Turismo su rotaia, convegno al Caniglia sulla Transiberiana e la mobilità slow

Lo sviluppo turistico e quello ferroviario viaggiano sullo stesso binario, specie in un territorio come quello peligno, con Sulmona e la sua Transiberiana d’Italia che sta riscuotendo successo anche oltreconfine. La tematica sarà approfondita in un convegno che si terrà nella giornata di domani, sabato 12 novembre, presso il Teatro comunale Maria Caniglia, alle ore 16:00.

Il convegno, intitolato “Sulmona candidata capitale della Cultura, e già capitale del turismo ferroviario”, è promosso dalla Fondazione Ferrovie Storiche, e patrocinato dal Comune di Sulmona, con il sindaco, Gianfranco Di Piero, che parteciperà in prima persona con una sua relazione.

Il direttore generale della Fondazione FS, Luigi Cantamessa, parlerà del turismo ferroviario come opportunità di rilancio culturale ed economico per i territori e borghi italiani con un nuovo modello di mobilità slow. Un progetto vincente, come dimostra il boom di adesioni per salire sulle carrozze della Transiberiana.

Prenderanno parte all’evento anche i professionisti del settore, come Claudio Colaizzo, tour operator, e Mariadora Santacroce, vice Presidente DMC.

Saranno presenti, inoltre,  il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, Paolo Barletta – amministratore delegato di Arsenale spa. A coordinare il convegno sarà il presidente dell’ Ordine Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta. Tra il pubblico, inoltre, vi saranno anche alcuni studenti delle scuole sulmonesi.

L’evento sarà occasione per un confronto sui valori della candidatura della Città d’Ovidio a Capitale della Cultura 2025, facendo leva sui grandi benefici apportati all’economia locale dallo sviluppo del turismo ferroviario che, negli ultimi anni, ha visto Sulmona epicentro dei flussi turistici sulla ferrovia “Transiberiana”, prima linea turistica italiana per numero di passeggeri trasportati.

7 Commenti su "Turismo su rotaia, convegno al Caniglia sulla Transiberiana e la mobilità slow"

  1. SalviamoSulmona | 11 Novembre 2022 at 16:39 | Rispondi

    Ottima Iniziativa, ma Marsilio cosa c’entra? Cosa avrà da dire ai sulmonesi colui che ha voluto la bretella per il collegamento diretto tra L’Aquila e Pescara e che ridimensionera’ di fatto lo scalo sulmonese solo per guadagnare qualche minuto?
    Marsilio fuori dalle balle…
    tutti amici di Sulmona..

  2. Ferroviere in 1 87 | 11 Novembre 2022 at 17:43 | Rispondi

    Non dico di raddoppiare da Popoli a Sulmona, ma quantomeno una variante di tracciato tra Pratola e Sulmona con raddoppio, eviterebbe lo scempio della bretella, accorciando anche i tanto decantati 10 minuti.

  3. Ma visto il “successone turistico” della tratta, perché non perorare la rimessa in servizio della tratta PESCARA-SULMONA-ISERNIA-VAIRANO CAIANELLO tagliata dalla REGIONE ABRUZZO a FERROVIE DELLO STATO nel 2010?
    E molto probabile che nella GERARChiA dei vari interventi non manchi a sorpresa l’insperato regalo… si aiuterà così anche l’indotto economico e turistico del Kapoluogo appruzzese ja che già beneficerà della nuova Pretella Arruffina!!!
    Chissà!

  4. Ferroviere in 1 87 | 11 Novembre 2022 at 19:33 | Rispondi

    Essendo una linea non elettrificata, occorrerebbe un periodo di prova per verificare la reale risposta della popolazione
    alla riapertura commerciale della tratta.

    • Ho capito perfettamente la sua segnalazione, ma basta portare ad esempio la tratta AQ-SU che il suo problema tecnico decade.
      È come sempre un solo problema di natura politico/economico di applicazione territoriale disomogeneo!
      Come c’è una risposta turistica, può esserci quella commerciale se correttamente improntata all’origine e non fuorviata.

  5. Ferroviere in 1 87 | 12 Novembre 2022 at 09:47 | Rispondi

    Non è paragonabile in quanto il flusso della tratta SUL-AQ è altamente commerciale in direzione L’Aquila. Per ciò che concerne la Transiberiana, la riapertura commerciale dovrebbe puntare in direzione Sulmona, invogliando la popolazione dell’Alto Sangro a recarsi in città, preferendo il treno all’autobus di linea. Semmai il problema è logistico, in quanto andrebbero rivisti gli orari degli autobus urbani, in quanto spesso, una volta fuori dalla stazione si ha la sensazione di rimanere appiedati. Sarebbe opportuno, con la riqualificazione del piazzale, donarlo di pensiline intelligenti, che indichino sul display percorsi ed eventuale tempo di attesa.

    • Il “suo” stabilito “alto” (ma non per me) flusso commerciale sulla AQ-SU è prettamente un pendolarismo di settore terziario (uffici pubblici, servizi sanitari, educativi e all’impresa) che per “imposta vocazione politica” e poi istituzionale la città ricopre, non vi è altro fuori da questi campi che determino un’attrattiva diversa se non forse quella turistica, che come lo è d’altronde in tutta la Regione, è maggiormente stagionale. Le tratte della nostra Regione sono tratte unicamente di trasporto locale dai numeri minimi, più da “servizio sociale” e per invogliare la popolazione il servizio devi attuarlo e questo si, rimodularlo tutto, ma qui ci si scontra sulla questione costi di mantenimento, che per le ragioni ataviche di cui prima taglia e stronca sempre e solo gli anelli deboli “segnalati” per mantenere e anche ampliare i propri. Quindi non è questione di alimentazione di linea ferroviaria o logistica, ma come già affermato di sola volontà politica/economica che qui sul territorio è totalmente mancante. Per ultimo le lascio una voce da cercare sul motore di ricerca: REGIONE ABRUZZO PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI TRASPORTI 2022 – 2025 dove da pag. 157 (analisi del sistema della mobilità) e più miratamente da pag. 176 (l’offerta di servizi ferroviari) svelerà ma anzi accentuerà i numeri del trasporto ferroviario regionale che sono in effetti briciole rispetto a quanto prodotto e investito su rete stradale/autostradale.

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