Tribunali minori, il gioco dell’oca: proroga di un anno e niente personale

Poca roba e insufficiente, rispetto alle attese. Nonostante i toni trionfalistici dei parlamentari di centrodestra e del presidente della Regione. Ieri sera la commissione congiunta Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, ha infatti approvato l’attesa proroga per la chiusura dei tribunali non di provincia abruzzesi. Gli unici in Italia a rimanere ancora aperti dopo la riforma del 2012. Ad oltre dieci anni di distanza da quella riforma, da più parti contestata e denunciata come inefficace, però, la musica, con i “musicisti” cambiati, non cambia.

La proroga passata ieri in commissione, infatti, è l’ennesimo prender tempo, senza risolvere il problema o se si preferisce il quesito. La restituzione delle chiavi dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano, è stata infatti spostata solo di un anno, con chiusura prevista al 31 dicembre 2024, anziché 2023.

“L’approvazione odierna – dichiarano i due parlamentari di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi e Guido Liris – è senza dubbio un primo passo compiuto nell’ambito del percorso intrapreso ad inizio legislatura e che ci vede costantemente impegnati. Un percorso che può beneficiare anche delle rassicurazioni del ministro alla Giustizia, Carlo Nordio sulla volontà di riesaminare l’attuale geografia giudiziaria, particolarmente penalizzante per l’Abruzzo. L’ulteriore proroga rappresenta un segnale di grande attenzione alla complessa tematica dei tribunali abruzzesi da parte del governo e per il quale ringraziamo il ministro e il sottosegretario, Andrea Delmastro Delle Vedove, da sempre impegnato sul riconoscimento del valore della giustizia di prossimità”.

In realtà l’emendamento alla conversione del Milleproroghe non risolve la parte più spinosa, perché non prevede la riapertura delle piante organiche di questi tribunali, destinati per questo a vivere altri due anni di stenti. “E’ ancora aperto  il confronto con il ministero per la riapertura delle piante organiche – aggiungono i due -, che necessitano in tutti e quattro i tribunali di una importante revisione, e sul quale ci riserviamo di presentare ulteriori istanze”.

Do fatto, però, allo stato dell’arte il provvedimento è solo il prolungamento di un’agonia.

“Niente riapertura delle piante organiche, niente tavoli tecnici preposti alla definizione di una soluzione del problema – tuona la senatrice Cinquestelle Gabriella Di Girolamo – nioente revisione della geografia giudiziaria. Niente di niente. Un anno e stop. Suggerisco ai vari Marsilio, Sigismondi e Liris – conclude la pentastellata – di imprarae a moderare i loro slogan propagandistici utili a creare solo false aspettative. Dovrebbero tenere più i loro piedi a terra”.

In serata, però, è il presidente Marsilio a risuonare le chiarine: “E’ un importante notizia e un passo avanti verso un passo indietro definitivo contro la paventata chiusura”.

Come nel gioco dell’oca.

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