
Una segnalazione alla Corte dei Conti per bloccare l’ampliamento del tribunale dell’Aquila, che i 5 milioni di euro previsti per la spesa non sono proprio “un costo zero” come recitava la legge del 2012. Una provocazione, ma mica tanto, quella del coordinamento per la salvaguardia dei tribunali minori, che questa mattina è tornato a riunirsi a palazzo San Francesco a Sulmona dopo tre mesi dall’ultimo incontro e dopo le elezioni per il rinnovo degli Ordini forensi che ha visto il cambio di guardia in tre su quattro Fori (eccetto Sulmona).
Fronte unito, quello di sindaci e avvocati, per chiedere l’immediata riapertura delle piante organiche e, soprattutto, l’avvio del tavolo tecnico che dovrà ridisegnare la geografia giudiziaria, partendo dal “laboratorio Abruzzo”.
Così aveva promesso il governo e in particolare il sottosegretario Delmastro Delle Vedove, finito però nel frattempo nel ciclone per il caso Cospito.
Entro fine mese, così, saranno riuniti i parlamentari di tutti gli schieramenti per perorare la causa e dall’altra sarà fatto pressing istituzionale sul sottosegretario e sugli uffici ministeriali. Perché così come stanno le cose, la giustizia fa molta fatica ad operare, specie nei tribunali di Vasto e Avezzano, dove la carenza di organico amministrativo sta bloccando centinaia di processi.
Di tempo a disposizione ce n’è poco, d’altronde, perché la riforma della giustizia è destinata ad indebolire ulteriormente il ruolo e il lavoro dei tribunali con il passaggio di competenze ai giudici di Pace e la riduzione di gran parte delle cause in presenza.
L’orizzonte del primo gennaio 2025, quando scadrà l’ultima proroga, è dietro l’angolo e gli scogli da superare ancora tanti: tecnici, burocratici e politici.
Pazzesco, solamente pazzesco. Questi non sono tribunali di giustizia, sono residui medievali di antichi privilegi civici di ACCUSATICO. Nello stesso senso degli altri privilegi di erbatico legnatico spigatico fungatico etc.ed ugualmente per vivere esistevano questi istituti con il potere di accusare i poveri contadini deboli e servi della gleba ,e senza che avessero commesso nulla,li vessavano per sottrargli i pochi introiti del lavoro stagionale o per qualche minima rendita agricola,che poi, si dividevano tra giudici e avvocati del tempo.. ORA L’ITALIA È EVOLUTA NEL NUOVO REGIME POLITICO DELLA DEMOCRAZIA ,E QUESTI FENOMENI ANTICHI NON POSSONO PIÙ PERMANERE, perché i Tribunali Repubblicani agiranno esclusivamente per fare giustizia e non più per fare cassa.
Davvero, dopo “l’Utopia” di Tommaso Moro. dopo “la Città del Sole” di Tommaso Campanella, dopo “la Nuova Atlantide” di Francesco Bacone, finalmente la Nuova Utopia abruzzese combattuta dai cavalieri dell’utopia come i personaggi nella foto di, “le Quattro Metropoli dei Tribunali” . Poi quando ci entri nei tribunali,vedi un mesto mondo selezionato di variegati ;ma non per questo non tutti imperterriti; personaggi di fiabeschi, ed in mezzo a loro non mancano quelli che sono Alonso Chisciano e quelli Sancho Panza.
Giusto, poi ci sono i giornalisti come Miguel de Cervantes, che ci romanzeggiano articoli di giornale a rima.
Nn ci sono alternative..bravi i deputati e senatori che nel 2012 votarono si alla abolizione dei tribunali…minori…: Paola pelino..Maurizio scelli ,Giovanni legnini ,Stefania pezzopane..quindi che parlano a fare ..chiudere chiudere chiudere..
Ciuf ciuf, si parte.