Una sola offerta per la refezione scolastica

Tanto rumore per nulla verrebbe da dire: le “pressioni indebite” interne ed esterne, la convocazione della commissione di Vigilanza, le ipotesi di turbativa d’asta e ancora la sfiorata crisi di maggioranza, non avevano a quanto pare ragione di essere.
Perché questa mattina all’apertura delle buste per l’appalto per la refezione scolastica nelle scuole di Sulmona, alla fine, si è presentato un solo concorrente.


Dei quattro che avevano fatto i sopralluoghi nelle scuole gli unici a presentare un’offerta sono stati la EP spa e la Coselp, riuniti in un unico cartello in associazione temporanea d’imprese.
Saranno loro, quindi, con molta probabilità ad aggiudicarsi la gara che vale circa 2,5 milioni di euro per i prossimi cinque anni.
La certezza arriverà solo al termine della procedura di gara che, dopo l’ammissione formale di questa mattina seguita al controllo degli atti amministrativi, dovrà passare a breve per la valutazione della commissione sulla congruità dell’offerta e il rispetto dei parametri della gara verde indetta dal Comune.


Le due società di refezione non sono nuove al mercato di Sulmona: la Coselp di Pratola Peligna ha gestito il servizio nelle scuole negli ultimi otto anni, perdendo solo quest’anno la gara provvisoria con al Vivenda (che non ha neanche ritirato il verbale di sopralluogo), mentre la EP spa, società napoletana, già gestisce il servizio mensa all’ospedale di Sulmona e nella casa di riposo della Casa Santa dell’Annunziata.
L’associazione di imprese tra queste due realtà, prevede in particolare che la EP si occuperà delle refezione nelle scuole del terzo circolo didattico (la Lombardo Radice, l’Ovidio, le materne Di Nello e via L’Aquila), mentre la Coselp si occuperà di apparecchiare il pranzo agli altri due circoli didattici: quello delle Capograssi e quello delle Serafini-Di Stefano.


L’assenza di offerte da parte di altri concorrenti è legata probabilmente al vertiginoso calo dei pasti serviti negli ultimi due anni, passati da 104mila di cinque anni fa agli 80mila dello scorso anno. Numeri troppo bassi, evidentemente, per garantire margini di guadagno che giustifichino comunque importanti investimenti.
I lavoratori della Vivenda, che erano stati da questa riassorbiti dalla Coselp, saranno comunque garantiti dalle clausole di salvaguardia e dovrebbero essere tutti e 32 riassorbiti nel nuovo cartello.

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