
“Un atto di responsabilità politia e civica compiuto a tutela della legalità e dei diritti dei cittadini”. Così la lista civica Rianimiamo Bussi annuncia la presentazione di un ricorso al Tar a seguito del ritrovamento di una scheda elettorale autenticata e votata, emersa durante lo smontaggio dei seggi allestiti per le elezioni amministrative del maggio scorso.
“Una circostanza inquietante che merita di essere approfondita e accertata perché – dichiarano dalla lista civica – non è da escludere e possa celare un meccanismo irregolare di fuoriuscita dal seggio di schede autenticate”. Questoalla base del ricorso con il quale si chiede una verifica puntuale delle operazioni elettorali da parte dei giudici amministrativi chiamati a pronunciarsi sulla validità del voto e sulle conseguenze di un’eventuale irregolarità sul procedimento elettorale. Elezioni che lo scorso 25 maggio hanno decretato la vittoria di Paolo Salvatore, di Fratelli d’Italia, candidato con la lista Lavori@mo sempre per Bussi che ha ottenuto 880 voti contro gli 808 della lista Rianimiamo Bussi.
“È evidente che tale circostanza, se accertata giudizialmente, metterebbe seriamente in discussione il risultato finale delle elezioni” aggiungono dalla lista civica Rianimiamo Bussi intenzionata a difendere il diritto alla libera espressione del voto. “Non possiamo permettere – concludono – che la partecipazione democratica venga alterata da anomalie che minano i valori fondamentali della nostra Costituzione”.
Dopo il caso di Pescara, si apre un altro fronte di contestazione.
Ciò che più colpisce della notizia sono i nomi improponibili delle liste. A pensarci bene l’elezioni andrebbero annullate per i nomi delle liste.