
Le polemiche sui danni provocati dalla neve la scorsa settimana fanno sorridere se confrontati a quanto accadde dieci anni fa. Quando di neve ne fece oltre un metro e mezzo in Valle Peligna. E quando, per la neve, ci fu chi davvero rischiò la vita, come gli atleti delle società sportive che si allenavano al palazzetto dello sport di Introdacqua e che il 10 febbraio del 2012 per un puro caso non rimasero schiacciati dal tetto della struttura.
Un peso di almeno 450 chilogrammi per metro quadrato, ha dimostrato oggi la difesa di Nicola Gabriele Di Cencio e Giuseppe Verna, rispettivamente calcolatore e legale rappresentante della ditta che eseguì i lavori, assolti dal collegio del tribunale di Sulmona dopo dieci anni da quell’evento con formula piena. “La struttura era stata realizzata e progettata – spiega l’avvocato della difesa, Nobile Ranieri – per sopportare un peso di 140 chili per metro, come richiesto dalla normativa del tempo. Dunque l’unico modo per evitare il crollo poteva essere quello di spalare la neve dal tetto, cosa che si sarebbe dovuta fare per la manutenzione, ma in quei giorni si faceva difficoltà anche a raggiungere le persone murate in casa”.
Con l’udienza di oggi la vicenda, che portò sotto inchiesta nove persone, tra tecnici e amministratori, si è chiusa dunque definitivamente con tutte assoluzioni.
Oltre ai due assolti oggi, infatti, il caso Introdacqua, finito anche sugli schermi di Striscia la Notizia, vide l’assoluzione dell’ex sindaco Giuseppe Giammarco e dell’ex consigliere Pasqualino Susi e, in udienza preliminare, il proscioglimento dei tecnici Sergio Berardi, Gianni Giorgi, Franco Masciulli e Calogero Marrollo. La vicenda penale ebbe anche una coda per abuso d’ufficio a carico del successore di Giammarco, l’ex sindaco Terenzio Di Censo, accusato dall’opposizione di non aver convocato un consiglio comunale per discutere dei fatti. Anche questo un processo che si risolse con l’assoluzione dell’ex sindaco.
Il palazzetto venne costruito negli anni Novanta grazie ad un finanziamento regionale di un milione di euro, ma entrò in funzione solo nel 2008. Ebbe però vita breve: appena quattro anni, prima del crollo.
… “La struttura era stata realizzata e progettata per sopportare un peso di 140 chili per metro, come richiesto dalla normativa del tempo“ … cadde oltre un metro e mezzo di neve con un peso per metro quadro che superava di tre volte il limite strutturale del palazzetto dello sport… e ci sono voluti 10 anni per accertarlo e scagionare definitivamente gli imputati…
Forse è meglio “scappare” via da questa nazione…
E in un paese di montagna si progetta un tetto che regge 140kg per metro? Sarebbe crollato anche con due operai sopra.
… concordo…
ma nell’articolo viene specificato che sarebbe stato progettato e costruito “ come richiedeva la NORMATIVA del tempo”.. e, d’altro canto, come accertato dalla Magistratura…
Ma ci sono voluti 10 anni… lo ripeto, 10 ANNI…per scagionare 9 poveri Cristi finiti loro malgrado nella famosa giostra indiziaria Italiana… 9 anni di sofferenze personali e professionali nonché economiche…
È questa la nota stonata che dovrebbe far riflettere… invece abbiamo legislatori/politici eletti da un “ popolo bue e ideologizzato” impegnati sempre di più nell’ inasprimento delle pene e delle sanzioni…
Non sarebbe caduto con 2 operai, ma con 2 operai ogni metro quadro…. quindi molti molti di più.
Ovviamente…il mio commento era riferito al fatto che comunque 140 kg/m2 sono un po’ pochini per un paese dove è decisamente probabile che facciano nevicate abbondanti.
Tutto ciò a prescindere dall’essere adeguato alle normative di allora.