A parlar d’arte con Vittorio Sgarbi

Un inno alla bellezza peligna e non solo alla pratolanità del folto gruppo di spettatori che ieri sera ha assistito alla lectio magistralis di Vittorio Sgarbi, dal sagrato del Santuario della Madonna della Libera pronto a raccontare la vita di diversi monumenti storico-architettonici sparsi sul territorio. Una piazza pronta a carpire, da quel Sgarbi che in tanti conoscono per la sua esuberanza, nozioni ed informazioni artistiche che in quelle si che è un esperto. Poliedrico e impegnato su più fronti, non lo ha nascosto, Sgarbi ha aperto la serata soppesando fin da subito l’intrattenimento di qualità da quello di bassa lega, citare la Barbara D’Urso di Pomeriggio 5 è stata una di queste perchè forse esempio calzante e chiaro di come gli approcci alle cose siano sostanzialmente diversi, resta alla scelta dello spettatore, appunto, cosa preferire. E poi si è passati a parlar di fontane, che poi era uno nodo centrale della serata perchè con l’occasione ad essere inaugurata è stata anche la fontana che insiste proprio su piazza Madonna della Libera, alla presenza del sindaco Antonella Di Nino e dell’artista pratolano Silvio Formichetti che questo incontro a base d’arte l’ha fortemente voluto.

“Sono felice di aver partecipato a questo rito” ha dichiarato il critico d’arte. Dalla fontana pratolana a quella di Trevi a Roma il passo fatto da Sgarbi è stato breve riallacciantosi alle polemiche sui divieti di fare i bagni nelle fontane per non deturpare i monumenti. Niente Anita Ekberg come ne La Dolce Vita, insomma, e su questo Sgarbi pare non trovarsi proprio d’accordo perchè a farli pagare quei bagni forse un gruzzolo per la manutenzione, chissà, si potrebbe anche metter da parte. Solo una proposta scherzosa, per ora. E poi passo dopo passo si è arrivati a comprendere l’arte, la differenza tra quella antica e quella contemporanea. La prima ormai riconosciuta come valore universale, intoccabile in un certo senso, non più soggetta a critiche e valutazioni, insomma esempio di valori consolidati e condivisi dai più, che tendono ad unire nella sua fruizione; per la seconda, invece, il panorama è un tantino diverso perchè la contemporanea, si sa, è oggetto di un continuo confronto, spesso scontro, che tende a dividere gli animi.

E poi il legame con la Valle Peligna di Sgarbi, dal Premio Sulmona di cui è presidente da tempo fino al rapporto costruito con Formichetti conosciuto proprio in una delle edizioni. Rapporto che si è rafforzato nel tempo: “La mia vita è stata contaminata da Silvio Formichetti- ha confessato il critico-, caso umano di entusiasmo” sempre pronto, insomma, a presentare proposte e idee. Come quella di ieri, appunto, dove in pubblica piazza si è respirata l’attenzione per l’arte in un distillato somministrato con cura da una delle maggiori figure impegnate nel settore.

Simona Pace

3 Commenti su "A parlar d’arte con Vittorio Sgarbi"

  1. giovanni D'Artista | 5 Settembre 2018 at 13:46 | Rispondi

    Ma Simona come scrivi?
    Chi ti ha dato la “patente”?

  2. Sono rari nella nostra valle eventi culturali che hanno un certo spessore e che richiamano non solo addetti ai lavori. Il restauro della fontana antistante il santuario della Madonna della Libera,è stata l’occasione,presa al volo dal pittore informale Silvio Formichetti, per invitare il suo amico illustre critico d’arte Vittorio Sgarbi, per una lectio magistralis, sullo stile architettonico ed artistico pittorico,delle chiese e basiliche del territorio. Per molti, che a suo tempo hanno studiato storia dell’arte al liceo classico, all’università o altrove è stato un ritorno al passato con elementi e nozioni a completare un quadro di cui si parla poco, specie di opere del nostro territorio. Che non sono da meno rispetto alle altre, numerose in Italia. Sgarbi ci ha messo del suo, quando ha parlato di coloro,specie stranieri, che arrivati a Roma, si tuffano o si bagnano i piedi nelle nostre fontane monumentali,come quella dei fiumi del Bernini a piazza Navona o quella di Trevi. Lui,ha detto, che li lascerebbe fare,perché non fanno niente di male. Di recente due scalmanati turisti hanno fatto la doccia nudi, sotto la cascatella prodotta dalla fontana del Tirreno del Vittoriano, al cospetto dei tanti che hanno assistito. Non mi pare sia una buona idea, quella di usare violenza alle nostre fontane monumentali, usandole come piscine comunali. Comunque la serata è stata molto interessante e Sgarbi ha “spiegato” da par suo , la storia artistica delle principali chiese del territorio peligno. Una serata culturale vera.

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