
Il colpo di scena è sui banchi a sinistra della presidenza, quelli insomma dove siede l’opposizione. Perché oggi in consiglio comunale a Sulmona si sentiranno gli effetti del terremoto post-elettorale nel centrosinistra. Epicentro: il Pd.
Il partito di opposizione ad aver ottenuto più voti, infatti, si è spaccato, con una crepa vistosa che parte dalla testa, ovvero dalla consigliera comunale uscente e rieletta Antonella La Gatta che, ieri, ha restituito la sua tessera di partito e dato il benservito al gruppo di cui doveva essere a capo e che aveva rappresentato fino a dicembre scorso in consiglio provinciale.
La Gatta se ne va dal Pd, insomma, e oggi comunicherà la sua adesione al gruppo consiliare di Sulmona Città Futura, la lista del candidato sindaco Angelo Figorilli che così passa da uno a tre componenti. Oltre a La Gatta, al gruppo aderirà anche lo stesso Figorilli (che ne sarà capogruppo) e la vicepresidente del consiglio Katia Di Marzio.
I motivi del divorzio non sono noti, né stati spiegati finora: “La Gatta ha riconsegnato la tessera oggi (ieri, ndr) e non sappiamo perché – spiega il segretario Dem, Diego Bucci – riuniremo al più presto il direttivo del partito, per capire cosa è successo e in quale direzione muoverci”.
Fino a mercoledì scorso, infatti, era proprio La Gatta, la più votata della lista, la designata a fare il capogruppo Pd, ruolo che ora, gioco forza, spetterà ad Ornella La Civita, unica Dem rimasta tra i banchi di palazzo San Francesco.
“Una scelta che sul piano politico appare del tutto inopportuna. Antonella La Gatta siede oggi in consiglio comunale esclusivamente grazie al risultato ottenuto dalla lista del Partito Democratico, che ha superato il quorum con l’impegno congiunto di candidati e elettori – scrive il segretario Bucci, dopo una prima riunione fatta ieri pomeriggio -. La Gatta dovrebbe fare un gesto di responsabilità e correttezza istituzionale: rassegnare le dimissioni dal consiglio comunale, restituendo il seggio a chi è pronto a rappresentare con coerenza il percorso politico del Pd e il mandato affidato dagli elettori”.
Novità potrebbero arrivare anche dai compagni di banco di Sbic, dove il consigliere uscente e rieletto, Maurizio Balassone, potrebbe dare le sue dimissioni per consentire il ricambio generazionale del gruppo civico, in assise ormai da dodici anni. Al suo posto entrerebbe Matteo Puglielli. Puglielli è stato tra gli “operativi”, insieme a La Gatta, della campagna per Figorilli e questa doppia mossa sembra essere un messaggio chiaro al centrosinistra, in linea con quel “flusso di coscienza” che all’indomani del voto proprio Figorilli scaricò addosso alla coalizione.
Nessuna sorpresa, invece, tra le fila del centrodestra che oggi indicherà i suoi capigruppo come previsto: Ernesto Zuffada per Fratelli d’Italia, Fabio Di Censo per Noi Moderati, Simona Fusco per Sulmona al Centro e Luisa Taglieri per Forza Italia.
Il sindaco Luca Tirabassi, invece, confluirà nel gruppo dei non iscritti “per una ragione di coerenza e lealtà nei confronti degli elettori – spiega il sindaco -. Mi sono presentato per quello che ero e che sono. Un professionista, espressione della società civile, e garante di uno schieramento politico ampio di centrodestra, senza tessere di partito”.
Un partito,una dirigenza a tutti i livelli-locale,provinciale,regionale nazionale-inesistente e pasticciona.
Presa a schiaffi politici da chiunque grazie ai suoi capibastone incapaci.
Rimane il fatto che a pochi giorni dal voto non puoi fare come ti pare…quindi ti sei presentato con il pd hai preso voti sei stata eletta…non vuoi più stare con il pd…bene abbi il coraggio di dimetterti e lasciare spazio ad un altro del pd…
CHE PAGLIACCI….
Poi che vince il partito dell’astensionismo
D’accordissimo con il commento della giostra, sono prese in giro per chi l’ha votata.
Tra i politicanti dell’Italia contemporanea ai vari livelli, il concetto di coerenza è ormai obsoleto, passato di moda, non al passo con i tempi; è diventato un optional.