Villalago, il sindaco sfratta l’ultimo randagio

Anche l’ultimo inquilino, Bobo, ha dovuto fare volente o nolente i bagagli: collare, ciotola e cuccia, spostati in un terreno privato in attesa di trovargli una casa. Cosa che non sarà facile, trattandosi di un cane problematico.

Dopo sei mesi dall’ordinanza sindacale, alla fine, nonostante le richieste del paese, il rifugio per cani della signora Lucrezia, quasi ottanta anni, è stato svuotato.

Il sindaco di Villalago, Fernando Gatta, sabato scorso ha d’altronde diffidato l’anziana a spostare l’ultimo cane rimasto nella struttura, disponendo entro cinque giorni (cioè entro oggi) l’esecuzione forzata dell’ordinanza, ovvero l’intervento della polizia locale e del servizio veterinario Asl per trasferire, nel caso fosse ancora nel rifugio, il cane in un canile sanitario “a vostro spese”, ha aggiunto.

Bobo così ieri è stato trasferito e il rifugio della signora Lucrezia svuotato e prossimo ad essere smantellato, dopo quasi diciotto anni di attività.

Il sindaco, che guida Villalago da tre sindacature, si è accorto infatti solo lo scorso anno che la signora Lucrezia, che solo per caso era sua avversaria alle ultime elezioni amministrative, aveva realizzato la struttura (una recinzione con delle cucce) su un terreno comunale e senza alcuna autorizzazione scritta.

Un rifugio che era l’unico spazio dedicato in paese per i randagi o i cani dispersi e che negli anni ha ospitato diversi esemplari, compreso un cane del fratello del sindaco. Singolare che l’abuso sia stato rilevato solo all’indomani delle ultime elezioni.

Ma tant’è: “dura lex, sed lex”, tanto più se, come dice il Marchese del Grillo, “io so io…”.

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