Una rete per il centrosinistra: parte da Sulmona il movimento “Che fare”

L’appuntamento è per sabato prossimo (ore 17) all’hotel Meeting di Sulmona: un’adunata dal titolo emblematico: “Che fare” seguito da punto esclamativo, più che interrogativo. Sinistra, centrosinistra, disorientati, con tessera o senza casa: un appello dal valore politico, per tornare a fare politica. Trovare un’alternativa di centrosinistra a chi il centrosinistra ora lo rappresenta.

Qualcosa oltre la “scissione”, piuttosto una rete dove raccogliere i cocci di quel che è uscito dalle urne del 25 settembre. In altre parole ricostruire un nuovo percorso, che quello indicato dal partito di maggioranza relativa di area, il Pd, non vince, né convince.

Al Meeting sabato ci saranno gruppi e persone da Azione a Rifondazione di tutta la provincia: mattone dopo mattone, sperando di costruire un riparo per le prossime elezioni regionali alle porte.

“Chi siamo? Siamo quelli che pure se si incatenassero come Ulisse per resistere al richiamo delle sirene, proprio non ci riuscirebbero a restare solo a guardare – scrive Teresa Nannarone, protagonista d’obbligo del nuovo spazio politico, dopo il divorzio avuto con il suo Pd -: la guerra, la povertà, la disoccupazione, la crisi economica, il crollo dei valori, la destra che avanza e un centrosinistra ‘istituzionale’ che stenta anche a trovare le parole giuste o a restare in silenzio e riflettere un po’ di più. Siamo quelli che non sono indifferenti. Gramsciani? Resistenti. Resistenti a questa destra di cui riconosciamo la vittoria ma contro la quale vogliamo continuare a esprimerci per costruire un mondo migliore, solidale, inclusivo, attento alle persone, alle loro necessità, all’ambiente. E resistenti a una certa sinistra che ha smarrito la sua identità, rincorrendo il consenso immediato e il potere fine a se stesso, che passa il tempo a studiare le mosse da fare sullo scacchiere per potersi personalmente posizionare prima possibile”.

“Intanto cominciamo a confrontarci – aggiunge a voce – per fare cosa lo decideremo insieme. Di certo non si può restare fermi ad assistere al dissolvimento di un’area politica che cerca disperatamente una nuova identità”.

9 Commenti su "Una rete per il centrosinistra: parte da Sulmona il movimento “Che fare”"

  1. Povera Sulmona | 14 Novembre 2022 at 07:58 | Rispondi

    Cercare di fare ?????? Cambiate persone ,cambiate le teste!!!!!!!siete inutili ..anzi deleteri…

  2. Lincontro di piazza Ginaldi (camicia nera). Le premesse giuste…

  3. Marino Giannini | 14 Novembre 2022 at 08:48 | Rispondi

    Ritiratevi

  4. Povera Sulmona! Pensate che con la scissione si risolvano i problemi della città? Dovrebbe essere il contrario. Un città che si spopola con i pochi che stanno rimanendo bisognerebbe fare gruppo! Politicamente siamo soli!! Ognuno pensa al suo orticello!!

  5. Diritti degli immigrati, diritti lgbtq+(con tutto il rispetto che queste persone meritano ovviamente), predicare l’antifascismo in assenza di fascismo.
    Demonizzare sempre e comunque il “nemico” a prescindere. Genitore uno, genitore due e via cantando.
    Questa è la sx oggi. Una sx pericolosa che mina alla base la società del futuro con i propri deleteri ideali.
    E’ anche antitaliana visto la difesa delle istanze francesi nella questione delle ONG.
    Pretendeva quindi di vincere le elezioni? Sono lunari, lontani anni luce dalle reali esigenze della società odierna.
    Facciamocene una ragione. Di questo passo di questa sx non resterà neanche il ricordo.

  6. La sx attuale figlia delle ceneri del PCI e del PDS, DS, ha perso la sua originale identità nel XIX congresso del PCI (marzo 1990), per poi proseguirne il declino con le avvenute contaminazioni centriste, con l”imbruttirsi” con il PD XX, PDS, DS. Non esiste prova di sx nel partito, per quanto lo si voglia negare e provare in questi passati 32 anni, si è visto e toccato di tutto, ma di sx (la vera sinistra comunista) proprio un bel nulla. Lungo quanto ingarbugliato trovarne le cause (alcune capitate e tante volute), la sx (ripeto quella che si crede tale) sta vivendo l’esperienza di qualche anno fa con la gauche d’oltralpe (del PSF) e anche qui in Italia si è inserita la retroENmarche che non promette nulla di buono per costoro. Ma come si suol dire “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso” e ora c’è più la ricerca di sopravvivere a una mancata azione di sx che il popolo italiano ha vissuto e sofferto in tutti i campi. E lo strano è che tutto ciò “NON” è accaduto quando si governava beatamente!!!

  7. Che boiata.Il politico ormai appartiene agli antichi mestieri come il mietitore,il bottaio,il carrettiere etc.etc. Il futuro è l’intelligenza artificiale,ed il lavoro verrà affidato soltanto a robots e batteri. I politici i sindacalisti ed i magistrati hanno fatto il loro tempo, c’è poco da riesumare, il mondo va avanti.

  8. A sinistra vi è già tutto. L’offerta politica è abbastanza rilevante. Non vorrei che fosse un happening di scontenti e scontentati.l’ulteriore di cui non vi è alcun bisogno.

  9. Ma facciamo così, chi è stato chiamato ad amministrare, per esempio, amministri.
    Faccia scelte amministrative di sx per il bene della città prima e della sx dopo.
    Lavori, lavori e ancora lavori, su scelte, progetti e azioni concrete.
    Credo che sia il modo migliore per marcare il campo.
    Tutto il resto mi pare fuffa a buon mercato.

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