Un anno di esilio: il canile resta chiuso. Proroga alla Comar in attesa dell’agibilità di Noce Mattei

Oggi è un anno esatto dall’esilio, da quando cioè gli ultimi cani ospiti nel canile municipale di Noce Mattei a Sulmona vennero trasferiti a Collelongo. Per pochi mesi, si disse allora, giusto il tempo di mettere in regola la struttura e le carte. Ad un anno da quella promessa, però, il canile di via Vicenne resta chiuso.

Tant’è che da ieri è stata prorogata per altri sei mesi la gestione, ovvero la custodia, dei randagi sulmonesi alla Comar Farm Casaline di Collelongo che tiene “al guinzaglio” i cani di Sulmona ormai dal dicembre del 2023, grazie ad un affidamento e due proroghe, una a novembre scorso, e una ora.

Procedura che non rispetta il principio di rotazione, su cui pure il Comune di Sulmona era stato rigido negli anni passati, ma che, secondo il dirigente Domenico Giannetta, rispetta gli animali.

“Risulta necessario evitare un ulteriore spostamento degli animali, posto che i cani dovranno essere poi ritrasferiti presso la struttura comunale” si legge nella determina che affida ad un costo di 39mila euro più Iva (per un totale di 47.580 euro) la custodia degli animali e la gestione del canile (quando riaprirà) alla società marsicana. “C’è da aggiungere che non esistono in Abruzzo strutture in grado di ospitare questi cani – aggiunge Giannetta – per cui questa è sembrata la soluzione meno dolorosa, con la prospettiva di far rientrare i cani a Noce Mattei al più presto”.

A dirla tutta dei 180 che trovò la Comar Farm al suo ingresso, oggi ne sono rimasti sì e no un terzo di quei randagi (molti dei quali, dice la società marsicana, dati in adozione), per cui il canile quando riaprirà dovrà sopportare un peso molto inferiore a prima.

Sui tempi, ormai, è meglio usare la prudenza: il rientro dei randagi a Sulmona era stato già annunciato per marzo e poi per maggio scorsi, ma tra le sorprese nelle vasche dei reflui e la lentezza della burocrazia, di fatto non ancora si riesce a riaprire la struttura.

Ai lavori completati ad agosto scorso, non sono seguiti altrettanto celermente le pratiche di accatastamento (ora concluso) e, soprattutto, quelle di agibilità, procedura ancora da fare. Solo dopo questo documento, quindi, si potrà richiedere l’iscrizione al registro regionale dei canili e contestualmente il dissequestro di un magazzino nel quale erano stati trovati farmaci.

Tutto per arrivare, chissà, ad una gara d’appalto per la gestione pluriennale, nelle more della quale, finora, si è proceduto ad affidamenti diretti e proroghe. Da oltre venti anni così.

1 Commento su "Un anno di esilio: il canile resta chiuso. Proroga alla Comar in attesa dell’agibilità di Noce Mattei"

  1. Infatti adesso le regole rigide applicate dalla precendente amministrazione non valgono più, l’importante è tenere il problema cani il più lontano possibile.I cani non andrebbero mai affidati a società che operano a fini di lucro, ma solo ad associazioni di volontariato che ne possano garantire il benessere. A fronte degli onerosi esborsi delle amministrazioni con i soldi dei cittadini alcuni soggetti prosperano sulla pelle di questi sventurati, tanto chi controlla? Altro che snellimento della burocrazia, si preferisce continuare a regalare soldi piuttosto che chiudere la pratica rapidamente e restituire questa struttura e i suoi ospiti alla comunità.

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