Verifica di maggioranza, si studia sul Cencelli

La notte se non consigli, ha portato almeno riflessione: la maggioranza di palazzo San Francesco, impegnata fino a tarda sera ieri nella verifica, cerca una via d’uscita e soprattutto di dare un volto alla crisi.

Sul tavolo le questioni di metodo e del programma, dal tema del lavoro a quello della cultura, ma anche il riequilibrio nell’esecutivo dopo i cambiamenti di gruppi di alcuni consiglieri.

I tre del sottogruppo di Libera e Forte hanno chiesto una posizione nell’esecutivo o quanto meno un riequilibrio della rappresentanza in giunta, puntando ad indebolire “l’egemonia” del Pd che, rimasto con tre consiglieri, occupa le caselle del vicesindaco e del presidente del consiglio. Sembra interessare più questo, che una rappresentanza diretta, in vero, ai tre consiglieri che hanno chiesto la verifica (Nannarone, Proietti e Di Rienzo) e che sostanzialmente hanno reclamato un maggiore coinvolgimento della coalizione nelle scelte che si fanno e un cambio di passo nell’azione amministrativa.

Dal canto suo il Pd non è intenzionato a indietreggiare: “L’accordo di coalizione non era quello del manuale Cencelli – spiega il segretario del Pd e vicesindaco, Franco Casciani – ma di una rappresentanza assicurata ad ognuna delle cinque liste che hanno fatto parte della coalizione. Senza contare che il Pd ha comunque eletto quattro consiglieri, anche se poi la Nannarone ha cambiato gruppo, resta pur sempre un’eletta nel Pd. Personalmente voglio prendermi qualche giorno per capire se continuare a fare l’assessore – continua Casciani – anche se ci sono molti cantieri e questioni aperte che richiedono continuità amministrativa: dagli appalti dei lavori pubblici, alle delicate operazioni che stiamo contrattando con la Fondazione Ferrovie e con i vigili del fuoco”.

Di fronte al muro contro muro, l’opzione più probabile è che sarà l’assessora Rosanna Tuteri ad essere “sacrificata”: la sua nomina, d’altronde, non è ancora chiaro a chi è intestata, se cioè al sindaco o allo stesso consigliere Proietti. Ma il timore è che anche la sostituzione della Tuteri, non risolverà il problema di fondo della coalizione, alimentata oggi più da tensioni che da concordia.

“Ritengo che come prima cosa bisogna recuperare lo spirito di coalizione per la città – spiega il sindaco Gianfranco Di Piero – senza un rinnovato spirito di condivisione e collaborazione tra le parti della coalizione, il cambio di assessori lascia il tempo che trova. Comunque sarà un nodo che scioglieremo a stretto giro, anche perché lavorare con questo clima diventa difficile”.

8 Commenti su "Verifica di maggioranza, si studia sul Cencelli"

  1. Il cambiamento | 7 Marzo 2023 at 13:44 | Rispondi

    Assurdo!!! Assurdo!!!! Altro che cambiamento, la giunta Casini era un altro pianeta! Dimettetevi e Teresa Nannarone candidata Sindaca

  2. Quindi il futuro di questa città sarebbe in mano a casciani che deve riflettere e al pd che non indietreggia? Non che le alternative all’orizzonte appaiano più allettanti…preghiamo per un commissariamento di una decina d’anni

  3. Non è un pianeta | 7 Marzo 2023 at 13:57 | Rispondi

    Si Plutone…ma per piacere!!

  4. Poltrone in comune | 7 Marzo 2023 at 14:06 | Rispondi

    Alla fine della fiera di poltrone stanno ragionando ne più ne meno. La Nannarone eletta in partito è uscita per avere quello spazio (incarico?) che nel Pd non ha avuto. Vedremo come va a finire però da elettore dico che è triste vedere che questa nuova maggioranza ha occupato la maggior parte del suo tempo a occuparsi di poltrone in comune e nelle partecipate il resto è il nulla. Il vero poltronificio sono loro non gli altri

  5. FATTI NOSTRI.
    Speso inutilmente il giolly delle consultazioni “esplorative” per vedere se la maggioranza è ancora tale, pur nella confusione più assoluta sulle dinamiche interne e i meccanismi decisionali, alla prima sessione (quante ancora ?) di verifica il Primus approccia tentando di recuperare una leadership di fatto già svanita, cercando con impegno di tenere sotto controllo il timone.
    Tutto ciò però non fa una linea politica, non fa un’azione di raccordo tra i cittadini ed il Palazzo, non esprime un reale punto di riferimento per gli altri Soggetti in campo.
    È cioè palese la crisi della tavola rotonda, che è numerica e politica al tempo stesso.
    L’inesistente capacità di fare squadra, però, diventa anzitutto un fatto politico (2 liste su cinque) rilevante: non al governo nazionale, non in quello regionale.
    In vero, la fragilità della coalizione ha diverse spiegazioni e non sarebbe onesto trovare un solo “colpevole”. 
    È però ben evidente che – FATTI NOSTRI ancora una volta –  abbiamo un problema grosso come una casa, peealtro senza incentivi per la ricostruzione degli equilibri originari. Tant’è.
    I “difetti” trasversali dell’insieme e nei vari  sottinsiemi non favoriranno una soluzione a breve.
    “DI CHE COSA È FATTA UNA VITTORIA ? – chiese l’allievo – DI MOLTE SCONFITTE – rispose il maestro”…
    L’Esule in piazza, elevato sul blocco lapideo, ci osserva tutti…

  6. Tutto per le poltrone e per il potere, intanto la nostra città affonda sempre di più.
    VERGOGNATEVI.

  7. Tutti parlano di potere,il vero potere sta altrove, e non a Palazzo San Francesco. Chi non parla fa i fatti e agli altri si lascia un minuto di” celebrità”.

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