Un referendum per chiudere la discarica, il comitato Morrone annuncia un nuovo esposto

La petizione è già stata avviata e l’obiettivo è quello di arrivare a proporre un referendum popolare: chiudere la discarica di Noce Mattei e cambiare completamente registro e indirizzo sui rifiuti. Il comitato Morrone fa sul serio, tanto da annunciare anche un nuovo esposto alla procura della Repubblica, dopo quello, già arrivato a processo, che lo vede parte civile, per indagare e verificare anche errori e responsabilità dei danni prodotti durante la gestione del biennio 2021-2022.

“E’ ora di dire basta a questo indecoroso balletto dei sindaci – scrive il comitato che chiede di partecipare alla riunione del controllo analogo di oggi -, occorre fargli capire che i cittadini di Sulmona sono stufi di vedere fare mercato della propria salute e del degrado ambientale svenduti a poco prezzo per continuare a riempire la discarica con rifiuti non differenziati in cui la presenza di organico oltre ad aver stressato l’impianto, provocando un danno erariale, è la principale causa dei miasmi che rendono la vita dei residenti un inferno”.

Si dicono contrari all’attivazione del Css, i cittadini del comitato, metodo “obsoleto” e che va in una direzione diversa dal rifiuto zero e dall’economia circolare. Tanto più che a Noce Mattei le cose non sono andate finora come dovevano andare: “Risulta, da indagini svolte dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Sulmona, nel procedimento che è stato avviato contro Cogesa e i suoi amministratori che la hanno gestita dal 2019 al 2021 – sottolinea il comitato Morrone -, che il processo di separazione dei rifiuti differenziati provenienti dai comuni più virtuosi, è stato del tutto inutile, visto il cattivo funzionamento del Tmb, unitamente alla pessima manutenzione degli impianti, che non ha ottemperato ai requisiti di legge in materia di scarichi delle acque di prima pioggia, stoccando rifiuti pericolosi, senza il richiesto monitoraggio delle acque del sottosuolo”.

7 Commenti su "Un referendum per chiudere la discarica, il comitato Morrone annuncia un nuovo esposto"

  1. spettacolare , bella iniziativa. bravi. pienamente d’accordo a chiudere tutto.

  2. Ottimo, ottimo. Affanxulo la merda aquilana e non solo.

  3. Diritto o rovescio | 20 Febbraio 2023 at 14:10 | Rispondi

    Risulta da indagini ma spettera stabilire alla sentenza se le cose sono effettivamente andate così, quindi ad oggi c’è una ipotesi indiziaria non la certezza giuridica nessuna verità acclarata. Piaccia o non piaccia questa è l’unica verità, ad oggi. Quindi già la premessa è sbagliata. Se la sentenza dovesse smentire l’ipotesi indiziaria? Si è chiusa una discarica si sono licenziate persone per nulla? Il procedimento non è stato avviato solo verso gli amministratori, che in quanto tagli hanno responsabilità oggettiva al di là delle effettive colpe, ma anche nei confronti di dipendenti del Cogesa che stanno ancora lì a svolgere le stesse funzioni per cui sono rinviati a giudizio.

  4. Chiudere.La salute dei sulmonesi e la tranquillita’ dei residenti vicini alla discarica ai quali hanno tolto veramente la pace sono le cose piu’importanti.
    Ci sono alternative a questo meccanismo perverso del quale noi sulmonesi non siamo affatto colpevoli e non dobbiamo pertanto subirne le conseguenze
    Si cerchino i responsabili e si puniscano una buona volta per sempre.

    • Diritto e rovescio | 20 Febbraio 2023 at 17:15 | Rispondi

      Individuare i responsabili presuppone che si riscontrino reati. Serve aspettare la sentenza, il resto sono chiacchiere. Qua si da per scontato l’esito del processo che così scontato potrebbe non essere.

  5. Va ben gestita | 20 Febbraio 2023 at 17:00 | Rispondi

    Se venisse gestita bene, sarebbe fonte di reddito non di discordia ! Ma le logiche che muovono Cogesa rispondono a scelte politiche,clientelari e non etiche e neppure banalmente economiche. Su questo bisogna agire, non chiudendo la discarica!

  6. Puccio D’Aniello | 20 Febbraio 2023 at 20:15 | Rispondi

    … “ fonte di reddito”…
    è con questo retropensiero che, Noce Mattei, da piccola discarica a servizio del territorio è stata fatta diventare la “ Pattumiera d’Abruzzo”, e vorrebbero ampliarla -ab limitum – .
    Tutto inizia il 2 luglio 1998, viene costituito il “Consorzio intercomunale per la gestione dei servizi ecologici e ambientali” da 25 Comuni della Valle Peligna e delle vallate limitrofe.
    Poi nella mente illuminata dei nostri politici… è “ penetrato” il tarlo della “ Fonte di Reddito”… e nel 2002 COGESA è trasformato in Srl e, successivamente, dal 2012 in S.p.A ( Società per Azioni).
    Nella forma giuridica di S.p.A., Cogesa accoglie nuovi Soci così che da 25, sono diventati più di 65, dislocati nelle province dell’Aquila, di Pescara e delle Montagne del Teramano… e con più della metà della monnezza, per di più indifferenziata, proveniente dall’innominabile “ Matrigna”.
    Chiudete questa “ cloaca” maleodorante , o riportatela ad esclusivo servizio del Territorio dei Peligni…
    Il tempo del – refrain – “ Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più”… è finito.

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