Violenza sessuale in centro storico, l’indagato: “Sono stato catapultato in un incubo”

“Non sono un mostro, non ho mai fatto male a nessuno”. Queste le parole confidate dal 59enne, accusato di violenza sessuale, ai propri legali. L’uomo è al centro della vicenda giudiziaria che vede coinvolta un ragazza di 28 anni, vittima anche di atti persecutori e minacce in pieno centro storico, a Sulmona. Il 59enne ha respinto ogni accusa in merito alla vicenda iniziata lo scorso marzo, con un forte palpeggiamento che ha procurato ecchimosi alla donna, e poi proseguita con altri due episodi: il primo, relativo alle minacce che l’uomo avrebbe proferito contro la giovane a metà aprile, e il secondo, quando il cinquantanovenne avrebbe atteso fuori dall’attività della ragazza, prima di essere portato via da alcuni passanti.

Tutto sarebbe frutto di un grave fraintendimento, a detta dell’uomo che ha sottolineato di essere estraneo ai fatti contestati a seguito della denuncia depositata dalla vittima al commissariato di polizia di Sulmona. Il cinquantanovenne parla di un legame di conoscenza con la ragazza, privo di qualsivoglia intenzione con secondi fini. Una relazione ambigua, secondo l’indagato che ha spiegat9 di come la ventottenne si sarebbe confidata con lui, raccontandogli aspetti intimi della propria vita.

“Non capisco perché mi stia accadendo tutto questo – ha raccontato l’uomo ai propri avvocati -. Mi hanno rovinato la vita per qualcosa che non ho fatto. Non ho mai avuto un vero rapporto con una donna e non ho mai pensato di far del male a lei. Mi sono sentito catapultato in un incubo”.

Dichiarazioni che non hanno smosso il gip del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che ha optato per il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dai luoghi frequentati dalla giovane. Una misura richiesta con forza dalla procura della Repubblica di Sulmona per l’uomo, al quale verrà applicato anche un braccialetto elettronico per monitorarne gli spostamenti.

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