Niente più discriminazioni tra i banchi delle mense scolastiche: giovedì prossimo in commissione Bilancio arriverà il nuovo regolamento tariffario per la refezione scolastica di Sulmona che prevede l’abolizione della linea di confine tra residenti e non.
Fino ad oggi, infatti, chi risiedeva in altro Comune, ma frequentava la scuola a Sulmona, era costretto a pagare la tariffa massima in mensa, ovvero la fascia dieci, riservata a chi ha un Isee superiore ai 30mila euro annui.
Con il nuovo regolamento questa discriminazione viene superata e, anche se si è residenti fuori città, si potrà usufruire delle agevolazioni tariffarie previste nelle diverse fasce Isee.
Un problema che coinvolgeva molte famiglie, considerando le tante abitazioni ai confini della città, frutto dell’espansione urbanistica di paesi come Pettorano, Introdacqua e Bugnara, che fanno comunque riferimento a Sulmona, e con il caso limite della frazione di Bagnaturo, dove all’interno della stessa frazione, divisa in due tra i Comuni di Pratola e Sulmona, ci si trovava a pagare, a parità di reddito, tariffe diverse a seconda se si vive in una parte o nell’altra della strada.
I salti di gioia da fare sono comunque contenuti, perché la nuova gara per l’affidamento dell’appalto che andrà in pubblicazione a breve, prevede un aumento consistente della tariffa che dai 4,68 euro (per la fascia più alta) dell’autunno scorso, salito già a 5,02 euro a gennaio, arriverà a 5,60 euro più Iva (al 4%), salvo ribassi d’asta. In realtà si tratta di un prezzo che ha già ottenuto un ridimensionamento: nella prima ipotesi di capitolato d’appalto, a febbraio scorso, la base d’asta venne fissata infatti a 5,80 euro, poi ridotto, anche per le proteste dei genitori che attuarono lo sciopero del panino, a 5,60 euro.
A fine maggio scadrà comunque vada l’attuale gestione che è in Ati e in proroga tra la EP e la Coselp, con il nuovo gestore (che potrebbe anche riconfermare una o entrambe le ditte) che prenderà il comando dei fornelli a partire da ottobre prossimo.
La tariffa base da 5,60 euro sarà bloccata fino a maggio 2024, dopo di che lo stesso appalto prevede possibili aumenti. La gara avrà durata di quattro anni rinnovabili per altri due, per un valore approssimativo di circa 90mila pasti l’anno.
Un piatto importante che diverse aziende sono interessate a servire.
Ticket unico per me significa un unico prezzo per tutti e non differenziazione tra chi già paga le tasse e chi evade
Ma la commissione mense quando verrà bandita? Perché tutto in capo al rup? Aspettiamo risposte
Perché caro signore la norma questo prevede…. Art.31 del dlgs 50/2016.