
Un tavolo per non fare chiacchiere: sembra un ossimoro quello che propone la Uil peligno-sangrina che oggi riprende temi e questione delle zone economiche speciali (ZES), tornate agli onori delle cronache politiche negli ultimi giorni a seguito del dibattito apertosi tra la consigliera Teresa Nannarone e il sindaco Gianfranco Di Piero.
Un’occasione, quella delle ZES, per invertire la rotta di un territorio che sta subendo un progressivo degrado e abbandono e che rischia di finire in un vortice vizioso: la minaccia sulla Magneti Marelli, la chiusura di Reginella d’Abruzzo, i dati demografici i peggiori d’Abruzzo. Solo per citare gli ultimi allarmi.
“E’ necessario superare le divisioni e campanilismi perché è fondamentale sviluppare assieme un patto territoriale per la rinascita e la crescita dello stesso – scrive Maurizio Sacchetta, responsabile Uil di zona -. Il ruolo dei Comuni con insediamenti produttivi, industriali e artigianali è essenziale per intercettare tutte le opportunità concesse dalla ZES e utilizzare le risorse per progetti di riconversione e riqualificazione industriale, artigianale, formazione e riqualificazione dei lavoratori e disoccupati, efficientamento energetico”.
Per questo il sindacato chiede l’apertura di un tavolo permanente sul lavoro, che veda insieme istituzioni, politici, sindacati, associazioni datoriali, professionisti: “Occorre elaborazione un progetto condiviso per il rilancio economico produttivo e occupazionale del territorio che – continua la Uil – oramai è ‘all’ultimo miglio’ della desertificazione industriale e artigianale, amministrativo, e per bloccare la fuga dei giovani da questo territorio”.
Ormai è tardi..le pecore sono scappate!!
Questo “paese” dorme.