
La consigliera regionale Maria Assunta Rossi ieri si è intestata il risultato, quello cioè di non “chiudere il centro vaccinale di Pratola”. Preoccupazione che era stata espressa nei giorni scorsi dal medico responsabile Maurizio Di Cioccio che, prossimo alla pensione, ha ancora otto mesi di ferie arretrate da smaltire. E’ per questo motivo, infatti, che il centro era “minacciato”, anche se non si trattava in realtà di una “minaccia di chiusura”, ma di uno spostamento temporaneo dell’attività a Sulmona, in attesa della nomina di un sostituto. Per questo nei giorni scorsi alcuni appuntamenti erano stati presi direttamente ai Comboniani del capoluogo peligno, anziché al Distretto di base pratolano.
Sostituto che è arrivato ieri mattina stessa, secondo piani, dicono alla Asl, che erano già programmati.
I miracoli da fare al centro vaccinale e più in generale alla sanità del territorio, sono d’altronde altri: l’area Siesp (servizio di igiene epidemiologia e sanità pubblica) è infatti ai minimi termini ormai da anni. Dei sette medici che c’erano prima del Covid ne sono rimasti due soli in tutta l’area peligna-subequana. Anzi uno, se si esclude proprio il dottor Di Cioccio di fatto già “in panchina”.
Il sostituto indicato dalla Asl sarà poi presente a Pratola Peligna (che copre anche tutta l’area Subequana) una sola volta a settimana, va da sé che l’indicazione di apertura dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 è e resta inattuata. L’emergenza resta, insomma, a Pratola come a Sulmona e su tutto il territorio.
La Siesp, d’altronde, non si occupa solo di vaccini (che tra l’altro sono obbligatori), ma di una serie di attività (che vanno dai luoghi di lavoro, alla prevenzione, all’epidemiologia) che, evidentemente, non riescono ad essere tutti evasi.
Con la nomina del sostituto al centro pratolano (una dottoressa in missione dall’Aquila che ha parenti a Pratola) la Asl ha detto di essersi attivata per l’assunzione definitiva di un’altra unità da dare al servizio. I tempi, però, al momento non si conoscono e al territorio peligno non resta che rincorrere le emergenze e la propaganda.
Pratiche alle quali ormai sembra essere vaccinato.
Ha semplicemente riportato un’informazione spacciandola per risoluzione (da parte sua) di una problematica.
Questa è diventata la politica,
I risultati sono altri.
e se provaste a verificare ?
Eh si, la supercazzola ormai dilaga ….
abboccate a tutto poveri noi
Tutte che cercano di superare disperatamente la prima e unica vera politica della valle Peligna , Antonella Di Nino ,che per coerenza ed esperienza e’ un gigante rispetto ad altre ben note consigliere /i o aspiranti tali che pur di sedersi su una poltrona saltellano da destra a sinistra .
Qui solo per i commenti.
fatti visitare da uni buono….
Mi corre l’obbligo di smentire la ricostruzione fatta dal Germe, in quanto il centro vaccinale di Pratola era stato effettivamente chiuso e non in via provvisoria. Tanto è vero che erano partiti gli spostamenti degli appuntamenti della vaccinazioni fissati nella sede di Pratola presso il centro di Sulmona. Dato che la notizia della chiusura del centro vaccinale di Pratola era pubblica mi è corso l’obbligo di informare i referenti istituzionali e le forze politiche. Devo ringraziare la consigliera regionale Maria Assunta Rossi e quanti si sono adoperati per la riattivazione del centro vaccinale di Pratola.
Da lettore la ringrazio per questa precisazione sulla realtà dei fatti. Auspico in una replica…
Si ma 67milioni di extradebito della sanità, chi vi paga? La regione per i furti è gli sprechi vi deve aumentare le tasse. Il centro vaccinale a Pratola lo paghiamo noi e non la consigliera. Un centro unico a Sulmona è meno costoso per personale utenze etc.e a chi serve il vaccino lo va a fare a Sulmona con minori spese sociali.
Si ma 67milioni di extradebito della sanità, chi vi paga? La regione per i furti e gli sprechi ci deve aumentare le tasse ancora . Il centro vaccinale a Pratola lo paghiamo noi e non la consigliera. Un centro unico a Sulmona è meno costoso per personale utenze etc.e a chi serve il vaccino lo va a fare a Sulmona con minori spese sociali.
Dott Di Cioccio, dopo la telefonata avuta con Lei ieri, ci siamo premurati di contattare i responsabili del servizio e della direzione, che ci hanno spiegato che non era una chiusura quello del centro vaccinale di Pratola, ma un provvedimento tampone in attesa di definire il sostituto. Gli spostamenti delle vaccinazioni (di cui abbiamo dato puntuale notizia) sono stati fatti a Sulmona in attesa di provvedimenti, visto che come Lei ben sa le vaccinazioni sono obbligatorie e non possono certo aspettare i tempi della burocrazia. Quindi mi corre l’obbligo smentire la sua smentita, in quanto la nostra ricostruzione si basa su tre riscontri istituzionali incrociati. Detto questo, la invito a cogliere il senso più profondo dell’articolo che evidenzia come l’emergenza sanitaria e quella del centro vaccinale non è assolutamente stata risolta… al di là della propaganda e di chi si presta ad essa.
Ho preparato i popcorn chi li vuole?
NON È ANDATA COSÌ.CHIAMATE DI CIOCCIO.
GRANDE MARIA ASSUNTA
Delusione per un giornale che si pensava LIBERO , ma questo articolo è una palese conferma
Chi dice A chi dice B, mamma me’