La tecnica è sempre la stessa: una telefonata prima, “c’è da ritirare un pacco ordinato da suo figlio/nipote”, il pagamento di quanto si ha in casa e a volte anche di quello che non si ha, e in cambio il pacco che anziché contenere computer o la presunta merce ordinata, contiene riso sottovuoto quando va bene.
Venerdì è stato giorno di raid per i soliti ignoti, gli inquirenti ipotizzano una banda del napoletano, che hanno truffato prima una famiglia di Sulmona a cui hanno spillato quasi 2.500 euro in contanti e poi una della frazione di Case Lupi che ai malviventi ha consegnato qualche centinaio di euro e alcuni gioielli che aveva in casa.
Nel primo caso, anzi, i truffatori hanno convinto l’anziana vittima a recarsi allo sportello delle Poste per ritirare i soldi e consegnarli, come se fosse la cosa più normale. Con il figlio della vittima, tra l’altro, che ha incrociato i truffatori proprio sotto casa prima che andassero a ritirare il “premio”.
Sulle truffe indagano polizia e carabinieri: una pista c’è, ma non si sa se riuscirà a portare a destinazione, a recuperare quei soldi e fermare i furfanti.
Per il momento servano gli avvisi e le raccomandazioni: non consegnare soldi a nessuno, specie se chiedono cifre considerevoli (di solito tra i due e i tremila euro), verificare eventualmente con l’interessato l’ordine fatto e, soprattutto, avvertire le forze dell’ordine della strana consegna.
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