Una bell’aria al Caniglia

Un’aria di quelle da respirare appieno, da vivere seduti nelle poltrone in velluto in uno dei teatri più belli d’Abruzzo e non solo. Un Cangilia che torna a stupire e a riempire con numeri importanti per appuntamenti all’insegna della grande musica, della commedia e che strizza l’occhio a spettacoli divertenti e di impegno sociale.

Uno degli ultimi, che ha registrato un tutto esaurito, è stato quello di Paolo Ruffini “Up & Down” insieme ad attori sorprendenti: cinque ragazzi con la sindrome di Down, uno autistico ed uno in carrozzina.  Un viaggio che racconta la bellezza che risiede nelle diversità, uno sguardo diretto e poetico sulla società, un successo di pubblico e di emozioni organizzato dall’associazione culturale Dream On. Un’aria favorevole grazie al lavoro della Camerata Musicale sulmonese e all’assessore alla cultura Alessandro Bencivenga.

Che il Caniglia fosse un teatro suggestivo di grande acustica era cosa nota e ben guardarono lontano quei sulmonesi che decisero, tra il 1931 e il 1933, di farlo quel teatro, realizzando così il più grande dei teatri storici abruzzesi, dalla capienza allora di 1.200 spettatori oggi ridotta a 706 per l’adeguamento alle norme di sicurezza.

Un cartellone per la stagione 2018/2019 che piace al pubblico e non solo a quello degli habituè del sipario rosso. Scelte di qualità per titoli e interpreti negli otto spettacoli, con attori del teatro italiano del calibro di Massimo Dapporto, Roberto Ciuffoli, Daniele Pecci, Lello Arena, Paolo Bonacelli, Alessandro Benvenuti

Un 2019 pronto a mettere in scena il meglio del teatro: Dal “Il fu Mattia Pascal”, del 3 gennaio, di Luigi Pirandello, regia Guglielmo Ferro, con Daniele Pecci; venerdì 25 gennaio lo spettacolo “Night Garden” della compagnia eVolution dance theater che sostituisce Comix la fantasia al potere; venerdì 16 febbraio “L’avaro” di Moliére adattamento e regia di Ugo Chiti, in scena Alessandro Benvenuti. Un classico immortale che racconta il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazione;sabato 2 marzo  Troiane  di Seneca, 
traduzione e drammaturgia di Fabrizio Sinisi
regia di Alessandro Machìa, 
con Edoardo Siravo
 e Paolo Bonacelli; venerdì 29 marzo “Parenti serpenti”  di Carmine Amoroso, regia di Luciano Melchionna, con Lello Arena. Una commedia amara che la nostra città conosce bene, il film di Mario Monicelli venne girato proprio a Sulmona. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravviare i legami familiari

Una perfetta armonia di emozioni e trame, intrecci stilistici e arie, melodie di bellezza sapientemente condotte da maestri d’orchestra. Così al Caniglia si passa dalla letteratura classica, dalle “Troiane” di Seneca al musical “A Christmas Carol”. La Danza del Balletto del Sud, nella “Bella Addormentata” del coreografo Fredy Franzutti. Da non dimenticare  poi la Rassegna di Teatro Ragazzi,  i Laboratori di formazione per i bambini con la collaborazione di Classe Mista Teatro, “per avvicinare i piccoli spettatori al magico mondo dello spettacolo dal vivo”

E proprio in questa dinamica di fascino, di arte e forza del teatro, che riesce difficile comprendere come, in una città che di cultura e bellezza potrebbe farne vanto e richiamo, si possa arrivare ogni anno a rischiare l’avvio di kermesse di livello internazionale,  e così il loro annullamento, per mancanza di fondi, costretti a quella solita rincorsa in salita che non si è sempre in grado di sostenere.

Anna Spinosa

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