Un’altra strada per il ponte di via Gorizia

A dieci anni di distanza la storia non è ancora finita e, anzi, il ponte di via Gorizia, potrebbe prendere un’altra strada. E’ proprio il caso di dirlo.

Domenica scorsa, infatti, la ditta appaltatrice ha fatto un sopralluogo con l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Casciani e il sindaco Gianfranco Di Piero, per capire come procedere in un progetto che sembra stregato, fermo da dieci anni tra interventi della magistratura e varianti sostanziali.

Le ruspe messesi in moto a giugno scorso, di fatto sono ora ferme, in attesa di capire cosa si dovrà fare di quest’opera partita male e finita peggio.

Un milione di euro che l’allora giunta Federico pensò di utilizzare per realizzare un ponte tra via stazione Introdacqua e via Gorizia, poi diventato una strada parco belvedere con il commissario straordinario e sotto impulso della giunta Ranalli, con rifacimento, o meglio “imbustamento”, dell’attuale ponte del Crocifisso.

E’ proprio sulla sovrastruttura da mettere sul ponte del Crocifisso, però, che sono nate le più grandi perplessità: in ordine ai disagi che verrebbero provocati e all’utilità dell’intervento, inventato più per non dover restituire i soldi alla Regione che per un effettivo bisogno.

I disagi sono legati soprattutto al fatto che realizzare un ponte sull’attuale ponte, come progettato, significherebbe interrompere per mesi il traffico su un’arteria di collegamento fondamentale anche nei collegamenti extraurbani con l’Alta Valle del Sagittario, oltre che con le frazioni Cavate. L’alternativa, l’unica disponibile, sarebbe infatti la deviazione del traffico su viale Europa, strada secondaria che dal passaggio a livello di stazione Introdacqua, attraversa in un percorso tortuoso e su una strada non proprio agevole, la zona ovest della città per poi riuscire in via Arabona. Far passare lì il traffico, anche pesante (con i bus degli studenti ad esempio) per quattro-cinque mesi sarebbe un disastro.

Poi c’è il problema dei sottoservizi: è ancora da verificare cosa passi nell’attuale ponte del Crocifisso, ma è probabile che bisognerà intervenire su linee elettriche e digitali che potrebbero portare enormi problemi all’utenza.

Di qui l’ipotesi alternativa proposta dalla ditta appaltatrice: cambiare il progetto, anzi strada, facendo scendere il collegamento lungo il fiume Gizio, risalire con una strada parallela al fiume fino all’altezza del laghetto e poi attraversare sull’altra sponda dell’alveo per uscire in via Salvo D’Acquisto (nei pressi dell’ospedale).

“Da un punto di vista logico e urbanistico avrebbe un senso – commenta l’assessore Casciani – ma c’è il problema di reperire fondi aggiuntivi: attualmente dal milione di euro a disposizione, sono rimasti circa 600mila euro che certo non sono sufficienti. Valuteremo comunque la proposta, anche perché per il momento i lavori previsti sarebbero troppo impattanti per la viabilità”.

Dopo dieci anni, insomma, siamo al punto di partenza.

7 Commenti su "Un’altra strada per il ponte di via Gorizia"

  1. Ma è lo stesso Casciani della giunta Ranalli?

  2. Mi chiamo Antonio | 26 Gennaio 2022 at 08:10 | Rispondi

    … tra progettazioni, studi di fattibilità, pareri e consulenze chiesti a professionisti a destra e manca… si son magnati 400.000 mila Euro… l’unica soluzione è tornare a “ bussare a Denari”… e ancora altri giri di giostra, per progettazioni, studi di fattibilità e consulenze ad amici, parenti e lacchè…
    Il nuovo che avanza…No, le stesse tarantelle e la solita minestra riscaldata… ormai irrancidita.

  3. Spero che gli addetti ai lavori sappiano che il fantomatico
    progetto riguarda il fiume Gizio e non il Vella.

  4. Vincenzo Carnevale | 26 Gennaio 2022 at 15:56 | Rispondi

    Si potrebbe fare un bel viale alberato con due file di cornifere sempre verdi.

  5. Per la redazione, sbaglio o sono stati rimossi dei commenti???

  6. il progetto originario del ponte originario aveva una sua valenza.
    Basti pensare che il ponte alternativo è quello che sta sotto l’ex mattatoio che sta in piedi per miracolo, con il pericolo peraltro che la strada sopra il lavatoio crolli da un momento all’altro per le infiltrazioni copiose di acqua.
    Che Dio c’è la mandi buona!

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