Tratta Pescara-Roma, WWF contrario a nuove gallerie nel Morrone

Potenziare le infrastrutture ma con un occhio di riguardo per l’ambiente. Il WWF Chieti-Pescara condivide la posizione della velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma, ma con la priorità della salvaguardia delle risorse idriche e dell’ambiente. L’associazione ambientalista ha sollevato più di una perplessità sul potenziamento della tratta che potrebbe passare anche attraverso un traforo del monte Morrone qualora passasse la richiesta di revisione del tracciato voluta dai sindaci di San Giovanni Teatino, Chieti, Manoppello, Alanno e Scafa.

Una possibilità che non solo taglierebbe fuori dal percorso la città di Popoli, ma andrebbe a significare che per accedere alla Valle Peligna sarà necessario un nuovo traforo della montagna. Un’ipotesi che di fatto scontenterebbe il Comune pescarese, ma che allo stesso tempo ha fatto drizzare le antenne agli ambientalista.

“Oltre i timori legati alle singole tratte, di cui si stanno facendo carico i comuni interessati e diversi comitati civici sorti in queste settimane – scrive il WWF Chieti-Pescara – esistono infatti anche criticità di carattere più generale, legate al rischio per le risorse idriche del territorio, connesse allo scavo di gallerie in particolare nel complesso del Monte Morrone. Ne sono previste intanto una o due al di sotto del Monte Rotondo, estrema propaggine settentrionale proprio del Morrone. Il WWF Chieti-Pescara, nelle persone della presidente Nicoletta Di Francesco e dell’avvocato Francesco Paolo Febbo, ha partecipato all’incontro che si è tenuto negli uffici della Regione a Pescara l’8 febbraio scorso, nel quale il presidente Marsilio si è confrontato con sindaci e rappresentanti dei comitati. La riunione era stata indetta per ascoltare le problematiche e gli eventuali suggerimenti in relazione ai primi lotti del progetto di velocizzazione della linea ferroviaria predisposto da RFI. Al termine, quando le è stata data la parola, la presidente del WWF Chieti-Pescara ha in primo luogo sottolineato che il progetto si dovrebbe esaminare nella sua interezza e non soltanto per singoli lotti, perché una visione “spezzettata” non dà modo né di valutare compiutamente gli impatti ambientali né di individuare le soluzioni migliori per minimizzare i danni”.  

“Ci preoccupa in particolare – dichiara Nicoletta Di Francesco – l’ipotesi di scavare gallerie al di sotto del Morrone. Il Monte Morrone è una montagna ricca di acqua, una spugna per usare una espressione dei geologi. Il nostro timore, lo avevamo già accennato in altre occasioni, è che con la scarsità di acqua che abbiamo si vada ad intaccare un serbatoio naturale prezioso sia per la Val Pescara sia per Popoli che ha scelto per sé l’accattivante titolo di “città delle acque”. Non vogliamo che si verifichino situazioni di inquinamento, un disastro che l’intera vallata e due capoluoghi di provincia hanno già subito a causa dei rifiuti interrati del polo chimico di Bussi, né vogliamo che si verifichino situazioni come quelle del Gran Sasso dove c’è stato un abbassamento delle falde e dove la gestione delle acque potabili risente tuttora pesantemente della presenza delle gallerie autostradali e dei Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare”. Inoltre, aggiunge il comunicato, “Il Parco della Maiella nel 2020 parlava di progetto con evidenti criticità idrogeologiche e sismiche e chiedeva a RFI una rivisitazione, mettendosi a disposizione per studiare ipotesi alternative”.

9 Commenti su "Tratta Pescara-Roma, WWF contrario a nuove gallerie nel Morrone"

  1. Io tornerei direttamente al carretto con l’asinello ed il ragazzo che gridava “gelati!”

  2. Non gli va bene mai niente! Stanno nel terzo mondo e nel terzo mondo devono rimanere.

  3. bene,domanda:quanti sono i passeggeri/merci? Quanti potrebbere essere ? Quali i benefici per i Cittadini? Soprattutto per il notevole investimento,quali i ritorni economici e non ? E per quali ragioni gli investitori privati non finanziano il progetto,anzi fuggono ? In pratica i numeri non sostengono,scoraggiano la nuova tratta,di certo sono la base per un miglioramento/ammodernamento della linea,e basta con queste chiacchiere del nulla o no?

  4. Chi dice no al progetto e’evidente che non prende mai treno Pescara Roma. È quindi non sa che ci vogliono 4 ore x coprire 200 km circa.(quando va bene)

  5. Sulmona 15.02.2022
    Verso la fine del secolo diciannovesimo e i primi anni del ventesimo, vide la luce la tratta ferroviaria importante della Pescara Roma, se I progettisti di allora hanno ritenuto di mettere in posa terrena un solo binario è perché conoscevano già le difficoltà ambientali che avrebbero incontrato nello scavare le gallerie. È impensabile forare il Morrone con il rischio di danni irreversibili ambientali e perdita di sorgenti di acqua purissima. Le opere vanno si fatte ma tutelando la popolazione, il turismo e l’ambiente culturale, religioso ed archeologico che in Abruzzo è molto alto e poco conosciuto e propagandato a dovere. In Costituzione se non erro è prevista la difesa dell’ambiente. È fondamentale potenziare le stazioni già esistenti con binari paralleli, ovvero i treni entrano nelle stazioni deviando in binari paralleli, incrociandosi senza scontrarsi con velocità ridotta ma senza fermarsi e senza attendere che il treno riparta prima che l’altro entri in stazione. Spero che qualcuno ragionando raccolga la mia idea facendola diventare realtà sostenibile.
    distinti saluti
    Domenico Silla

  6. La verità è che una infrastruttura del genere con gallerie di decine di km e opere accessorie come cavalcavia da 12 piani e strade, strade, rotatorie in cemento antropizzerebbe ancora di più il territorio….a questo punto si faccia solo il raddoppio della linea e niente gallerie e alta velocità …Se avete fretta prendete l’autobus….

  7. infatti cosa sere risparmiare anche una mezzora se poi succede quello che è successo con il traforo del Gran sasso e ci troviamo in una zona desertificata, cementificata e inquinata? Certa gente non vuole andare a vivere per dire a Roma, vantando la bellezza e la salubrità della valle peligna e poi vorrebbe sfasciare la valle peligna in nome di ogni cosa, rendendola peggio di quei luoghi ove oggi non vuole andare a vivere… mah…

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