
E’ un’anziana donna di 83 anni l’ultima vittima del raggiro messo a segno da due giovani, Antonio Calce di 28 anni e Gennaro Finizio di 37 anni, residenti fuori regione, intecettati sulla SS 17 dai carabinieri di Castel di Sangro e arrestati in flagranza di reato per truffa aggravata in concorso. Stando ai risultati delle indagini, l’anziana era stata contattata da un falso maresciallo dei carabinieri che dopo averle raccontato di un gravissimo incidente stradale provocato dal nipote, in realtà mai avvenuto, le aveva chiesto di consegnare un’ingente somma di denaro ad una persona che di lì a poco si sarebbe presentata nella sua abitazione. Parole che hanno convinto l’83enne a consegnare tutto il denaro che aveva in casa oltre ad alcuni gioielli in oro, necessari a raggiungere la somma richiesta.
A quel punto i due truffatori si sono allontanati a bordo di un’utilitaria che in serata veniva intercettata sulla S.S. 17 da una pattuglia dell’aliquota radiomobile di Castel di Sangro. Durante il controllo dell’auto è emerso che la vettura era stata noleggiata e che i due occupanti erano entrambi già noti alle forze dell’ordine, circostanze che, insieme al nervosismo mostrato dai due malviventi, ha portato alla perquisizione personale e veicolare. Insieme ai carabinieri della stazione di Alfedena, giunti nel frattempo in supporto, i militari hanno rinvenuto addosso ai due giovani una somma complessiva di oltre 1900 euro in contanti mentre nel vano motore, accortamente nascosto, un sacchetto contenente diversi monili e suppellettili in oro.
Immediati gli accertamenti dei carabinieri che in poco tempo hanno permesso di risalire all’83enne che a Numana, in provincia di Ancona, poche ore prima aveva subito la truffa e aveva poi fornito una descrizione molto particolareggiata dei propri gioielli. Una descrizione che combaciava perfettamente con la refurtiva trovata nell’auto dei due giovani. Conclusi gli accertamenti i carabinieri hanno arrestato i due giovani per il reato di truffa aggravata in concorso e, su disposizione del pubblico ministero del tribunale di Sulmona, li hanno condotti in carcere, in attesa dell’udienza di convalida. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri per verificare l’eventuale presenza di complici e se i due abbiano commesso reati analoghi, in questa provincia o altrove.
Chissà da dove vengono…