Vescovi al fianco dei sindaci per salvare i tribunali abruzzesi

I vescovi scendono al fianco di sindaci, presidenti delle province e degli ordini degli avvocati per mantenere in vita i quattro tribunali abruzzesi oltre settembre 2022. Gli emendamenti affossati dal governo, specchio della debolezza della politica rispetto al governo dei tecnici, non fermano la battaglia degli amministratori dell’Abruzzo meridionale in difesa della giustizia di prossimità. Per evitare il “de-profundis” e agganciare la “sorte” dei tribunali all’irrimandabile riforma della geografia giudiziaria, che il Parlamento dovrà portare in Europa, quale misura ineludibile per gli accordi sul Pnrr, i sindaci di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, insieme ai presidenti delle province dell’Aquila e Chieti e degli ordini degli avvocati, tornano decisamente in campo e chiamano i parlamentari abruzzesi a un nuovo incontro, giovedì alle 19, in remoto, aperto anche ai vescovi dei comprensori e agli amministratori della Regione.

Per i sindaci infatti: “la spinta delle forze politiche, che finora non ha prodotto risultati, non può certo esaurirsi con la dichiarazione d’inammissibilità degli emendamenti presentati per il riconoscimento della proroga. Vogliamo un impegno unitario per arrivare all’obiettivo proroga senza sé e senza ma”.  La nuova chiamata alle armi, ma non spuntate, di tutti i parlamentari abruzzesi, quindi, stavolta aperta pure alla Regione e ai vescovi, che hanno dato disponibilità a supportare la “giusta causa”, punta ad agganciare la richiesta di proroga della chiusura dei 4 tribunali ai provvedimenti legislativi pre-ferie. La lotta per la difesa dei presidi della legalità dell’Abruzzo meridionale, quindi, continua senza sosta, anche perché l’accorpamento dei tribunali di Avezzano e Sulmona a L’Aquila e quelli di Lanciano e Vasto a Chieti porterebbe al collasso totale del sistema giustizia.

“Una prospettiva inaccettabile per gli amministratori delle quattro città dell’Abruzzo meridionale che puntano alla proroga della chiusura dei quattro tribunali almeno fino a settembre 2023 per poi giocarsi la partita decisiva sulla riforma della geografia giudiziaria – scrivono i sindaci -. Per mantenere alta la guardia in difesa dei presidi di giustizia amministratori e avvocati hanno messo in cantiere anche l’organizzazione di manifestazioni in Abruzzo o a Roma”.

4 Commenti su "Vescovi al fianco dei sindaci per salvare i tribunali abruzzesi"

  1. Palazzo d’ingiustizia chiuso subito…

  2. giustizia malata | 29 Giugno 2021 at 14:36 | Rispondi

    PALAZZO artefice gravi ed infinite INGIUSTIZIE..mai volute accertare,città alla stregua di ben piu note realtà malavitose di altre regioni.
    il palazzo va chiuso e al suo posto si insedieranno gli uffici del Giudice di Pace ed il corpo dei Vigili urbani.

  3. giustizia malata | 29 Giugno 2021 at 14:37 | Rispondi

    PALAZZO artefice di gravi ed infinite INGIUSTIZIE..mai volute accertare,città alla stregua di ben piu note realtà malavitose di altre regioni.
    il palazzo va chiuso e al suo posto si insedieranno gli uffici del Giudice di Pace ed il corpo dei Vigili urbani.

  4. Siete ridicoli a voler tirare per la giacca i vescovi!
    Si sono mai interessati delle problematiche della sanità come il declassamento dell’ospedale?
    Non capisco l’accanimento a voler mantenere aperti ad ogni costo i tribunalicchi di quartiere contro ogni logica di razionalizzazione e modernizzazione della giustizia di questo paese.

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