
“Un elemento fondamentale per valutare le criticità esistenti e identificare i punti di intervento necessari per rendere più efficiente e competitiva l’offerta turistica abruzzese”. Così Paolo Provino, presidente di Enbital presenta il risultato del lavoro compiuto dal Centro studi Enbital sul turismo abruzzese, o meglio sulle sue principali criticità, con l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento essenziale per la futura pianificazione strategica.
La difficoltà di accesso e infrastrutture non sempre efficienti la prima delle criticità evidenziate dal rapporto Enbital dove si legge che “la raggiungibilità del territorio abruzzese è un ostacolo, in particolare a causa della manutenzione insufficiente delle infrastrutture stradali”. Un fattore che oltre a tradursi “in un aumento dei costi per il turista, riducendo l’attrattività della regione, a livello di marketing finisce per danneggiare la destinazione e vanificare gli sforzi promozionali”. Altro tasto dolente la mancanza di un’offerta turistica integrata che sappia coniugare diversi tipi di turismo, da quello montano a quello costiero, culturale ed enogastronomico, per creare un’esperienza turistica più completa e attrattiva. “La frammentazione – si legge – impedisce la creazione di prodotti a maggior valore aggiunto e limita la possibilità di economie di scopo per gli operatori. A livello di marketing, rende difficile costruire un’identità di destinazione forte e unitaria”. Un’offerta turistica regionale che oltre alla mancanza di integrazione sconta anche il “mancato adeguamento alla moderna domanda di turismo”, una domanda sempre più attenta ed esigente, che ricerca esperienze personalizzate, sostenibili e digitali. In particolare, da migliorare, secondo lo studio Enbitel, sono le politiche dei prezzi “che devono essere più competitive e adeguate al valore percepito” e la qualità delle strutture, “elementi chiave per la soddisfazione del cliente e la competitività”. Infine, ad incidere sulla situazione turistica abruzzese anche l’impatto di fattori esterni quali la crisi sismica e la pandemia che, si legge, “hanno ulteriormente stressato il sistema turistico regionale, evidenziandone le debolezze strutturali e imponendo nuove esigenze in termini di sicurezza e igiene”.
Criticità che, sottolineano dal Centro Studi Enbital, è possibile superare con una serie di interventi chiave utili ad una pianificazione strategica. In primis occorre agire sul miglioramento delle infrastrutture e dell’accessibilità “migliorando la rete viaria e i collegamenti con i servizi pubblici, in particolare per le aree interne, promuovendo così una mobilità sostenibile”. Puntare sulla qualificazione e innovazione dell’offerta, il secondo intervento utile a risollevare l’economia turistica di una regione che, si legge nel rapporto, “deve puntare sullo sviluppo di servizi turistici aggiuntivi ed esperienziali, capaci di arricchire l’offerta. Ciò include un’attenzione alla digitalizzazione dell’intera filiera, con lo sviluppo di strumenti come il Tourism Digital Hub per offrire servizi innovativi e personalizzati”. Strettamente connessa ad un’offerta turistica integrata è la “costruzione di un’immagine di destinazione unitaria attraverso la promozione di una brand identity forte e coerente per l’Abruzzo”, per valorizzare la diversità del territorio attraverso itinerari tematici integrati e pacchetti esperienziali.
Interventi mirati che, spiegano dal centro studi Enbital, presuppongono un “rafforzamento della governance e del coordinamento” ovvero “un dialogo costante e costruttivo tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti” che insieme possano istituire strutture permanenti in un’ottica di sussidiarietà. Fondamentale tal fine lo sviluppo delle competenze professionali realizzabile investendo nella formazione e nell’aggiornamento continuo degli operatori turistici. “Solo così, si legge nello studio – sarà possibile innalzare la qualità dell’offerta e dotare il capitale umano delle competenze necessarie ad affrontare le sfide della transizione digitale e verde”. Risorse da attrarre sfruttando anche “le significative opportunità di finanziamento offerte dai programmi europei Fesr, Fse+ e nazionali Pnrr, Fsc per sostenere la transizione verso un turismo più resiliente e sostenibile”.
“Siamo convinti – conclude Paolo Provino – che questo studio fornirà ai decisori politici regionali una base solida e innovativa per delineare strategie efficaci. La nostra speranza è che le raccomandazioni contenute nel rapporto possano contribuire a un pieno dispiegamento del potenziale turistico dell’Abruzzo, garantendo uno sviluppo sostenibile, una maggiore redditività per le imprese e un’esperienza sempre più memorabile per i nostri visitatori”.
Commenta per primo! "Turismo, dinamiche e criticità nello studio di Enbitel"