Alfonso D’Alfonso: “Il simbolo della Dc profanato”

Ci va giù duro Alfonso D’Alfonso, candidato tra le fila di Legnini con “Solidali e popolari centristi per l’Europa”, sull’utilizzo del simbolo della Democrazia Cristiana, “che non c’è più”, da parte della coalizione Marsilio che senza mezzi termini ritiene non in grado di ereditare i valori che hanno spinto la formazione ed evoluzione di quel partito con il vanto di aver avuto al suo interno leader dalla grande “statura politica e levatura morale” (De Gasperi, La Pira e Moro). Un simbolo da “consegnare ad una fondazione” aggiunge D’Alfonso che prosegue: “L’utilizzo che ne sta facendo il Deputato di Forza Italia Rotondi, seppur consentito da alcune sentenze, gli dovrebbe essere impedito dalla sua sensibilità politica, qualora l’avesse, e dal rispetto dei valori che quel simbolo rappresenta.Come hanno potuto offrire il testimone di una forza politica che si è battuta per l’alleanza atlantica, la nascita dell’Europa, la solidarietà tra le classi sociali e la pace tra i Popoli a coloro che oggi si definiscono sovranisti e populisti, che esasperano i più reconditi egoismi della società e sostanzialmente rappresentano la negazione della dottrina sociale della Chiesa a cui questo simbolo rimanda?”.

“Uno spettacolo indecoroso-insomma- fatto di inganni, bugie, mezze verità e smentite con l’aggiunta di trame segrete e di utilizzo di definizioni forti (‘fascistelli’) degli alleati che si sono scelti. Che continuino pure in questa penosa farsa insieme al loro candidato Marsilio. Tra tutti questi attori è difficile comprendere chi mente o chi finge di essere stato imbrogliato”. E si riferisce alla candidata Marianna Scoccia, “l’unica che la verità l’ha detta molto chiaramente”, cresciuta a destra, in sintesi,  “tutt’altra cosa rispetto ai valori dello Scudo Crociato”. Un simbolo “profanato” per D’Alfonso “per rastrellare un pugno di voti per un’alleanza di quattro ‘fascistelli’, un candidato presidente che se non sa governare le sue liste figuriamoci se sa governare un’intera Regione e per un partito che, pur essendo stato formalmente ripudiato dichiara di voler far eleggere chi lo ha ripudiato”.

D’Alfonso conclude così ricordando il vero volto della sua lista e del programma che la rappresenta: “Ci rivolgiamo al volontariato e all’sssociazionismo, che sono le forze sane da cui poter ricominciare per rafforzare nella nostra Regione una società solidale, sia tra le persone che tra i territori”.

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