Viaggi della speranza: a Roma passando per L’Aquila. Tagliati i collegamenti con la Capitale

Isolati definitivamente dalla Capitale. Sulmona, e con essa il Centro Abruzzo, scompare dai radar di Roma. A farne le spese i pendolari e non solo. Le corse giornaliere verso Roma, prima della pandemia, erano sei coppie tra andata e ritorno servite da TUA. Sette se si considera anche la corsa della linea Sulmona-Roma servita dalla compagnia Pstar.

Per raggiungere la Capitale in tempi ragionevoli si potrà scegliere solo tra due corse servite da Sangritana: una alle 05:00 ed una alle 07:10. Entrambe raggiungono Roma in appena due ore, così come le corse di ritorno previste per le 15:00 e le 17:50 dal terminal di Tiburtina. Le alternative, se così possiamo chiamarle, sono altre tre corse della TUA che farebbero invidia al ritorno tormentato di Ulisse ad Itaca nel poema omerico. La linea TUA, infatti, prevede corse di oltre quattro ore con partenza da Sulmona, passaggio prima per Avezzano e poi per L’Aquila e, solo dopo essere passati nei pressi dell’Amiternum, partenza in direzione Roma. Tre corse da oltre 20 euro di biglietto con partenze alle 06:30, 14:10 e 15:45 con arrivi rispettivamente alle 10:45, 19:10 e 20:55. Non proprio economico e vantaggioso per un viaggio che sembra più un tour dell’Abruzzo interno, e non un collegamento vero e proprio. Inoltre, per chi volesse viaggiare il fine settimana, non sarà possibile farlo poiché non sono previsti collegamenti tra Sulmona e Roma. Uno smacco anche al turismo.

Un’autentica follia che disintegra ogni ponte per poter arrivare e tornare da Roma in giornata, escludendo il Centro Abruzzo e portarlo a un progressivo isolamento. Sopravvive per ora il collegamento su rotaia (con 8 corse al giorno), ma anche quest’ultimo non è proprio comodissimo per l’utenza visto che alcune corse prevedono dalle 3 ore e mezza alle 4 ore e anche più di un cambio da effettuare.

L’appello della Casini di una ventina di giorni fa è andato quindi a vuoto. La sindaca di Sulmona aveva ribadito l’urgenza d’intervenire per ripristinare un normale collegamento con la Capitale, che oggi sembra sempre più lontana delle “milia qui novies distat ab Urbe decem” di Ovidio.

6 Commenti su "Viaggi della speranza: a Roma passando per L’Aquila. Tagliati i collegamenti con la Capitale"

  1. Rubio Rubino del Rubinetto | 17 Agosto 2021 at 13:11 | Rispondi

    Come è stato preconizzato da eminenti esperti del territorio anche con articoli di stampa, Sulmona ha il dovere verso il futuro di perorare la realizzazione di un opera di valenza Europea ed al di fuori della portata mentale media di insipienti politici e candidati locali che girano intorno alle istituzioni per intascare qualche soldo. Cioè la TAV che vada da Pescara a Frosinone con un tunnel Anversa-Balsorano e ,nello stesso percorso il raccordo autostradale Pratola- Cassino . Chiaramente per una nuova funzione strategica complementare al nuovo e “più veloce” corso che giungerà in Italia con l’entrata in funzione del tunnel del Brennero.
    Sulmona affronta l’isolamento in una prigione altimetrica come tutto l’Abruzzo mercantile, perché, per andare al versante Romano o Napoletano deve (specialmente con le merci) salire una quota da 800 a 1000 metri.
    Quindi e benché i propositi dell’avv. Cambise, sembra che, sia Gentile che Macello, portavano loro le zeppe alle scarpe da piccoli e, le hanno rimesse sotto i binari a Pioltello , quindi , oltre poi la magistratura, hanno questa mentalità dell’arrangiarsi e del tirare avanti, che gli fa andare bene un raggiustamento del tracciato ottocentesco esistente, quando invece le sfide dei tempi venturi impongono opere più valide e funzionali.

  2. Sulmona ospizio a cielo aperto!!!giovani andate via da qui!!!

  3. Ma l’attuale presidente di Tua (autolinea regionale abruzzo) Non è di Fratelli d’Italia e aquilano? Sveglia Sulmona!!

  4. Ma un treno alle ore 5, no?

  5. Esisteva una volta il rapido delle 7.05 che alle 9.32 era a Roma Termini
    C’era una volta la corsa ARPA delle 6.20 che alle 8.20 arrivava a Roma Tiburtina.
    C’era una volta prima del covid….

  6. Veramente ad oggi c’è il Regionale Veloce alle 6.19 che alle 8.45 è a Roma Termini.. comunque basterebbe riammodernare la linea, raddoppiare ove possibile, penso alla Valle Peligna, alla Marsica, alla Piana del Cavaliere… di contro, il Gran Ponte d’Italia andrebbe ricostruito con curvatura a sx e non a dx salendo verso Goriano.. dove tra l’altro il treno di cui sopra non ferma. Curvando a sx, si può “beneficiare” del tratto autostradale, cercando di costruire nelle immediate vicinanze del tunnel autostradale di S. Domenico, uno di tipo ferroviario magari a doppio binario.. si potrebbe così recuperare già mezz’ora sulla tratta Sulmona-Avezzano.

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