
Quando il telefono squilla il lavoro chiama. Nel vero senso della parola. Altro che doppia spunta blu del “visualizzato” da dover nascondere con le impostazioni di Whatsapp. Il social di messaggistica acquistato da Zuckerberg è diventato il collegamento diretto e ufficiale nello stabilimento Marelli di Sulmona per impartire ordini e turnazioni.
E’ questo uno dei vari motivi per i quali la la Fiom ha proclamato uno sciopero di otto ore sul primo turno nella giornata di sabato 19 febbraio. Non solo un problema di reperibilità risolvibile uscendo dal gruppo virtuale. Alla base dello sciopero c’è anche la comunicazione di ulteriori settimane di cassa integrazione, che partiranno dal 7 marzo, continuando ad utilizzare i 18 turni previsti.
“Azienda e firmatari – si legga nella nota di Fiom – spieghino come si fanno a conciliare: lavoratori che da un anno e più, non completano una settimana sana di lavoro! Regime di cassa integrazione e utilizzo dei 18 turni! Magazzini pieni per il cliente Sevel e recuperi produttivi! Come se fosse un essere bicefalo, l’azienda è capace in maniera simultanea sia di comunicare ulteriori settimane di cassa integrazione a partire dal 7 marzo continuando ad utilizzare i 18 turni sia di annunciare un recupero produttivo, quando i magazzini, come sanno bene i lavoratori, sono pieni e i pezzi da recuperare sono già stati prodotti”.
“Con i macchinari fatiscenti – prosegue il comunicato – nonostante ogni mese l’azienda millanti rinnovi di investimenti con cifre praticamente ormai prossime al miliardo, e che funzionano solo grazie alla professionalità dei lavoratori, è fin troppo facile prevedere quanto possa rivelarsi “utile” per l’azienda il cosiddetto “recupero produttivo per causa di forza maggiore”. La “causa di forza maggiore” è questa gestione non all’altezza della situazione! Contro questa serie imbarazzante di contraddizioni, di cui i firmatari a quanto pare approvano le logiche la Fiom proclama 8 ore di sciopero sul rimo turno di sabato 19 febbraio 2022″.
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