Tresca l’eroe che ha vinto: lunedì il docufilm in anteprima nazionale

Perché lo scrittore Maurizio Maggiani lo definisca “l’uomo più buono del mondo”, che è poi il titolo del documentario realizzato da Angelo Figorilli e Francesco Paolucci, si saprà lunedì, al termine della proiezione in anteprima nazionale del film-documentario a lui dedicato. Carlo Tresca era un buono, ma certo non remissivo: un uomo che con l’esempio di vita ha fatto dell’amore per la libertà e della lotta contro ogni sfruttamento la ragione della sua esistenza.

Ad ottanta anni dalla sua morte, dal suo assassinio, avvenuto l’11 gennaio del 1943, Sulmona torna a ricordarlo con la proiezione di questo regalo che Figorilli, sulmonese, ha voluto fare alla sua città e al suo concittadino, da Sulmona “esiliato” nel 1904 per le sue idee. Immaginando e mettendo sullo schermo, tra straordinarie grafiche fumettistiche, un dialogo a distanza tra la sua città e Maggiani: non una ricostruzione storica, insomma, ma un ritratto sentimentale.

Rientra dalla porta principale, oggi, Tresca: lunedì prossimo (ore 17,30) al cinema Pacifico (ingresso gratuito), con la nostra testata, che non a caso porta il nome del giornale su cui Tresca pubblicava le sue denunce, che sarà media partner dell’evento, organizzato dal Comune di Sulmona e dal Centro Studi Carlo Tresca.

In sala, oltre agli autori del docufilm, ci saranno anche Maurizio Maggiani e la giornalista Lucia Goracci, inviata Rai in quei Paesi dove la lotta per la libertà è ancora carne viva.

A dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, di come la figura di Tresca sia di estrema attualità, perché eternamente attuale è il quesito che interroga le nostre coscienze di uomini nel rapporto con il credere, il combattere e l’obbedire.

Indomito Tresca, sobillatore di piazze, genio della comunicazione e guida delle masse. Anarchico, antifascista, antistalinista, sindacalista e giornalista senza guinzaglio: un esempio per troppo tempo dimenticato o quasi.

Maggiani gli dedica pagine bellissime nel suo ultimo libro “L’eterna gioventù”: “Un eroe – dice – che come tutti gli eroi è morto per i suoi ideali, ma che ha anche vinto”.

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