Turismo, la costa schiaccia i Parchi. Alto Sangro motore delle aree interne

Un Abruzzo in rinascita che, con le unghie e con i denti, tenta di risalire la vetta in una classifica demotivante, resa pubblica nello scorso agosto dal Confartigianato Chieti-L’Aquila. Una diciannovesima posizione deludente, che evidenziava un Abruzzo demoralizzato e privo di impulsi per una valorizzazione territoriale. Ma, ad oggi, i dati analizzati dall’ISTAT, resi pubblici dal progetto SITRA (Sistema Informativo Turistico Regione Abruzzo) sembrano opporre resistenza ad una sconfitta annunciata, a dimostrazione di un Abruzzo non arrendevole. Perché, l’analisi (inerente al movimento turistico 2017) mostra un territorio di importanti profitti, seppur distribuiti frammentariamente: è evidente come la costa abbia assorbito gran parte del movimento turistico, totalizzando il 64% di arrivi e il 76% di presenze, principalmente nazionali, in quanto di stranieri  è stato registrato un numero ristretto (138.287 arrivi contro i 848.743 arrivi italiani; circa 713mila presenze straniere contro 4 milioni di presenze italiane). Dati rilevanti, che fanno mancare l’aria alle zone interne, suddivise tra area dei Parchi, che si attesta su un 21% di arrivi e 14% di presenze, con scarsità di stranieri (ridotti ad un numero di 25.742 arrivi e circa 76mila presenze), e resto della regione che, accontentandosi delle rimanenze, incassa un 15% di arrivi e 10% di presenze, evidenziando una schiacciante predominanza nazionale (1.359.063 arrivi italiani contro 189.590 mila arrivi stranieri; 865mila presenze straniere contro 5 milioni italiani).
Dati frammentari che, per la sezione della costa, evidenziano un ulteriore sminuzzamento tra le province di Teramo, predominante con il 50% di arrivi e 68% di presenze, Pescara(31% di arrivi e 17% di presenze) e Chieti(19% di arrivi e 15% di presenze). Un litorale dominante che, se negli arrivi del 2017, ha come fiori all’occhiello i centri di Montesilvano e Pescara (rispettivamente 136.406 e 132.199 turisti), nelle presenze annuali e negli arrivi/presenze stagionali (giugno/settembre 2017) porta alla ribalta un consistente numero di località quali Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto, Pineto, Montesilvano, Pescara e Vasto.
La stessa sezione di Parchi ha subito una ripartizione, che evidenzia una predominanza del parco della Majella, con il 42% di arrivi e 45% di presenze, diviso consistentemente dal parco PNA (22% di arrivi e 22% di presenze), da parco del Gran Sasso (23% di arrivi e 21% di presenze) e dal parco del Sirente (13% di arrivi e 12% di presenze). Panorami non apprezzati e goduti fino in fondo da flussi turistici stranieri, i cui arrivi ntoccano quota 10.114 nel Parco del Gran Sasso, arrivando a numeri molto inferiori, come i 2.895 del Sirente. Inferiori, ma non di troppo, ai numeri registrati nelle presenze che oscillano tra le 24mila e 8mila. Fiore all’occhiello, nella graduatoria degli arrivi, è la città de L’Aquila, superiore, di poco, a Roccaraso. Sulmona compare al quarto posto, con numeri che sfiorano 19mila arrivi. Di poco differente, la graduatoria delle presenze, il cui podio fa rimanere Pescasseroli in terza posizione, sottolineando un’ inversione tra L’Aquila- al secondo posto- e Roccaraso- al primo posto, mentre Sulmona scende in sesta posizione, con un numero di 44.957 presenze.

Mariagrazia Verrocchi

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