Tavoli in strada, si sparecchia. Il Comune approva le nuove regole per chioschi e dehors

Le deroghe ampie dovute alla pandemia sono finite con la fine dello stato di emergenza: per bar, ristoranti, gelaterie e paninoteche, ora, è arrivato il tempo di sparecchiare i tavoli e rientrare nei ranghi. Il tavolino selvaggio, insomma, è destinato a sparire; ancor più a Sulmona dove qualche giorno fa la giunta comunale ha approvato il nuovo regolamento in fatto di installazione di chioschi e dehors annessi o meglio a servizio dei locali.

Non si tratta in realtà di un nuovo regolamento, piuttosto di alcuni chiarimenti a quello esistente che servono per mettere fine alla libera interpretazione, proliferata durante gli ultimi due anni.

In particolare, la giunta ha richiamato al rispetto del codice della strada e chiarito il concetto di “adiacenza” e di “idonea dimensione”.

E’ stato così chiarito che i dehors – che siano ombrelloni o gazebo – non possono stare ad oltre venti metri dall’ingresso del locale e che questi, salvo eccezioni dovute ad impedimenti, non possono occupare spazi distanti dall’uscio del locale.

Soprattutto se vanno ad intralciare il traffico: costringendo all’attraversamento della strada per offrire il servizio o posizionando le sedute in prossimità di incroci carrabili.

Un argine viene poi stabilito per le grandezze: l’area esterna non potrà superare i 25 metri quadrati anche se frazionata per chi non può rispettare la proporzione 1 a 1 (ovvero tanto spazio si ha dentro in sala, tanto se ne può mettere fuori), così come, per garantire il rispetto dei parametri urbanistici, in caso di occupazione di stalli di sosta, non potranno essere occupati più di 4 stalli in zona a traffico limitato e più di 2 stalli nelle altre zone della città.

Infine, ma non secondario, si torna alle normative del pre-pandemia in fatto di licenze: i tavoli con servizio all’esterno potranno essere messi solo da bar e ristoranti, ovvero da chi offre un servizio di somministrazione e che, quindi, ad esempio, deve avere un bagno dedicato ai clienti all’interno. Gli artigiani (gelaterie, creperie, kebabberie, pizzerie e rosticcerie d’asporto, esercizi di gastronomia artigianale) essendo titolate alla sola vendita da asporto, dovranno insomma sparecchiare in fretta.

A Sulmona i casi “fuori norma” sono diversi: dai tavolini messi all’interno della Villa comunale, ad esempio, a quelli piazzati nei pressi della scuola Masciangoli (nei pressi di un incrocio); o ancora le diverse gelaterie che hanno allestito tavoli lungo corso Ovidio (e non solo) per far accomodare i propri clienti.

Tutti arredi che andranno rimossi, man mano che il Comune darà le risposte alle domande che sono state presentate in gran parte ad aprile dagli esercenti. Questione di giorni, al massimo di settimane.  

20 Commenti su "Tavoli in strada, si sparecchia. Il Comune approva le nuove regole per chioschi e dehors"

  1. Invece di andare avanti, in questa città, come al solito, si torna indietro.

    • Invece no!
      Speriamo che finalmente si ripristina un pò di decoro urbano con gli esercenti di asporto si sono allargati, tanto bastava comperare 5 tavoli e 20 sedie di plastica per una spesa totale di circa 300 euro e buttarle alla rinfusa di fronte al negozio senza offrire alcun servizio aggiuntivo ed occupando gratuitamente lo spazio pubblico, spazio tolto alla collettività per altri usi.

    • Chiharottoachi | 13 Luglio 2022 at 07:59 | Rispondi

      CODICE DELLA STRADA!!!Ora se vuole cambiarlo si faccia eleggere in Parlamento. Quello che è indietro anni luce è lei.

    • Nelle città a vocazione turistica viene data la possibilità agli artigiani di porre all’esterno panche e sgabelli per fruire del l’asporto, qui invece si elimina tutto. Proprio ora che la vita post COVID stava ricominciando. In 9 mesi di amministrazione solo danni….. aspettando che trovino il bitume e i soldi per gestire il verde….. certo si erano presentati come competenti e diversi….. ma siamo a metà luglio e non approvano un bilancio che era pronto tre mesi fa……

  2. Ottimo articolo che spiega il regolamento

  3. Questo succedeva anche prima del covid…

  4. Finalmente, ci sono bar che hanno occupato marciapiedi per tutta la loro larghezza costringendo pedoni, disabili in carrozzella o genitori con passeggini a passare sulla strada

  5. Mangiare un gelato potendo usufruire di un a sedia e tavolino o, un pezzo di pizza all’ombra di un albero , non lo trovo così indecoroso. Anzi è un ottimo servizio a disposizione del cittadino. Se verranno rimossi sarà un vero peccato per l’intera comunità…Anche perché queste aree venivano comunque tenute pulite ed in ordine, al contrario di molti posti “in regola” estremamente sporchi e, veramente indecorosi…..

  6. Beh! basta non fare il regolamento “figli e figliastri#… Il locale nei pressi del Vaschione è a norma? Passaggio dei disabili ostruito da tavoli, ingresso invaso da sedute e vasi… Mah!? Rapporto 1 a 1 è rispettato?

  7. Violetta Mammola | 13 Luglio 2022 at 13:43 | Rispondi

    La moderna edizione del Congresso di Vienna, che si e’ tenuta durante la campagna elettorale delle amministrative, non poteva che portare alla Restaurazione.
    Ma poi ci furono i moti carbonari ed il 48……..

  8. Il mondo all’incontrario | 13 Luglio 2022 at 14:05 | Rispondi

    Allora…secondo il regolamento qui a Sulmona quasi nessun locale può mettere sedie…alla villa no…sotto i portici di Nino no…pizzerie e bar sui marciapiedi no…ma questa è una città turistica oppure un museo? Io ricordo che in tutte le città italiane a vocazione turistica ha sedie e tavolini esterni a prescindere se hanno o non fanno o se non hanno il wc…quindi che vulemme fa? Piuttosto si impegni il comune a pulire la città e tenere il verde in modo decoroso ed a sanzionare chi non pulisce le aeree in concessione a bar ristoranti e gelaterie…

  9. Mi sbaglierò, ma l’impressione è che a Sulmona spesso e volentieri si vada in direzione contraria a ciò che il buon senso e la logica spicciola suggerirebbero.
    Se la città vuole, come sembra, puntare sul settore turistico, non può prescindere dall’ intraprendere iniziative a favore di quelle attività che quel settore in buona parte rappresentano.
    È anche piacevole alla vista, quando si passeggia per Corso Ovidio, vedere le persone che chiacchierano,si rilassano socializzano, sorseggiando qualcosa di fresco o consumando un gelato seduti tranquillamente all’esterno dei locali all’ombra di ombrelloni e gazebo ovviamente a norma e correttamente gestiti. Sulmona poi è molto bella, specie in questo particolare periodo dell’anno per cui vedere questi locali esternamente gremiti di persone e di vita fa veramente bene al cuore considerando anche che stiamo uscendo a fatica da un lungo periodo di chiusure e sacrifici.
    Peccato, che in questa città, tendenzialmente, si opti per limitare e non per incentivare. Sarebbe auspicabile, a mio avviso, una rielaborazione in senso più permessivo delle vigenti normative comunali in materia.

    • Le do ragione e posso condividere.
      Peccato che poi si abbia un Corso Ovidio invaso dalle auto e peccato che si debba anche far pagare per l’occupazione del suolo pubblico e destreggiarsi nell’immondizia del week end.
      Non si tratta di andare o meno contro corrente, ma che si voglia seguire solo la propria di corrente e con le proprie regole.

      • sig. Temp far pagare l’occupazione del suolo pubblico ad una attività economica PRIVATA è il minimo che si possa fare!
        Poi beato lei che può vedere il corso invaso dalle macchine, purtroppo, a me, nelle poche ore di apertura al traffico, mi tocca lavorare.

        • Sig. Maperpiacere, il mio precedente commento era di risposta al commento del sig. Unodifuori e va interpretato e inteso in quell’ottica. Certo che va pagata la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, ma con le deroghe causa COVID, si è derogato anche sulla riscossione di questa tassa, ora che ne stiamo uscendo fuori, va riportato il giusto ordine e comunque non basta pagare per pre(te)ndere posto “ovunque e comunque”, sarebbe troppo facile e ingiusto.
          Per il traffico su Corso Ovidio, la mia era un affermazione di carattere generale sulla vivibilità e coesistenza dei dehors e del traffico e personalmente sono per un C.S. chiuso al traffico.

  10. La città e amministrazione del nulla. Riaprite il circolo bocciofilo, almeno sapremmo cosa fare con le palle.

  11. Buontempi69, proponga lei qualcosa di serio che non sia una palla.

  12. …Bontempi,pardon!

  13. Rottolei e chiharottoachi, retrogradi avete rotto.

  14. Chiharottoachi, si prenda una camomilla.

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