Era chiamato il “Leone italiano” ed era uno di quegli esponenti di spicco degli immigrati dal Belpaese agli Stati Uniti ad inizio secolo. Vincent Massari, cronista, editore, sindacalista, uomo politico, è una di quelle risorse della memoria che l’Abruzzo può vantare e la cui storia sarà protagonista sabato prossimo a Bugnara (ore 17 Centro congressi) nell’ambito della rassegna “Primavera dei libri 2023” organizzata dal Centro studi Nino Ruscitti.
Il libro “Vincent Massari. Cronache di un abruzzese d’America” (Radici Edizioni) è scritto da Alessio De Stefano che ha ricostruito la vita di Massari grazie anche al fondo donato all’università del Colorado dallo stesso Massari (morto nel 1976).
Una storia di attaccamento e impegno: Vincenzo si imbarca sul Taormina per raggiungere gli Stati Uniti quando ha 17 anni. Arrivato a Ellis Island scopre che mentre era in viaggio la terra ha tremato ad Avezzano, cancellando città e paesi attorno a quello che era stato, fino a pochi decenni prima, il lago Fucino. Vincenzo diventa così un superstite, il testimone di un mondo che non esiste più, e comincia presto a collaborare con la stampa in lingua italiana, inizialmente per denunciare le condizioni di vita di chi, come suo padre, sgobba in miniera, inseguito per creare un ponte tra l’Abruzzo e l’America.
Il primo giornale che fonda, Marsica Nuova, porta nel nome la sua terra d’origine. Seguono altre esperienze editoriali, affiancate da una passione politica che lo spinge a entrare in contatto con importanti esponenti della cultura italoamericana, tra cui l’anarchico Carlo Tresca. Infine l’ascesa dalla Camera dei rappresentanti al Senato, viatico per la realizzazione di un sogno: la nascita dell’Università del Colorado con sede a Pueblo, la sua città.
All’evento parteciperanno Massimo Tardio, presidente della Fondazione Pascal D’Angelo (un altro grande abruzzese emigrato), il presidente del Centro studi Ruscitti Matteo Servilio e l’autore del libro.
Commenta per primo! "Vincent Massari, il “Leone italiano”: a Bugnara storie di emigrazione e orgoglio"