Tratta Roma-Pescara, San Giovanni Teatino contro l’opera: “Necessario progetto alternativo”

Tra il collegamento ad alta velocità Roma-Pescara si intromette San Giovanni Teatino. Un “no” all’opera netto, deciso, con tanto di avvocato e ingegnere incaricati di redigere un progetto alternativo da presentare alla cittadinanza. E’ quanto emerso nella giornata di sabato, a Chieti presso l’Auditorium Cianfarani, durante l’evento organizzato dal comitato COMFER, sulla tematica importante del raddoppio ferroviario

Il Sindaco di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, ha ribadito con forza e tenacia l’idea che da anni viene portata avanti dal Comune. Una battaglia intensa dell’intero territorio contro un’opera importantissima da un punto di vista strategico e di crescita, ma che, a detta dei teatini, può essere realizzata senza deturpare e dividere i territori interessati.

“Ancora oggi siamo qui tutti insieme, compatti, a difesa di una realtà che RFI ha deciso di trasformare e deturpare con un’opera pubblica – ha commentato Di Clemente -, sicuramente di grande valore, ma che non può essere realizzata senza il rispetto di cittadini e ambiente. E’ importante sapere che anche i nostri rappresentati politici, a livello nazionale e regionale, hanno compreso l’impatto negativo di questo progetto così come previsto da ferrovie ed i danni strutturali e ambientali che questo porterebbe con sé e che stanno scendendo al nostro fianco per sostenere un unico fronte contro la scelleratezza e il non ascolto di quanto da noi tutti ribadito infinite volte. San Giovanni Teatino continuerà a lottare fino alla fine”.

Un muro che i pendolari, specie quelli peligni, dovranno fare in modo di abbattere. O quantomeno scavallare. Troppo importante per l’intero territorio tagliare i tempi per raggiungere Roma, Pescara, o la Marsica. A maggior ragione dopo che l’intera Valle Peligna è rimasta isolata da un trasporto su gomma che, nell’ultimo anno, ha deciso di non investire nemmeno un euro sul territorio dei 6 milioni arrivati dal Pnrr.

11 Commenti su "Tratta Roma-Pescara, San Giovanni Teatino contro l’opera: “Necessario progetto alternativo”"

  1. Fatemi capire un comune che non esiste mo si chiama sambuceto mo San Giovanni teatino…senza identità comunale tratteggiato a destra e a manca da stradine, asse attrezzato e centri commerciali…viene a parlare di ambiente?? Ma ci vuole la faccia come il culo!!

  2. Ferroviere in 1 87 | 13 Febbraio 2023 at 19:53 | Rispondi

    Non capisco tutto questo accanimento… per uscire in raddoppio dal tratto in questione, si può utilizzare la soluzione adottata a Roma, ovvero interrare i binari per un breve tratto, di modo da recuperare anche spazio in superficie. Non vi appellate alla stabilità, a Roma i palazzi adiacenti sono ben più alti, e con gli studi di settore, può trovarsi facile soluzione.

  3. È davvero un’assurdità buttar via i soldi del contribuente a rinnovare la Roma-Pescara sull’ attuale tracciato: per quel che sono le esigenze locali la ferrovia che c’è oggi basta e avanza!
    L’Abruzzo ha invece urgente necessità di una vera alta velocità Roma-L’AQUILA-Pescara con tracciato ridefinito ex-novo, quanto più possibile rettilineo e in galleria: una sorta di direttissima come si fece illo tempore tra Bologna e Firenze o tra Tokyo e Osaka. Fate voi i conti di quanto tempo si risparmierebbe con dei treni in grado di correre fino a 250km/h tra Roma e L’AQUILA e altrettanto velocemente tra L’AQUILA e Pescara. È questa la chiave per dare una svolta storica a questa dannata regione…
    E invece qua stanno a pensare come far contenti quattro confettari e quei produttori di carote che pensano di poter prosciugare i bilanci regionali e nazionali così come prosciugarono il Fucino!

  4. Ci vorrebbe una direttissima Roma-Avezzano-Pescara il 70% del PIL provinciale viene prodotto in Marsica,basterebbero solo 2 gallerie tra Pescina ed Anversa e l’altra tra Tagliacozzo e Carsoli per velocizzare tutta la linea. Bisogna far viaggiare le produzioni che mantengono in piedi questa provincia….non la superbia.

  5. Quasi 100 cannelle | 13 Febbraio 2023 at 22:48 | Rispondi

    Anch’io la penso come il sig. Mingaver: infatti se è vero, come è vero, che il capoluogo di regione è L’Aquila (che peraltro è anche il polo economico e culturale dell’intero Abruzzo) è inutile tentar di raddrizzare una ferrovia nata storta quale l’attuale Roma-Pescara.
    Meglio allora puntare su progetti avveniristici che consolidino lo sviluppo dell’intero Abruzzo, con un collegamento veloce e diretto tra Roma e L’Aquila ed un altro tra L’Aquila e Pescara.

  6. bene,non esistono viaggiatori,pochissimi passeggeri,e nessun tipo di merce da trasportare,i numeri sono sotto la luce del sole,quindi tantissime inutili chiacchiere con denari spesi male,molto male,malissimo,o no?

  7. Ferroviere in 1 87 | 14 Febbraio 2023 at 07:08 | Rispondi

    Una cosa non mi è chiara… il tratto L’ Aquila- Pescara in AV, come lo colleghereste?!? Traforando ancora il Gran Sasso?!? Se si rifacesse il Gran Ponte d’ Italia con curvatura a sx e non a dx, si potrebbe evitare la salitella fino a Goriano Sicoli, dato che non vi ci si ferma più il Regionale Veloce, ma solo i vari locali…

  8. … a ferroviè… ma quale curvatura a dx o sx… quel tratto di linea va abbandonato e riservato ai trenini storici.
    Dalla località “ Vallecorvo” bisogna riprogettare un nuovo tracciato che passando tra Prezza e Raiano, raggiunga la Valle Subequana in galleria ( e oltre a quella ferroviaria della nuova linea veloce se ne faccia, adiacente, una per una strada al sicuro da crolli di massi e salite impossibili, che abbrevierebbero e di molto, il collegamento del territorio Peligno – Marsicano) per poi, sempre in galleria, ricongiunsi all’attuale tracciato nei pressi di Collarmele.
    Come vanno riprogettati e spostati i tratti da Manoppello scalo a Pescara.

  9. Ferroviere in 1 87 | 14 Febbraio 2023 at 17:51 | Rispondi

    Il progetto originario, prevedeva il collegamento tra Celano e Molina Aterno, con innesto sulla linea Sulmona – L’Aquila.. in principio però, passo’ quello di collegare quanti più centri abitati possibili, ed ecco che nacque il tracciato come lo vediamo oggi, con stazioni che, all’epoca aveva senso collegare, ora, non più, poiché tutti oggi abbiamo, l’automobile.

  10. Federica Antonini | 13 Marzo 2023 at 11:10 | Rispondi

    Roma è piena di Abruzzesi, anche Pescaresi, che sognano di tornare a vivere in “patria” mantenendo il posto di lavoro nella Capitale accettando di condurre una ragionevole vita da pendolare. Non credete che economicamente sarebbe un arricchimento per l’intera Regione che, anno dopo anno, perde migliaia di giovani in cerca di un futuro più solido? L’Aquila potrebbe mantenere il suo ruolo guida ma diventare anche la porta di ingresso per uno scambio più proficuo di risorse tra le estremità centrali est e ovest dello stivale. Sarebbe un peccato mandare all’aria tutto per qualche esproprio! Suggerisco al Comune di SGT di approfittare di questo nuovo scenario per occuparsi di una pianificazione urbanistica rivoluzionaria e veramente valorizzante per il territorio: i cambiamenti sono una ricchezza non un pericolo! (da una Sambucetese emigrata a Roma)

  11. Ferroviere in 1 87 | 13 Marzo 2023 at 19:58 | Rispondi

    Suggerirei al Comune di SGT di “interrare” la linea ferroviaria.. si avrebbe così, il vantaggio del raddoppio e la dismissione del vecchio tracciato di superficie. E’ stato fatto in uscita dalla Capitale, non vedo perché non replicare in uscita dell’hinterland Pescarese/Teatino.

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