Un gestore per il campo dei dilettanti

La giunta comunale di Sulmona ha dato mandato agli uffici, dopo anni di annunci, di bandire una gara, tecnicamente un avviso pubblico con procedura aperta per l’affidamento in concessione, per trovare un gestore dello stadio Pallozzi. Una notizia attesa dalle società sportive cittadine e in particolare dall’Ovidiana che, a leggere gli indirizzi, sembra essere la vera destinataria del bando. 

La delibera di giunta, però, ha evidenziato, come fosse una Var, il “fallo primordiale” del campo sportivo, quello che Il Germe aveva denunciato sin dall’inizio, prendendosi per questo gli improperi, le accuse e le minacce di querele da parte del progettista dei lavori di rifacimento del campo (inaugurato lo scorso anno) e dell’assessore del tempo secondo i quali, insistevano negando l’evidenza, il sintetico sarebbe stato omologato per la serie D.

Ora, dopo il certificato del Comitato regionale della Lega dilettanti, è arrivata anche l’ammissione della giunta Casini che, sulla delibera licenziata, scrive chiaro e tondo che lo stadio Pallozzi è “omologato fino alla categoria eccellenza”. Non solo: il Comune ammette anche che i lavori non sono sufficienti per garantire la sicurezza dell’impianto, spiegando che sì esso è “provvisto di certificato di prevenzione incendi con validità fino al 8-10-2023”, ma anche che “necessita di ulteriori lavori di adeguamento alle disposizioni a tutela dell’ordine pubblico in relazione allo svolgimento di pubblici spettacoli”.

Non si legge, o meglio si legge tra le righe, poi, il fatto che resta scoperta la manutenzione del sintetico che ha bisogno in realtà di una spazzolatrice (che dovrebbe essere passata periodicamente secondo regolamento) che il Comune non ha acquistato. Una bella spesa (si parla di almeno 25mila euro) che si dovrà accollare il gestore, insieme alle spese di custodia, manutenzione, utenze, assicurazione e quant’altro.

In cambio, secondo gli indirizzi della giunta, il gestore avrà l’incasso dei biglietti, della pubblicità e dell’uso a terzi, fermo restando che il Comune si opziona gratuitamente l’uso dell’impianto per 20 giorni. 

La gara per l’affidamento in concessione, che avrà durata di 10 anni rinnovabili, stabilisce tra i diversi requisiti anche quelli dell’attività svolta dall’associazione o società, del radicamento sul territorio “con preferenza per i soggetti che hanno sede legale nel Comune”, dell’anzianità di iscrizione alle Federazioni nazionali. A scremare non ne restano tanti.

Bene così, dicono gli attivisti 5 Stelle che ritengono però l’operazione “come sempre tardiva e che arriva a fine mandato di questa amministrazione”. Bene così, perché “spesso le società sono costrette a pagare i canoni di locazione della struttura e poi, pur se previsto nel contratto di utilizzo temporaneo, debbono ulteriormente provvedere a spese extra per manutenzione e pulizia”. Sperando, dicono i pentastellati, che l’affidamento degli impianti sportivi ai privati sia esteso ad altre strutture.

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