Tresca, ritratto di un ribelle. Mercoledì nell’Aula consiliare

Dai fiori, alle immagini, alle parole. Il terzo appuntamento con l’anarchico, il ribelle, e i suoi ottanta anni dalla morte, sarà un racconto biografico. La prima e più completa delle biografie di Carlo Tresca, quella scritta nel 2005 da Nunzio Pernicone, il massimo studioso di Carlo Tresca negli Stati Uniti scomparso nel 2013, e tradotta grazie al Centro studi Carlo Tresca da Vittorio De Petris che mercoledì prossimo (ore 17 sala consiliare del Comune di Sulmona), sarà tra gli ospiti del terzo evento dedicato al sulmonese e animatore dei più grandi movimenti sindacali del Novecento.

L’occasione è data proprio dalla presentazione del libro, ovvero della sua traduzione in italiano, “Carlo Tresca, ritratto di un ribelle”, tappa importante del Centro studi e ricerche a lui intitolato.

All’evento prenderanno parte, oltre al sindaco Gianfranco Di Piero, il professore di Storia Contemporanea all’Università di Teramo Pasquale Iuso, profondo conoscitore dei movimenti politici e sindacali italiani e internazionali e Francesco Susi, professore emerito della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, autore della prefazione del testo.

“Per molti decenni, Tresca era stato percepito dai difensori dello status quo come un pericoloso anarchico, un nemico dello Stato e del capitalismo borghese, e la percezione era corretta – si legge nella quarta di copertina del libro -. Tutt’altro che un rivoluzionario in poltrona, Tresca significò azione, avendo combattuto per decenni nelle trincee della lotta di classe, per usare una delle sue immagini preferite. Il timore che incuteva, all’apice della sua carriera, fu descritto in modo appropriato dall’eminente storico del sindacato David Montgomery: Tresca era ‘un uomo che incarnava veramente la visione che i conservatori hanno di un agitatore capace di scatenare la rivolta con un discorso’. Con la sua personalità carismatica e la sua potente oratoria Tresca era certamente in grado di accendere con un solo discorso la rivolta tra i lavoratori in sciopero o tra i dimostranti ed è ciò che fece innumerevoli volte nel corso della sua tumultuosa carriera transnazionale, durata oltre cinque decenni tra Italia e Stati Uniti”.

Soddisfazione per il centro studi che gioisce per “la piena riabilitazione di Tresca nella sua Sulmona, dopo decenni di alterna fortuna, torna ad essere personaggio illustre della nostra città”.

1 Commento su "Tresca, ritratto di un ribelle. Mercoledì nell’Aula consiliare"

  1. TROVATO IN RETE.

    – ANToNIO SALVATORE ci segnala questo articolo, che approfondisce dettagli relativi all’abruzzese di Sulmona Carlo Tresca, sindacalista, scrittore, vivace protagonista dell’anarchia, rifugiatosi negli Stati Uniti. “Premesso che, Maria Tecla Cyliakus,non era soltanto una giornalista svedese che ,abbattuta dalle passioni , facendo addirittura tutto questo cammino ando´a cercare Salvatore Giuliano sulle montagne di Montelepre per cadergli stereotipamente tra le braccia, come riportano ancora oggi in articoli di stampa i maggiori quotidiani italiani ;ma invece una fredda e valida agente ,e neanche dell OSS ma del controspionaggio svedese , nome in codice “Annette” e che la madre ,forse non a caso, era la concessionaria della Metro Goldwin Mayer per la Svezia- Carlo Tresca era ideologicamente rimasto solo,e lo era paradossalmente con la fine del fascismo , in quel periodo quindi chiunque avrebbe tratto interesse a sbarazzarsi di una personalita´come lui ; Mussolini certamente per pregresso astio e sete di vendetta conseguenti alla efficace opposizione ideologica al regime che Tresca procurava tra gli italoamericani, se non per rancori anche personali ; ma, ed almeno per i successivi sviluppi storici ,anche i Russi perche´un rientro di Tresca nella politica italiana del dopoguerra avrebbe negativamente influito sulla posizione di leadership della sinistra destinata a Togliatti; e certamente anche gli americani se sarebbe ritornato , e proprio dagli USA, con il suo carisma a disturbare un linea politico-sindacale gia´necessariamente determinata dagli stessi USA per L´Italia, se come abbiamo visto , la maggiore attivita´della CIA in Italia e´stata l´egida gelosamente disposta sul sindacato dei contadini di sentimento cattolico, tutti infatti a milioni riuniti sotto il noto simbolo della Coldiretti di Pietro Bonomi, se, solo per ricordarlo,durante la intera guerra fredda la Coldiretti deteneva tutti i consorzi agrari d´Italia eccetto quello di Livorno e quindi manteneva una maggioranza percentuale tale che relega la Bulgaria in serie B , per controllare la “ormai”Federconsorzi, venduta a prezzo vile ma dopo la caduta del muro – tanto che, per i risultati ottenuti nel settore se l´Italia riesce a vantare qualche eccellente prodotto alimentare di rinomanza internazionale o qualche buon bicchiere di vino , la operazione storicamente piu´riuscita attribuibile alla CIA e´stata proprio questa di dedicarsi anima e corpo alla umile agricoltura, seppur il primario fine fosse sostenere con un centinaio di parlamentari sicuri la DC al governo- La versione ufficiata attribuisce le responsabilita´ dell´omicidio , all´ordine di Vito Genovese; che in quel tempo era in Italia e la esecuzione a Frank Garofalo e Carmine Galante; per necessita´di fare un “favore” a Benito Mussolini; senza voler comunque escludere iniziative locali poiche´assolutamente frequenti in quel periodo ricordandomi dai racconti di famiglia e dalle antiche voci di paesi, su appartenenze alle famiglie della Pensilvanya negli ani 40 ,di persone poi stranamente morti giovani ,di freddure ,di forti sudate ,di cambiamenti d´aria etc- ma comunque mai di forti gelosie- Il punto di convergenza tra Genovese ed il fascismo era sicuramente tramite L´OVRA ,che aveva avuto sempre convenienti deliquenze con le consorterie americane e nello specifico l´agente ,lo stesso napoletano , Renato Senise, che aveva con lui iniziato e manteneva stabile e proficua collaborazione – Renato Senise viene normalmente definito ,e innegabilmente, il nipote del capo della polizia fascista il prefetto Carmine Senise, ma secondo me molto prima che Carmine Senise divenisse capo della polizia,il nipote era gia´ritenuto un valentissimo agente operante in USA ed era nella massima considerazione di Mussolini se i rapporti esatti e veritieri che inviava venivano trasmessi direttamente al Duce che intendeva visionarli per primo . Per comune passione della pesca nelle acque di Stoccolma ,mi ospita qualche volta in Svezia un caro amico ,e , durante uno di questi soggiorni mi e´successo di incontrare simpaticamente una bella ragazza del luogo, solitamente bionda e con gli occhi azzurri come quasi tutte in Svezia ma con una scaltra brillantezza caratteriale non comune a quelle latitudini- La particolarita´propria di questa ragazza e´stata che, durante qualche nostro piacevole colloquio per un caffe´ ,invece di far propaganda per se stessa come sarebbe stato piu´logico,mi magnificava sulla bellezza della nonna facendomi notare anche una foto nelle pareti di un bar del teatro tra altre foto di star del cinema e dello spettacolo , raccontandomi cosi´delle storie sulla sua vita- La nonna era Betty Bjuström, gia´ conosciuta alla storia d´Italia e superficialmente definita “un attricetta”- Betty Bjuström aveva vinto un concorso di bellezza in Svezia ed iniziato una carriera cinematografica pensando poi di di cercare ulteriore successo recandosi a Roma , ma in tempo di guerra- Chiaramente in quel periodo l´OVRA consciamente sospetto´ che fosse una spia venuta dal freddo , e, come raccontano le cronache interne, non essendo reperibili agenti degli uffici controspionaggio di Perugia o di Palermo, ma forse perche´l´OVRA gia´ sospettava che la madre della Cyliakus era connessa tramite la MGM con gli USA arrivando da quel settore venne fatta intercettare da Renato Senise da Roma- Il risultato pero´fu´che si sposarono, e benche´ Renato Senise fosse gia´segretamente sposato in America, si sposarono ufficialmente in Chiesa ,tanto che come mi dice la nipote risultano ancora oggi sposati, mimandomi la scena con il dorso della mano destra battuta sul palmo della sinistra il gesto ” firmami le carte del divorzio, firmami le carte del divorzio ” come la nonna le aveva propabilmente raffigurato di aver disperatamente richiesto al marito nel momento prima che ,per reazione, gli sparasse alcuni colpi di pistola alla schiena in un albergo di Parigi, destinandola sulla sedia a rotelle per il resto della vita- La versione pausibile ripetutami , anche se generalmente le motivazioni ed i rapporti intimi tra moglie e marito non si dicono ai figli od ai nipoti ma piu´preferibilmente si tramanda una storia credibile , e´ che, Renato Senise era notevolmente geloso della moglie e la voleva tenere come una semplice donna di casa , “ma noi donne svedesi vogliamo essere libere” e si opponeva al fatto che la moglie volesse nuovamente sposarsi con un lord inglese (chi?) ed avere una carriera in Inghilterra visto che era stata anche eletta miss Europa 1948 ma il titolo gli era stato poi ritirato perche´gia´sposata,ma il dubbio che mi e´subito venuto e´che in Italia, anche volendo, per legge,prima del 1974 non era possibile divorziare e Senise nel 1949 non avrebbe dovuto firmare alcuna carta- Che Genovese e Senise avessero uno stretto rapporto di collaborazione anche quando Senise viveva in Stoccolma mi viene riferito da questa ragazza che conserva nelle carte della nonna lettere con indicazioni e disposizioni anche in codice che Genovese inviava a Senise indirizzandole alla Bjuström, quindi non e´da escludere che la Bjuström in diversi anni di matrimonio fosse a conoscenza di “profondi” segreti riguardanti la attivita´del marito partecipandoci anche ,e percio´ di Stato della mafia e dell´ OVRA in quegli anni ,e l´effettiva motivazione per il quale ha subito il mancato uxoricidio non fosse la sola gelosia ma forse che, allontanandosi avrebbe potuto problematicamente raccontare segreti ad inopportuni terzi, e percio e´andata incontro al destino comune di piu´all´affiliato che vuole lasciare la cosca mafiosa dalla quale non si puo´assolutamente uscire da vivi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*