Vaccini a domicilio, ma mancano le borse termiche

Partiranno oggi, per il momento, con due borse termiche, quelle che la Asl è riuscita a rimediare e dovrebbero effettuare così le prime 20 vaccinazioni domiciliari: i medici di base sono pronti per raggiungere i loro pazienti a casa. Persone fragili, non deambulanti, partendo dagli over 80, anche se un piano preciso ancora non c’è. Domani in una riunione operativa e si spera conclusiva il quadro dovrebbe essere più completo con la lista dei pazienti, prenotati e non, che verranno contattati telefonicamente dagli stessi medici prima della visita domiciliare. Un tragitto che, non senza disappunto, dovranno percorrere due volte nel caso dei fragili, perché secondo indicazioni della Asl non sarà possibile vaccinare nello stesso giorno il paziente e il suo caregiver, secondo la logica che le reazioni avverse potrebbero compromettere l’assistenza.

Nel confuso mondo della campagna vaccinale, tra prenotazioni doppie e segreterie telefoniche che non rispondono mai, si dovrebbe cominciare a fare ordine già da domani, quando resterà in funzione solo la piattaforma delle Poste e verrà chiusa quella regionale aperta a dicembre che ha in carico, però, ancora molti pazienti delle categorie già prenotate. La Regione ha già spiegato che chi ha già aderito alla manifestazione di interessi nella vecchia piattaforma, non dovrà ripetere l’operazione sulla nuova, ma in molti non si fidano e tentano invano di avere conferma del loro inserimento. E d’altronde le priorità, che il commissario Figliuolo ha dettato in modo rigoroso, sono ancora un po’ ballerine: anche ieri sono stati vaccinati quarantenni solo perché iscritti nelle liste degli psicologi, ad esempio, anche se non esercitano neanche la professione.

Questione di giorni, comunque, perché nel giro di una settimana la campagna vaccinale dovrebbe entrare nel vivo con l’arrivo dei vaccini (tra cui anche il monodose di Johnson & Johnson) e dei rinforzi (medici di base e farmacie).

Ad oggi in provincia dell’Aquila sono state somministrate circa 78mila dosi, 22mila delle quali doppie. Il 29% ad over 80, seguiti da forze dell’ordine e insegnanti che rappresentano il 24% dei vaccinati e che qui, più o meno, salvo cioè la inoculazione della seconda dose, si fermeranno – secondo le indicazioni governative – fino al raggiungimento del “diritto anagrafico”. I fragili coprono invece il 21% della fetta, il 16% gli operatori sanitari (quasi tutti con seconda dose inoculata). Il personale non sanitario, quello dove si annidano perlopiù i cosiddetti “furbetti del vaccino” sono scesi in un mese dall’8% al 4%. Chissà che la lezione non sia servita.

3 Commenti su "Vaccini a domicilio, ma mancano le borse termiche"

  1. Variante inglese | 13 Aprile 2021 at 06:38 | Rispondi

    “caregiver”, chissà cosa avrebbero pensato Dante e D’Annunzio.

  2. Oltre i romanzi Orwelliani. Ridicoli e grotteschi.

  3. Ciao ho scritto quei commenti riguardati la polizia qualche giorno fa ho notizia che sono arrivate persone per risolvere il problema purtroppo il mio telefono è filtrato e non riesco a chiedere aiuto Domenico romeo

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