Volente o nolente

Le vetrine dei negozi, piene di cuori di ogni dimensione e colore, fanno in modo che nessuno rischi di dimenticare il giorno di San Valentino, protettore degli innamorati (e degli epilettici).
Sembra quasi anacronistico festeggiare l’amore in un’epoca di leggerezza sentimentale come la nostra, in cui le relazioni si consumano più nel web che di persona e c’è tanta paura di impegnarsi seriamente in qualcosa che non possa essere risolto con un clic.
Sono in molti a ritenere questa ricorrenza sciocca e commerciale, importata dall’America e creata ad hoc per chi ha bisogno che sia il calendario a suggerire quando donare un fiore o un cuore, ma è davvero così orribile avere un pensiero che non sia serio e spirituale, fra le mille incombenze quotidiane?
San Valentino è semplicemente il pretesto per fermarsi un attimo, rimandare per una volta gli impegni rimandabili e ritagliarsi un po’ di tempo da dedicare a una persona speciale.
È un occasione per appagare quel bisogno che, chi più e chi meno, abbiamo tutti di essere pensati e pensare, di essere coccolati e coccolare, di essere sorpresi e sorprendere con un piccolo gesto chi amiamo.
È una prova: se non ci si sente eccessivamente deficienti ad aspettarla/o sotto casa con un fiore in mano, una poesia appena composta o una scatola di cioccolatini con dedica, vuol dire che l’entusiasmo, la demenza e il friccico dei primi giorni sono ancora presenti e non si prova nessun imbarazzo a esternarli, nonostante lo sguardo curioso dei passanti.
Non bisogna essere necessariamente in due per festeggiare il 14 febbraio, in quanto si può dedicare questo giorno a qualsiasi tipo di amore: per la famiglia, per la natura, per la vita, per se stessi (sì, vabbè), oppure celebrarlo sfottendo quelle persone di cui parlavo più sopra, che hanno tra le mani un fiore, un cuore o una promessa impegnativa, mentre nelle nostre c’è un allegro spritz da bere con gli amici di sempre, quelli veri, al cui “per sempre” è tanto facile credere.
La festa dedicata agli innamorati potrebbe essere anche l’occasione per confessare finalmente al/lla partner che l’amore è finito e la noia è iniziata. È sempre il momento giusto per fare un bilancio consuntivo e dirsi la verità, qualsiasi essa sia. Un cuore che non si ha voglia di regalare potrebbe aiutare a capire quello che ore di riflessioni non sono riuscite a chiarire.
Purtroppo a nessuno è mai venuto in mente di creare il peluches o il cioccolatino che porti la scritta “non ti amo più”, ma un pennarello indelebile risolverebbe facilmente il problema.

Tante persone scelgono di passare il giorno di San Valentino a borbottare contro chi festeggia una simile amenità, mentre il Paese affonda nei problemi e non ci sono più le mezze stagioni: è sempre bene tenersi allenati nella nobile arte della polemica.
Sarebbe bellissimo se il guaio più grande del mondo fosse la festa degli innamorati.
Lasciamo scorrere queste 24 ore con leggerezza e nel modo in cui preferiamo, evitando di appesantirle con sermoni o con doni inopportuni.
San Valentino è un pensiero delicato: una cenetta, un dolce, una telefonata improvvisa, una canzone speciale, un pensiero che allontani, anche solo per un attimo, tutti gli altri. Un dono impegnativo potrebbe suonare come un “Perdonami” travestito da regalo e farebbe allarmare chiunque.
Basta una parola gentile e galante, che troppo spesso viene riservata agli sconosciuti, a cui di noi non importa niente, e non a chi ci aspetta a casa fin da ieri, ancora oggi e speriamo pure domani.
Perché l’amore avrà pure i suoi lati negativi (è invadente, è esigente e fa soffrire), ma è un grande dono, da non dare mai per scontato, per il quale essere grati e a cui non c’è niente di male dedicare un giorno speciale dell’anno.
Se poi si ha la costanza di celebrare il proprio sentimento da Santa Maria Madre di Dio (1 gennaio) fino a San Silvestro (31 dicembre), tanto meglio.
Intanto occupiamoci di febbraio che, nonostante lo sforzo carnevalesco, rimane un mese grigio: coloriamolo con una giornata un po’ diversa, divertente, leggera e romantica, che possa ricordarci uno dei motivi per cui la vita è tanto bella.

gRaffa

Raffaella Di Girolamo

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