
Nulla di fatto nell’incontro tenutosi questa mattina in Prefettura sulla vertenza che coinvolge il Cogesa, l’azienda che si occupa del servizio di igiene urbana. Le posizioni restano distanti, con il Comune di Sulmona deciso ad andare avanti con la gara europea per l’affidamento del servizio, come previsto dalla normativa vigente. Una decisione che ha lasciato contrariati i sindacati, preoccupati per le conseguenze occupazionali.
Nonostante la presenza della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, le organizzazioni sindacali stimano che almeno una ventina di lavoratori potrebbero perdere il posto o essere costretti a cambi di mansione e sede incompatibili con le proprie condizioni mediche. A rappresentare l’amministrazione comunale al tavolo istituzionale è stato il vicesindaco Mauro Tirabassi, che ha ribadito la linea dell’amministrazione comunale: nessun passo indietro sulla procedura pubblica di gara.
Erano presenti all’incontro, oltre al Capo di Gabinetto della Prefettura dell’Aquila, Sergio Di Iorio, l’Amministratore Unico del COGESA, Nicola Sposetti (in collegamento da remoto) e le OO.SS.
Con la fumata nera al termine dell’incontro, i sindacati confermano lo stato di agitazione proclamato la scorsa settimana durante l’assemblea sindacale, alla quale aveva preso parte anche l’ex RSU e attuale assessore comunale Gianluca Giammarco. Ora si va verso lo sciopero, con possibili ripercussioni immediate sulla raccolta differenziata in città.
“Le OO.SS. in considerazione delle risposte ricevute – scrivono -, considerate insoddisfacenti, dichiarano una sostanziale ed effettiva preoccupazione in merito alla salvaguardia dell’intero perimetro occupazionale, sia esso amministrativo che operativo, alla salvaguardia di un valore territoriale dell’Azienda COGESA, che ad oggi rischia di essere depauperato dalla scelta del Comune di Sulmona, ed al mancato mantenimento dei principi di universalità, socialità e accesso al servizio per decine di migliaia di cittadine e cittadini e soprattutto per le fasce più deboli, le quali rischiano di pagare, a proprie spese, le scelte politiche a fronte di un possibile peggioramento del servizio erogato, anche in considerazione dell’alta valenza sociale in un area svantaggiata a bassa densità di popolazione e a prevalenza montana”.
Sindaco non partecipa neppure alle riunioni con Prefetto e sindacati! Go home, in tutte le lingue.
Che ci va a fare? La decisione di andare in gara è stata presa. La clausola di salvaguardia impone all’azienda subentrante di assumere le maestranze necessarie al nuovo servizio dal personale ex Cogesa.
IMPONE?
Ne siamo certi?
Cerchi ad esempio: Ordinanza 14 luglio 2022, n. 22212
e non è l’unica.
A mio modestissimo avviso attivare la gara pubblica sembra una scelta seria e rispettosa della norma che, per altri, la impone. I dipendenti seri, affidabili e lavoratori sarà tutto interesse del vincitore della gara mantenerli. Dovrebbero invece preoccuparsi chi non rientra tra questi. Poi non comprendo una cosa. Come possono chiedere all’amministrazione di non attivare procedure ad evidenza pubblica? Cogesa parteciperà e se saprà fare una offerta economicamente vantaggiosa e migliorativa come prevede il dlgs 36/2023 allora tornerà a svolgere il suo lavoro. Ma finalmente una decisione seria!!!
In una gara come questa il requisito di solidità finanziaria ed economica della società partecipante, spesso negli ultimi 3 o 5 anni, é un requisito di partecipazione. Se il quadro che mi sono fatto é corretto, Cogesa non potrebbe partecipare o sarebbe esclusa, e a ragione!
lei ha ragione uno dei requisiti previsti (giustamente) nel dgls 36
La clausola di salvaguardia al 91 giorno viene disattesa. Esiste una casistica enorme al riguardo.
Quindi Noce Mattei ce la dobbiamo tenere a vita?
Fusse che fusse la vorta bbona che i rifiuti prendano un’altra strada?
quella dell’aquila
la carcassa Cogesa è definitivamente spolpata. Iene ridens…