Tribunali, il miraggio della deroga. Fina e Di Girolamo chiedono incontro a Nordio

Il tempo scorre, l’estate è entrata senza fare troppi convenevoli e di deroghe, tecniche o meno che siano, non se ne vedono all’orizzonte per i tribunali minori d’Abruzzo. La promessa del sindaco Luca Tirabassi è e resterà valida fino al mese di luglio, quando per il palazzo di giustizia ovidiano dovrebbe arrivare dal Governo la deroga per tenere la spina attaccata almeno per il 2026.

Al momento, però, non c’è neanche un miraggio dovuto al primo caldo. A smuovere le acque sono i senatori abruzzesi dell’opposizione, Michele Fina e Gabriella Di Girolamo, che sono tornati a scrivere una lettera congiunta al Ministro della Giustizia Carlo Nordio per sollecitare la rapida convocazione di un incontro dedicato al futuro dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano.

L’appuntamento, originariamente previsto per il 15 maggio scorso presso il Ministero, era saltato all’ultimo momento, lasciando sospesa una questione che da troppo tempo attende risposte concrete.

“Abbiamo ritenuto doveroso – spiegano Fina e Di Girolamo – tornare a scrivere al Ministro per chiedere la tempestiva convocazione dell’incontro promesso. Luglio è ormai alle porte e con esso anche la scadenza dei tempi per la promessa proroga. È fondamentale capire se il Governo intenda davvero intervenire con un provvedimento normativo che metta finalmente in sicurezza tutte e quattro le sedi giudiziarie subprovinciali. Troppo spesso in passato – aggiungono i senatori – si è ventilata l’ipotesi che soltanto alcune sedi potessero essere salvate. Questo scenario è per noi inaccettabile e va chiarito al più presto.”

Nella missiva, i due parlamentari hanno chiesto non solo di recuperare l’incontro perso, ma anche di entrare nel merito di un’eventuale proposta di legge o riforma della geografia giudiziaria, affinché sia definitivamente certo il destino dei tribunali interessati.

“Il sistema giudiziario abruzzese non può continuare a vivere nell’incertezza – concludono Fina e Di Girolamo –. Serve una scelta chiara, che tenga conto delle esigenze dei territori, della funzionalità del servizio e del rispetto delle comunità. Non ci stancheremo di chiedere risposte.”