Un (altro) buco nell’acqua

La crisi idrica si avverte anche a Sulmona, e i primi provvedimenti sono già stati messi in atto. Un’ordinanza di questa mattina, a firma del sindaco Gianfranco Di Piero, vieta l’utilizzo dell’acqua potabile sull’intero territorio cittadino per usi non primari. In particolare sarà vietato irrigare orti e giardini, lavare strade, marciapiedi e cortili, autovetture, moto e caravan, e, in ogni caso, usare l’acqua potabile per usi diversi da quelli previsti dalla concessione (domestici, igienici, zootecnici) fino al prossimo 30 settembre.

Un’ordinanza identica a quella firmata la scorsa estate da Annamaria Casini, con sanzioni che vanno dai 25 ai 250 euro. E non esiste acqua abbastanza dissetante per multe così salate. Il problema, però, come scritto da noi lo scorso anno, sorge a monte: il 90% dell’irrigazione della città di Sulmona per mantenere il verde pubblico viene effettuata proprio con l’acqua potabile. 

Dall’area camper ai giardini di viale Mazzini, fino ad arrivare a quelli difronte al complesso della Santissima Annunziata, o lo spiazzo che ospita il busto di Giuseppe Capograssi. Acqua potabile utilizzata per annaffiare, con il Comune che dovrebbe automultarsi. E chissà a quanto ammonterebbe la sanzione con tutto questo spreco. Un altro buco nell’acqua.

5 Commenti su "Un (altro) buco nell’acqua"

  1. ottimo articolo! come al solito il primo sprecone é il settore pubblico

  2. Invece nei giardini privati nessuno spreca acqua, si facessero un giro dalle 11 in poi, si rinpinguerebbero le casse…

  3. Lacquaditutti | 6 Luglio 2022 at 19:22 | Rispondi

    Purtroppo si cura sempre il sintomo e mai la causa….il problema è l’intera rete idrica che fa veramente “acqua” da tutte la parti. buttiamo il 50% di ottima acqua strada facendo che noi tutti comunque paghiamo.
    È ora di pensare seriamente al rifacimento di tutta la rete

    • d’accordo, ma ogni cittadino deve possedere un’azione della nuova rete, affinché non possano controllarla senza interpellarci.
      troppo facile dare la gestione alle municipalizzate che fanno il bello e cattivo tempo a nostre spese

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