Tribunale, appello della UIL a Nordio: “Riveda il decreto legislativo che cancella i presidii di giustizia”

Anche la UIL PA ha partecipato fattivamente, e con molti dei componenti della segreteria provinciale, alla manifestazione tenutasi ieri ad Avezzano a favore del mantenimento in vita dei tribunali della città marsicana, Sulmona, Lanciano e Vasto. La manifestazione, nella quale è intervenuto anche il neo eletto senatore, Guido Liris, si è tenuta ieri e ha visto una nutrita partecipazione.

“La UIL ha partecipato memore di ciò che è accaduto dopo la chiusura di ben 31 tribunali in tutta Italia – commentano Fabrizio Petroni e Mauro Nardella -, delle conseguenze che ciò ha comportato sull’economia generale dei processi e con la speranza che la decisione partorita dal decreto legislativo 155/2012 possa essere riveduta e corretta. Questioni legate al giusto processo e, da qui a poco, all’avvento di un nuovo modo di concepire la pena improntata così come sarà sul nuovo modello fondato sulla giustizia riparativa, non possono e non devono permettere anche le sedi dei tribunali non provinciali abruzzesi seguano lo stesso insano destino”.

La UIL, poi, lancia un accorato appello al neo ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha prestato giuramento proprio questa mattina davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’invito è quello di rivedere in toto il decreto legislativo del 2012 che, di fatto, tagli la testa ai tribunali minori abruzzesi.

“Riproporre la situazione ante 2012 – scrive la UIL – a cominciare dalla definitiva consacrazione del mantenimento dei presidi abruzzesi ci auguriamo entri nelle priorità di Nordio. Ne ha bisogno L’Abruzzo, ne ha bisogno l’Italia”.

8 Commenti su "Tribunale, appello della UIL a Nordio: “Riveda il decreto legislativo che cancella i presidii di giustizia”"

  1. Raimonda Disonesta | 23 Ottobre 2022 at 09:52 | Rispondi

    Ma è un mondo di balordi ladruncoli che vivono di bieco accattonaggio, in combuttae tra giudici e avvocati esattamente come descritti da Ignazio Silone. Non solo i tribunali ma la radicale riforma della intera istituzione pubblica corrotta e parassitaria sarebbe un liberazione per il Popolo Italiano e rapprenterebbe un evento magnifico equivalente alla venuta di Gesù Cristo.

  2. Raimonda dai retta a me, fatti vedere da uno bravo.

    • Raimonda Disonesta | 23 Ottobre 2022 at 18:44 | Rispondi

      Allora il tribunale chiudiamolo, IN RISPETTO ALLA LEGGE, poi vediamo quale grande percentuale di popolazione organizzerà manifestazioni e proteste per farlo riaprire.

  3. Speriamo che il nuovo governo abbia piu’ buon senso. La politica non puo’ continuare a desertificare le zone interne e poi predicare per la loro rinascita. Un avamposto di giustizia e di legalità, quale e’ un tribunale, non puo’ essere sottratto alla collettività per motivi di mero calcolo ragionieristico; non dimentichiamo che a Sulmona e’ presente uno tra gli istituti di pena piu’ importanti d’Italia con tutti gli “annessi e connessi”.

  4. Chiudere subito, risparmio di denaro per tutti.

  5. Il problema del tribunale di sulmona non è il palazzo in sè per sè ma dalle persone da cui è formato, lo schifo della società.

    • Schifo della società? Più che altro sono i poveracci assai che si sono ficcati sotto al governo per una paga senza lavorare.È un problema esattamente identici in tutta Italia,se abbiamo milioni di esseri parassitari nel pubblico, che prendono soldi senza dignità e senza impegno e che provengono da famiglie di gente che si sono dati da fare di meno.

  6. Il “parassitismo” esiste in molti ambiti lavorativi della società italiana. Non è,quindi, un problema che riguarda, solo ed esclusivamente, realtà lavorative di Sulmona. Pensate che chiudere il tribunale risolverebbe il problema? Andrebbe solo a peggiorare la crisi occupazionale della città con buona pace di chi si batte per cercare di opporsi alle continue spoliazioni a cui questo territorio, suo malgrado, viene sottoposto.
    Non capisco sinceramente questo accanimento. Spero solo che chi auspica la chiusura del tribunale non sia un cittadino di Sulmona, perché altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi. Di figli ingrati questa città ne ha e ne ha avuti anche troppi.

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