
Il virus finisce nel secchio. Plastica o umido, non fa differenza. E anche in questi casi il trattamento della raccolta rifiuti deve essere accurata. Da marzo scorso, infatti, Cogesa ha attivato il servizio di raccolta rifiuti dedicato alle utenze positive al Coronavirus. A occuparsi del ritiro dei rifiuti delle persone risultate positive sono operai specializzati. In caso di positività al Covid19, infatti, non si deve più fare raccolta differenziata, ma bisogna mettere tutti i rifiuti indifferenziati in doppia busta ben chiusa.
Accortezze da dover prendere che, naturalmente, vanno ad affaticare un sistema colpito esso stesso dal virus, con alcuni operatori fermi a causa della positività. Ecco dunque che l’impennata di contagi dell’ultimo mese, con più di 3.000 positivi nel Centro Abruzzo, ha portato Cogesa a dover “sacrificare” dei rifiuti per continuare a garantire il servizio a tutti, positivi e non, con 1.700 utenze da soddisfare due volte a settimana.
La partecipata oggi ha comunicato la sospensione del servizio a domicilio di ritiro dei rifiuti ingombranti e la chiusura delle stazioni ecologiche e dei centri di raccolta da domani, 29 gennaio 2022, per le prossime due settimane.
“Il provvedimento – scrivono da Cogesa – si è reso necessario per continuare a svolgere regolarmente i servizi di raccolta differenziata e di pulizia nei Comuni Soci e per garantire la doppia raccolta settimanale alle utenze positive al Covid-19.Purtroppo, la pandemia colpisce ogni giorno anche noi, decimando la forza lavoro disponibile e costringendoci a riorganizzare le attività di volta in volta. La chiusura dei centri di raccolta e lo stop al servizio ingombranti si rendono necessari anche per limitare al minimo i contatti con gli utenti, tutelando la loro sicurezza e quella dei nostri operatori”.
A proposito di centri di raccolta chiusi, dopo un anno e mezzo resta sbarrato quello di Noce Mattei con la piattaforma sequestrata nel giugno del 2020 . La piattaforma sarebbe dissequestrata da circa 12 mesi, ma il ping-pong burocratico tra Cogesa e Comune non avrebbe ad oggi permesso l’apertura del centro raccolta che resta chiuso a prescindere da Covid, contagiati e rifiuti delle persone positive da smaltire.
Il Cogesa fa sapere di essere in possesso dell’autorizzazione, poiché avendo una classe A1 che autorizza al trattamento dei rifiuti basterebbe quella per ricevere l’ok per l’apertura della piattaforma. Il problema, però, sorge proprio nella convenzione stipulata dalla partecipata con il Comune sulmonese, nella quale non esiste la gestione del centro di raccolta perché al tempo in cui fu stipulata esso non esisteva. Bisognerebbe intervenire inserendo una postilla nella convenzione, con il Comune che autorizzi Cogesa alla gestione dell’impianto. Un’autorizzazione che, secondo il Comune sulmonese, deve essere rilasciata dalla Regione.
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