
Se non è un record poco ci manca. Oltre cinquemila persone durante l’inverno hanno viaggiato sui vagoni del Treno Storico, che viaggia sui binari della Transiberiana d’Italia. A diramare i dati è stata Ferrovia dei Parchi. L’ultima corsa della stagione invernale si è tenuta oggi, con la tratta Sulmona-Roccaraso. Nel mezzo le fermate presso le stazioni ferroviarie di Palena, Rivisondoli e Pescocostanzo.
E tra questi turisti c’è chi già programma un viaggio sulle rotaie abruzzesi d’alta quota. Si tratta di Vittorio Sgarbi, che ha annunciato in diretta tv di voler salire a bordo del treno accompagnato da Daniela Santanché, ministro del Turismo del Governo guidato da Giorgia Meloni.
I numeri per il Treno Storico sono un’ulteriore riconferma di come esso traini, nel vero senso della parola, il turismo nel comprensorio peligno-altosangrino. Anzi, il treno che collega Sulmona con l’Alto Sangro continua a non perdere appeal. Basti pensare che nel 2019, durante i primi sei mesi dell’anno viaggiarono undicimila turisti. Traguardo alla portata anche per il 2023. E a riempirsi non sono solamente i vagoni, ma anche le strutture alberghiere, prese d’assalto nei fine settimana dai gruppi di turisti organizzati, che fanno sosta a Sulmona prima di salire in carrozza.
Ora, per l’attrazione turistica più rilevante del Centro Abruzzo, ci sarà un brevissimo periodo di pausa che si concluderà il prossimo 19 marzo. Inizierà in quella data l’itinerario primaverile del Treno Storico, con i biglietti per salire in carrozza quasi terminati. Diverse sono le novità in arrivo con lo sbocciare della bella stagione. Tra queste il collegamento con Castel di Sangro, Barrea e il suo lago. Un modo per aprire nuovi mondi celati in Abruzzo agli occhi di quei visitatori che vengono da oltreconfine o, semplicemente, da fuori regione.
Sarebbe interessante ascoltare le associazioni di categoria, ma principalmente le attività del centro storico per misurare quanti introiti portano questi turisti che fanno “sosta a Sulmona prima di salire”.
caro commentatore anonimo, più che parlare di interrogare le associazioni su quanti introiti ricevono dal flusso chiederei loro cosa fanno per attirare il turismo. non occorre piangere e restare immobili. premiamo chi si adegua al turismo di oggi.
Gentile ulteriore commentatore anonimo, le interrogazioni, le tavole rotonde, servono a questo! Quindi ripropongo la domanda in quanto risposte non ne ho avute. Quanti introiti portano questi turisti in attesa di partire? È lecita la domanda o è un segreto di stato?
è una domanda a cui non esiste risposta, o meglio, nessun può sapere se lo scontrino effettuato è da imputare ad un turista del treno storico o ad un lontano parente di uno che vive a Sulmona. ci arrivi a questo ? se poi vuoi i numeri di fatturato quelli sono liberi sul sito reportaziende.it . se poi hai tempo da perdere ci sono numerosi cantieri da osservare.
Chi non ci arriva qua è qualcun altro… Lasci cortesemente rispondere ai diretti interessati. Il tifo da stadio non mi interessa.
Comunque io lavoro nel settore ho un attività per il corso… Stiamo a record di incassi.
indubbiamente ricadute positive, non è nemmeno da mettere in discussione. occorre migliorare l’offerta turistica della sosta a Sulmona con eventi di cultura e di musica, migliorare offerta enogastronomica per attirare il turismo “buono”. una cosa è certa, questo treno storico è una vera e propria manna per Sulmona e dintorni, un altro lascito dei nostri avi.
Soprattutto: ma chi se ne frega! È un’iniziativa bella e intelligente; se poi i bottegai di Sulmona non ci guadagnano mezzo euro non interessa a nessuno con un minimo di cervello. Non è che tutto quello che si pensa e realizza nel nostro territorio debba essere finalizzato a far vendere quattro fori di confetto. Una visione del mondo da percettori di rendita. Insopportabile.
Il trenino è un’opportunità di turismo per Sulmona ! Peccato che non ci sono iniziative per questi turisti che mangiano soltando! Pochi tassi’ e pulman o inesistenti soprattutto di domenica.Negozi chiusi la sera. Spettacoli inesistenti!musei chiusi! Che noia Sulmona!!
Sulmona Sulmona Sulmona, cosa dovrebbero lasciare a Sulmona, e soprattutto: perché?
In realtà, con un programma turistico lungimirante si potrebbe attivare tutta la linea dorsale appenninica, prevedendo un percorso in treno anche su più giorni partendo da Benevento, in Campania fino a San Sepolcro, in Toscana, secondo questo percorso: Benevento – CAMPOBASSO – Carpinone – Sulmona – L’AQUILA – Rieti – Terni – Todi – PERUGIA – Città di Castello – San Sepolcro, magari con soste di un’intera giornata in quelle città (L’Aquila e Perugia) che hanno un notevole valore artistico, culturale e ambientale.
Allora sì che avrebbe senso parlare di “Transiberiana d’Italia”, intesa come ferrovia il cui viaggio si sviluppa su più giorni (proprio come la Transiberiana) e diverse soste prolungate, in un susseguirsi di svariati paesaggi, di piccoli centri da cartolina e di città d’arte.
Cominciò il Canada qualche decennio fa (riconvertendo stazioni dismesse e caselli in ostelli o alberghi) e nel tempo pian piano in Europa si stanno diffondendo il turismo ferroviario e il turismo lento. Occorrerebbero investimenti e determinazione per un piano del genere anche in Italia.
UN SUGGERIMENTO…E’ POSSIBILE CHE VENGANO FATTE E MESSE IN COMMERCIO LE CALAMITE(CHE ORA VANNO TANTO DI MODA)SULLA TRANSIBERIANA D’ITALIA(CENTRO ABRUZZO)???…POTREBBE ANCHE ESSERE UNA FONTE DI QUADAGNO DA RINVESTIRE SULLA TRANSIBERIANA STESSA…PERSONALMENTE IO LE COMPREREI PER ME E LE DONEREI QUANDO VADO IN GIRO PER L’ITALIA E IN EUROPA…MI AUGURO ARDENTEMENTE CHE VENGA PRESA IN SERIA CONSIDERAZIONE QUESTA MIA PROPOSTA….C7SULMONA
Gran bella iniziativa quella della Transiberiana d’Abruzzo, treno storico. Peccato che parta da una stazione che di storico ha molto poco. E pensare che poco più di cinque anni fa conservava egregiamente la ricostruzione del 1947. Ora ci sono le tristi foto che la ricordano. Quanta amarezza per un bene architettonico distrutto da nessuna calamità naturale ma da scellerate scelte umane.