Via Turati, una luce nel “buco nero”

Dopo dodici anni e mezzo da quell’11 gennaio del 2009, dopo annunci cadenzati come le feste comandate, soldi “spariti” e mutui accesi, forse, finalmente, “via dei franati” si avvia a tornare “via Turati”.

Oggi, infatti, saranno spediti dieci inviti ad altrettante ditte selezionate dal Comune di Sulmona per rispondere alla gara d’appalto con procedura negoziata per la messa in sicurezza del costone della via che si trova sopra l’area camper. Un’area transennata da dodici anni e mezzo dopo che un enorme voragine si aprì nel gennaio 2009 lungo la circonvallazione orientale e che portò ad un primo intervento di messa in sicurezza della circonvallazione a cui, però, non seguì mai il consolidamento di quello che viene chiamato “lo scarico dei Pantano”. Una terra di riporto, insomma, dove nonostante tutto si è costruito case, palazzine e persino un ascensore.

I lavori prevedono un budget di 610mila euro (611.814,40 per l’esattezza) che, secondo il progetto preliminare dello Studio Pietromartire, dovranno servire per la realizzazione di un muro strutturale di base di 7,20 metri fatto con tre ordini di terra-system in pietrame e sei moduli di terra armata (i cosiddetti terrazzamenti), e ancora un sistema di rinforzo nella parte alta con geogriglia in rete metallica e una geostuoia in cocco sopra per consentire il ripristino ambientale della scarpata. Un ulteriore stabilizzazione della scarpata verrà fatta in prossimità dell’incrocio con via circonvallazione orientale dove saranno installati dei micropali per raccordarsi con il muro di contenimento esistente.

I tempi: per vedere via Turati libera da transenne e in sicurezza ci vorrà, se tutto va bene, poco meno di un anno, anche se qualche mese potrebbe essere “rosicchiato” alla procedura.

Entro il 31 luglio le dieci ditte a cui verrà spedito oggi l’invito, dovranno rispondere con le loro offerte e le buste saranno aperte subito dopo, ovvero il 3 agosto. Dopo di che la commissione dovrà procedere all’aggiudicazione ed entro sessanta giorni stipulare il contratto. A quel punto il Comune avrà quarantacinque giorni di tempo per consegnare i lavori e la ditta appaltatrice altri quindici per iniziarli. I tempi di realizzazione dovranno invece essere contenuti in centottanta giorni naturali e consecutivi dal verbale di consegna. Se tutto dovesse procedere senza intoppi, insomma, entro giugno-luglio del 2022 il cantiere potrebbe essere riconsegnato per i collaudi.

La messa in sicurezza di via Turati non è solo un’opera contro il dissesto idrogeologico ma, si spera, anche un primo passo per la riqualificazione di un’area strategica per la città, con l’area camper che potrà così essere ampliata e servita da un ascensore a servizio del centro storico.

L’idea iniziale era quella anche della creazione di un vero parco fluviale diffuso, con la bonifica della zona più a nord fino al ponte San Panfilo e il collegamento più accessibile con il parco fluviale Daolio e magari la valorizzazione della fontana Japasseri. Un progetto urbanistico ambizioso che dovrebbe prevedere fondi e progettualità, con un intervento deciso anche sulla viabilità di collegamento con via Papa Giovanni XXIII.

Se ci sono voluti tredici anni per mettere in sicurezza una strada, però, facile immaginare che questo sarà un progetto da consegnare ai figli dei nostri nipoti.

1 Commento su "Via Turati, una luce nel “buco nero”"

  1. Lupus in fabula | 13 Luglio 2021 at 01:00 | Rispondi

    “ … dovranno servire per la realizzazione di un muro strutturale di base di 7,20 metri fatto con tre ordini di terra-system in pietrame e sei moduli di terra armata (i cosiddetti terrazzamenti),…”
    Questo è il paese delle priorità all’incontrario…prima realizzano l’area camper con piazzole di sosta ai “piedi “ della presunta scarpata in pericolo di frana…e poi con calma, molta calma…si provvederà a sistemare la scarpata sovrastante le piazzole di sosta.
    Nel frattempo però, con molta fretta, hanno aperto l’area camper.
    Una semplice domanda: e se franasse la scarpata mentre sotto vi sostano i camper e/o le roulotte?
    Di chi le maggiori responsabilità?
    Poi non vi lamentate se vogliono chiudere il Tribunale di Sulmona…

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