 Maggio 2025 at 07:52 | Rispondi

    Potrebbero richiedere indietro i soldi regalati dai precedenti amministratori del Consorzio per incarichi clientelari, tipo consulenze legali esterne non necessarie….

  5. valutare le dimissioni no? | 12 Maggio 2025 at 08:45 | Rispondi

    Ma nessuno propone a chi ha proposto la tassa di considerare la possibilità delle dimissioni, magari anche da consigliere comunale per chi ha questo doppio ruolo?

  6. Gabelle quotidiane | 12 Maggio 2025 at 09:02 | Rispondi

    Per fare una denuncia bisogna sapere almeno a chi denunciare.
    La lettera accompagnante la gabella da pagare non ha né l’intestazione e nemmeno la firma del presidente…che, bontà sua,si è vergognato di firmare

    • Risponde sempre il rappresentante legale o il commissario…intanto denunciamo vediamo che cosa uscirà dalle indagini…

  7. Amministrazione trasparente | 12 Maggio 2025 at 10:44 | Rispondi

    Andate sul sito del consorzio. Nella homepage in alto alla voce “il consorzio” potete visionare l’organigramma.

    • francesco.valentini1935 | 13 Maggio 2025 at 18:30 | Rispondi

      Abbiamo un nuovo balzello basato sul nulla e con nota di accompagnamento che non esito a definire terroristica:sequestri,aggravio di spese.interessi suscettibili di aumenti vorticosi:tutto a scapito di cittadini che versano per evitare ricorso a contenzioso legale non alla portata di tutte le tasche.Stiamo.lottando per mantenere il Tribunale con molti legali:possibile che non ce ne sia uno(dico uno) che vada in fondo a questo arbitrio?Sono stati elargiti stipendioni per anni e adesso ci ritroviamo evidentemente con buchi di bilancio:perche’ deve pagare il cittadino “grondaista” ? Il mondo romano ci ha lasciato il Laticlavio e Sulmona lo ha rispolverato
      in un silenzio ….assordante:auguri,poveri cittadini.

  8. Referendum per bolire i carrozzoni politici | 12 Maggio 2025 at 10:49 | Rispondi

    L’unica cosa buona e giusta da fare è chiudere tutti questi carrozzoni politici (l’elenco è lungo) resi obbligatori per legge.
    Chi sei, dove vai..2 fiorini!!

  9. Il problema è che chi già paga (ad esempio) 100 euro l’anno per i terreni, l’aggiunta di 3 euro per la casa non gli cambia nulla. Dovrebbero anche costoro ribellarsi? Certo, ma la vedo difficile…

    • E Chi non ha un terreno invece? Si ritrova una imposizione non dovuta con l’aggiunta di 10 Euro per un presunto Catasto Consortile che non può esistere per Normativa in quanto l’unico Catasto (in realtà 2: il Terreni e il Fabbricati) è quello nazionale? Tra l’altro dal 01/01/2025 le visure sono pure gratuite. Per gli enti la Convenzione è gratuita e permette anche di scaricare i dati massivi.

      E poi bisogna stare attenti anche ad un particolare…. se l’onere del tributo non dovuto venisse portato nella deducibilità del reddito e l’Agenzia delle Entrate scoprisse la non deducibilità che succede? Sanzioni ai contribuenti?

      In realtà non cambia nulla per il semplice motivo che in un Consorzio le spese vengono ripartite sui consorziati, non esiste una maggiorazione. Tante sono le spese sostenute, tanto devono essere ripartite secondo Normativa Nazionale e secondo il Piano di Classifica Approvato dalla Regione circa 20 anni fa.

  10. … “ non è competenza dei Consorzi di bonifica, ma della Regione “… vuoi vedere che quella Sentenza farà accendere la “ lampadina “ a qualcuno per farla diventare un balzello Regionale per poi rigirare la gabella ai Consorzi di bonifica?
    Visto i precedenti… a pensar male si fa peccato ma forse ci si indovina…

    • No, anche perché i Consorzi di Bonifica derivano da una Normativa Nazionale. Dobbiamo prima capire la giurisdizione sull’idrografia. Le aste fluviali principali fanno parte del Demanio regionale, non di competenza del Consorzio. I canali irrigui ne fanno parte. Se l’ente gestore del Servizio Idrico Integrato (SACA) utilizzasse canali consortili per scaricare l’acqua del depuratore (e sono sicuro di no) sarebbe soggetto al pagamento del Canone al Consorzio. Gli utenti finali già pagano alla SACA l’utilizzo della fognatura e depurazione come da delibere ARERA. La legge non prevede che il Consorzio possa rifarsi direttamente sui proprietari altrimenti si avrebbe doppia imposizione. In area urbana la richiesta del Consorzio è abusiva e farebbero bene a limitare i danni attraverso l’autotutela. In pratica ammettono l’errore e si parano da maggiori richieste di risarcimento. Questi sono i fondamenti delle leggi che riguardano la Pubblica Amministrazione. Ovviamente in caso di danno erariale è facoltà dello Stato rifarsi su chi ha violato la normativa.

  11. Oppure il consiglio che ha deliberato. Nel frattemmpo aggiungerei una segnalazione alla Corte dei Conti per il danno erariale derivato dall’invio delle comunicazioni. Inoltre segnalerei il comportamento del Consorzio anche all’ufficio della Regione che si occupa dei Consorzi di Bonifica essendo vigilati dalla Regione o in alternativa alla Giunta Regionale che ha approvato il Piano di Classifica. Basta chiedere all’URP della Regione

  12. La gestione del consorzio di bonifica affidata sempre da espressioni di centro destra ne’ pagherà pesantemente in termini elettorali

  13. E le 3 consigliere della destra in Regione? C’è il sole, sono impegnate con i Selfy.

  14. Un plauso a chi ha sollevato il problema e lo sta denunciando.La cosa oscena e’ che la tassa vale solo per i peones della Valle Peligna!!!Ricordiamocelo al momento del voto in queste amministrative.

  15. Gabelle quotidiane | 12 Maggio 2025 at 13:44 | Rispondi

    Sbaglio o Pratola è fuori dalla gabella?

  16. Pamela Della Sabina | 12 Maggio 2025 at 14:46 | Rispondi

    Però se la tassa di scopo passa per Soget parliamo di altro…il presidente del consorzio Monaco,De Panfilis e Placidi possono dare giustificazioni o è tutto lecito???

  17. bene,risapute le vicissitudini/vicende di certo non liete del carrozzone in parola,i vari commissari hanno fatto finta di niente,i risultati delle diverse ” votazioni ” tra proteste,ricorsi ecc. sono sotto la luce del sole,il nuovo cda :www.ilgerme.it/consorzio-di-bonifica-si-riunisce-il-nuovo-cda-eletto-il-comitato-amministrativo/
    abruzzoweb.it/consorzio-di-bonifica-aterno-sagittario-a-pratola-eletto-il-nuovo-cda-con-monaco-presidente
    quindi tutti hanno fatto finta di niente, responsabilita’? Chi ha votato? Partiti,politici e loro indicati,un circo di incapaci,inconcludenti,inutili,purtroppo la maggioranza guarda dall’altra parte ,il popolino credulone applaude felice e festante ,pochi,pochissimi i Cittadini consapevoli,quelli che tirano pedate bene assetate,e, denunciano alle Autorita’ di controllo i cialtroni della pubblica amministrazione, piu’ uffici inefficaci,improduttivi,
    infruttuosi per gli scopi di cui i benefici/vantaggi dei Cittadini quali Servizi fruibili, validi,idonei,moderni,efficienti,pratici,adeguati,pertinenti,vediamo chi protesta,reclama,
    esige Legalita’,e basta,o no?

  18. Ma le tre grazie che prendono lo stipendio pagato da noi in regione neanche una parola? Niente di niente…vuoto assoluto… mi raccomando rivotateli ancora…specialmente adesso che si vota alle comunali…se questo è il buongiorno figuriamoci la buonasera se vincono questi…

  19. Inopportunità politica | 12 Maggio 2025 at 17:50 | Rispondi

    Ma non c’è una inopportunità politica nel fare il Vice Presidente del consorzio, il consigliere comunale, e il presidente di una Cooperativa che lavora per il comune ?

  20. Mi chiedo come mai i vari commissari o chi per essi che nell’arco del loro mandato, non hanno avviato per conto loro e tramite le istituzioni preposte, indagini inerenti all’identificazione degli autori del BUCO di centinaia di migliaia di euro di cui si è aggravato l’ente. Il tutto sarebbe molto più semplice e soprattutto trasparente agli occhi dei contribuenti.

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