Alto Sangro senza guardia medica, Uil chiede investimenti. Fedele (M5S): “Fallimento di Marsilio”

Investire immediatamente gli oltre 87 milioni di euro che il Pnrr ha destinato alla sanità abruzzese. E’ il monito lanciato all’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, da parte di Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, e Fabrizio Truono, segretario regionale Uil Abruzzo con delega alla Sanità. Un appello figlio della crisi che ha colpito l’Alto Sangro, rimasto senza guardia medica e con la prospettiva dei medici dell’Esercito Italiano richiesti dal Direttore della Asl1, Ferdinando Romano. La sanità di prossimità continua ad essere gestita in emergenza, e i vertici della Uil chiedono all’intera giunta regionale di attivarsi per creare le condizioni affinché la sanità nelle aree interne abruzzesi sia strutturata e tempestiva. Anche perché, come rimarcato da Lombardo e Truono, sono questi luoghi che già subiscono un preoccupante depauperamento di servizi e una forte diminuzione della popolazione.

La rete sanitaria abruzzese già di per sé deve fare i conti della maggiore pressione, causata dall’invecchiamento della popolazione. Basti pensare che l’età media degli abruzzesi è di 48,8 anni, al di sopra della media nazionale, 48 anni, e di quella europea, 44 anni.

“Il progressivo invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento dell’incidenza delle malattie croniche, avrà un impatto importante sulla tenuta del sistema sanitario abruzzese – spiegano Michele Lombardo e  Fabrizio Truono –  specialmente in tutti quei paesi delle aree interne dove c’è un’incidenza maggiore di persone anziane e fragili. Il Pnrr destina oltre 87 milioni di euro alla sanità territoriale abruzzese, prevedendo tra le altre cose l’istituzione di 11 nuovi ospedali di comunità e 40 case di comunità. Servono subito questi Investimenti mirati sulla sanità territoriale per digitalizzare i servizi e sviluppare la telemedicina ma anche per costruire presidi fisici diffusi sul territorio, che siano punti di accesso al sistema sanitario in grado di garantire la giusta continuità assistenziale in tutti i territori abruzzesi. E in particolare in quei territori spesso isolati, come quelli dell’Abruzzo interno, dove abita la popolazione più anziana , quindi più  fragile e potenzialmente più bisognosa di assistenza sanitaria, che non può e non deve recarsi in ospedale per avere le cure necessarie”.

Investimenti strutturali, ma anche soldi da spendere per aumentare le borse di studio regionali per favorire l’ingresso di più medici al corso di medicina generale e contestualmente programmare le assunzioni di personale medico e sanitario da inserire nei distretti sanitari, negli ospedali e nelle case di comunità. Sono queste le richieste della Uil per evitare nuove carenze assistenziali per i cittadini abruzzesi- Disagi che, oltre agli abitanti dell’Alto Sangro, colpiscono anche i residenti dei Comuni all’interno del territorio del Pnalm e dell’Alta Valle del Sagittario.

“La sanità in Abruzzo, a partire da quella territoriale – sostengono Lombardo e Truono –  deve essere garantita in egual modo a tutti i cittadini e non creare le attuali diseguaglianze che si riscontrano soprattutto nei territori ricadenti nelle aree interne. Potenziare la rete territoriale e aprire al più presto gli ospedali di comunità e le case della salute, con il giusto personale e le giuste apparecchiature medicali, significa decongestionare gli ospedali ormai incapaci di sostenere la richiesta di cure da parte dei cittadini, ma significa anche evitare il ricorso alle cure dei pronto soccorso, sempre più affollati e con tempi di attesa lunghissimi, in quanto si garantirebbe al cittadino una risposta sanitaria e di cura immediata sul territorio e nel contempo sarebbe anche un valido strumento per poter ridurre il problema delle liste di attesa per le visite specialistiche e diagnostiche”.

“L’ennesima riprova della fallimentare gestione della Sanità nella provincia dell’Aquila è rappresentata da quanto sta accadendo in queste settimane nell’Alto Sangro dove nei Comuni di Pescasseroli, Pescocostanzo, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea manca il servizio del 118 con ambulanza medicalizzata, il servizio di continuità assistenziale (cioè la guardia medica) ed i servizi sanitari dedicati alla popolazione residente non sono minimamente all’altezza delle esigenze espresse. È di queste ore la notizia dell’intenzione, da parte della Direzione Strategica della Asl1 guidata dal Direttore Ferdinando Romano, di chiedere l’intervento dell’Esercito per fare fronte a queste mancanze. Il corpo militare agisce laddove si presenta una situazione emergenziale oggettiva, imprevedibile e inaffrontabile con i mezzi ordinari e pertanto si deve ricorrere a quelli straordinari come, appunto, l’Esercito. La più palese e inequivocabile ammissione di fallimento, di incapacità nel risolvere i problemi e di assenza di dialogo con i cittadini che vivono i territori. Il governo Marsilio ha prodotto questo: instabilità, incertezza e discriminazione”.

Intanto continuano a piovere critiche da parte dell’opposizione in consiglio regionale sulla gestione emergenza in Alto Sangro. Dopo l’attacco di ieri da parte del consigliere dem Pierpaolo Pietrucci, oggi a scagliarsi contro la giunta Marsilio è il pentastellato Giorgio Fedele. Il consigliere grillino bolla com fallimentare la gestione della Sanità nella provincia dell’Aquila.

“Il corpo militare – spiega Fedele – agisce laddove si presenta una situazione emergenziale oggettiva, imprevedibile e inaffrontabile con i mezzi ordinari e pertanto si deve ricorrere a quelli straordinari come, appunto, l’Esercito. La più palese e inequivocabile ammissione di fallimento, di incapacità nel risolvere i problemi e di assenza di dialogo con i cittadini che vivono i territori. Il governo Marsilio ha prodotto questo: instabilità, incertezza e discriminazione”.

“Un intervento di questo genere – conclude -, oltre che essere offensivo verso i residenti che pagano le tasse perché la Asl1 dia loro garanzie e servizi e non il contrario, è altresì un pesante macigno sul flusso turistico che si riversa in zona. Ciò verrebbe inevitabilmente visto nell’ottica di un’area poco sicura, senza servizi minimi assistenziali e quindi non in grado di rispondere a urgenze sanitarie che potrebbero verificarsi in qualsiasi momento. In cinque anni l’amministrazione Marsilio, per mezzo dell’Assessore alla Sanità Verì, ha creato disuguaglianze e discriminazioni, gestendo la Asl1 come mezzo di potere per i propri giochi politici”, prosegue Fedele che conclude: “Nelle scorse settimane ho espresso la mia vicinanza ai residenti dell’Alto Sangro, facendo mie le loro istanze e dando voce alle loro preoccupazioni. Il primo febbraio sarò sotto la Direzione Generale della Asl1 all’Aquila, al loro fianco a manifestare il mio disappunto per quanto sta accadendo che è vergognoso e inaccettabile. Basta mortificazioni verso il nostro territorio e basta a essere trattati come cittadini di serie B”.

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