Tribunale, i comitati si uniscono al digiuno

C’è chi nella saletta degli avvocati del tribunale si è aggiunto questa notte per “controllare” gli ingressi e garantire le vie di fuga e chi, invece, si è unito e si sta unendo alla lotta portata avanti ormai da quattro giorni dall’avvocata e consigliera comunale Elisabetta Bianchi che il tribunale lo ha occupato attuando lo sciopero della fame.

Così questa mattina, dopo i controlli sanitari (che hanno rilevato un miglioramento dei parametri), è arrivata per la Bianchi la “medicina” più gradita: Pietro Di Paolo, storico personaggio politico e radicale, si è unito infatti al digiuno, seppur per sole 24 ore date le sue condizioni di salute.

Nelle prossime ore dovrebbe aggiungersi alla protesta anche Lola Di Stefano, entrambi aderenti ai comitati cittadini per l’Ambiente che con un comunicato questa mattina, hanno mostrato pieno sostegno all’iniziativa e alla protesta della Bianchi.

“Lo sciopero della fame mette in gioco la propria sofferenza – ha spiegato Di Paolo in una videointervista rilasciata al Germe – è una forma civile di lotta, un modo per caricare su sé stessi un problema al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica”.

Sulle ragioni della battaglia i comitati cittadini per l’Ambiente, da sempre in prima linea contro il progetto Snam, non hanno dubbi: “La consapevolezza che la giustizia, insieme ad altri diritti fondamentali quali la salute, la sicurezza, la libertà, rappresenta uno dei più importanti diritti umani ed uno dei pilastri su cui è fondata la società civile, deve mirare a scuotere le coscienze dei cittadini, soprattutto quelle di coloro che hanno un’idea fuorviante rispetto alla funzione del Tribunale che certo non è ‘un luogo’ che interessa solo agli avvocati e ai giudici – scrivono i comitati -, ma ‘un luogo’ con l’obiettivo di rendere l’amministrazione della giustizia il più possibile vicina ai cittadini perché la giustizia è un servizio e,  per poter essere veramente tale, deve rispondere a criteri di equità e non ad esigenze di mera razionalizzazione della spesa pubblica. Ciò che accade nel settore della giustizia, unitamente ad altri attacchi che vengono perpetrati a danno del nostro territorio, ridurrebbe la città di Sulmona e il suo comprensorio ad una condizione di sempre più accentuata marginalizzazione, spopolamento ed impoverimento”.

2 Commenti su "Tribunale, i comitati si uniscono al digiuno"

  1. Questo Tribunale deve chiudere…è subito!!!!

    • Rubio del Bigliett | 5 Agosto 2021 at 13:04 | Rispondi

      Poi,strano comitato difensore dell’ambiente! I Tribunali tradizionali sono nocivi per l’ambiente perché consumando molta carta richiedono il taglio di molti alberi con il conseguente peggioramento della qualità atmosferica anche in riguardo al bilancio di anidride carbonica.I Tribunali telematici invece , per modalità richiedono molto meno energia, sia per il trasferimento fisico delle persone altresì per la comunicazione senza uso alcune di carta od altri supporti da prelevare dall’ambiente. Questo anche dimostra come questa gente siano completamente totalmente fuoristrada.

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