
Il nodo del traffico stradale sui percorsi d’Abruzzo è sempre più complicato da sciogliere. Tutti ci mettono mano, ma nessuno sembra riuscire a districare l’infernale situazione che si è venuta a creare sulla Tiburtina Valeria, nel tratto tra Sulmona e Popoli, a causa dei lavori che terranno paralizzata l’arteria fino al 6 agosto. I camion, come tutti gli altri mezzi, sono stati dirottati sulla strada comunale di Vittorito, mandando in tilt il traffico locale e portando il sindaco del paese a pensare di adottare soluzioni estreme come la chiusura della strada. I numeri, infatti, parlano di circa 250 i tir/mezzi pesanti in partenza, ogni giorno, dalle aziende della valle Peligna e dalla zona industriale della Val Pescara che, in aggiunta al normale traffico proveniente da Sulmona e l’Aquila, percorrono la bretella interna della Tiburtina passando per i centri abitati.
Tutto ciò si va ad aggiungere alla chiusura del casello autostradale Bussi-Popoli, creando un ulteriore tappo alla mobilità. Ieri il Vice Presidente Vicario del Consiglio Regionale, Roberto Santangelo, ha chiesto al Prefetto di Pescara l’organizzazione di un incontro urgente con Strada dei Parchi, ANAS S.p.A, il MIT, i Sindaci dei Comuni di Popoli, Bussi e Tocco da Casauria per chiarimenti circa lo stato dell’arte e le tempistiche per la riapertura dello svincolo autostradale Bussi-Popoli; sarà anche l’occasione per avere notizie certe circa le tempistiche per la riapertura al traffico del tratto Popoli-Corfinio sulla Statale Tiburtina.
“Francamente rimango basito – spiega Santangelo – per come ci sia una “sfortunata coincidenza di disagi vari” per chi quotidianamente percorre le nostre strade per motivi di lavoro, turistici o di residenza. Ho già portato all’attenzione della stampa e prossimamente all’attenzione del Consiglio regionale, le mie perplessità e la mia richiesta di chiarimenti e di attribuzione di responsabilità certe, per il disagio creato con la chiusura dello svincolo autostradale di Bussi-Popoli con conseguente intasamento della Tiburtina, unica via per raggiungere Pescara per chi viene da Bussi, Popoli e L’Aquila. Sicuramente le opere in itinere sono necessarie e propedeutiche al miglioramento della percorribilità in sicurezza del tratto stradale; il problema sorge quando tali interventi, oltre ad essere effettuati nel periodo estivo di maggiore percorrenza grazie all’afflusso turistico (che ci auspichiamo si riversi nella nostra regione contribuendo alla rinascita economica del territorio), si vanno ad aggiungere all’annosa vicenda della chiusura dello svincolo autostradale di Bussi-Popoli. Di conseguenza, una parte importante del territorio abruzzese soffre di un disagio notevole che si riflette non solo sulla sicurezza degli automobilisti, ma incide notevolmente anche nella sfera economica e di vivibilità dei cittadini”.
Sulla faccenda è intervenuta anche l’ANCE attraverso le parole del vicepresidente di ANCE L’Aquila, responsabile per l’area Peligna e Alto Sangro, Marco Tirimacco: “Per lo sviluppo dei territori abbiamo sempre chiesto infrastrutture e riqualificazioni, ma queste non possono trasformarsi nell’ennesima calamità dopo i danni del sisma e quelli del Covid. Occorre programmazione e coordinamento a monte degli interventi. L’abolizione del pedaggio su un tratto alternativo della A25, proposta dal Comune di Sulmona, potrebbe essere già una buona alternativa, ma altre soluzioni pratiche potrebbero essere studiate dai tecnici che avrebbero dovuto affrontare il problema, in maniera meno superficiale, anche se questo può comportare qualche costo in più – conclude Tirimacco che sollecita l’ANAS ad intervenire urgentemente – Chiediamo ora di provare a limitare i danni di questa ennesima sciagurata penalizzazione del tessuto economico, considerato che, poco distante resta ancora chiuso il casello di Bussi in direzione Pescara. Altra situazione inspiegabile che incide sulla quotidianità di chi vive e opera nelle già svantaggiate zone interne. Segnali, ancora una volta, di scarsa attenzione e rispetto per la nostra terra”.
Un’accurata programmazione, secondo l’esponente dei costruttori edili, avrebbe potuto permettere l’intensificarsi dei lavori durante il lockdown, dato che l’edilizia non si è fermata. E’ irrimandabile la ricerca immediata di soluzioni alternative alla attuale deviazione su strade tortuose e inadeguate a sopportare l’ingente traffico di questi giorni, a ridosso per di più degli esodi vacanzieri.
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