Tordera non è idoneo a fare il manager Asl, lo dice il ministero

Non ha all’attivo i cinque anni di direzione e dunque non può fare il manager. Una giornataccia per l’attuale direttore della Asl1, Rinaldo Tordera, che ha ricevuto la sonora bocciatura da parte del ministero della Salute. A riportare la notizia è oggi la giornalista abruzzese Lilli Mandara sul suo blog Mapero’. Scelto e nominato dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, Tordera non figura tra gli 800 direttori delle Asl italiane inseriti nell’elenco nazionale pubblicato ieri che, con la legge Madia, pone anche queste figure in una sorta di ruolo di “scolaro” soggetto a voti. Tordera, dunque, non c’è, ma proseguirà comunque il suo lavoro all’interno della Asl1 fino alla scadenza del suo mandato nel 2019. Sono note le sue inaugurazioni a strutture che, nei fatti, si sono rivelate poi carenti nelle autorizzazioni necessarie. Se per il Centro per l’Autismo di Pratola si è risolto tutto nel giro di poco, resta ancora chiuso il centro psichiatrico nella stessa struttura e tutta quella di viale Mazzini a Sulmona con Cim, centro diurno e neuropsichiatria infantile.

Tra i direttori abruzzesi non c’è neanche Armando Mancini che non ha presentato domanda perché oltre i 65 anni, mentre sono stati promossi Pasquale Flacco e Roberto Fagnano, rispettivamente della direzione di Chieti e Teramo.

Le nuove normative prevedono che la lista dei papabili dirigenti Asl venga aggiornata ogni due anni, rimanendo in carica per quattro, e coloro che vi sono inseriti, oltre a non superare i 65, devono dimostrare di aver competenze nel settore della organizzazione e gestione sanitaria, della sanità pubblica con tanto di attestato di formazione. Sarà in questa lista che le Regioni italiane dovranno andare ad individuare i propri manager in base all’esperienza e ai titoli. I dirigenti, inoltre, dovranno essere valutati nel loro operato e nel raggiungimento degli obiettivi attraverso una sorta di “pagella” che terrà conto degli obiettivi di salute e di quelli economico-finanziari raggiunti, del funzionamento dei servizi, nel garantire i livelli di assistenza (Lea) ed eliminare le liste di attesa. Se in tutto questo i direttori non arriveranno alla sufficienza, se non rispetteranno inoltre le leggi ed il principio della trasparenza, allora decadranno dalle loro funzioni.

Sempre l’articolo della Mandara riporta gli abruzzesi idonei al servizio di direttore Asl, si tratta di Angelo Muraglia, Franco Caracciolo, Claudio D’Amario, Michele Caporossi, Valterio Fortunato, Tiziana Petrella, Paolo Zappalà, Francesco Zavattaro.

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